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lunedì 22 febbraio 2010

TYMOSHENKO: PRONTA PER L'OPPOSIZIONE, JANUKOVYCH NON E' IL NOSTRO PRESIDENTE.

Nella serata di lunedì 22 febbraio la Lady di Ferro ucraina si è rivolta alla nazione con un messaggio video trasmesso dalle principali tv nazionali. Ha ribadito le accuse di brogli da parte dello staff di Janukovych, con cui non stringerà alcun patto di coalizione.

Con la classica giacca color panna scuro e l'inseparabile volto determinato, Julija Tymoshenko ha parlato agli ucraini. Ancora come primo ministro, ma non si sa per quanto: la sua maggioranza è appesa a un filo, e solo agli inizi di marzo si chiuderà la verifica di governo voluta dallo speaker della Rada Volodymyr Lytvyn.

Inizia il suo appello al Paese spiegando come quelle appena concluse fossero elezioni cruciali per decidere il destino dell'Ucraina e per compiere "una scelta in direzione della giustizia, dell'integrazione con l'Europa, di riforme sociali ed economiche per il bene comune".

Un'Ucraina che "non non piace agli oligarchi che necessitano di manodopera a basso prezzo, persone povere e disoccupate che possono essere sfruttate nelle loro fabbriche" ha affermato. "Costoro non vivono nemmeno in Ucraina, ma la sfruttano per il proprio interesse personale" ha aggiunto.

Segue ricordando i casi di falsificazione del voto non soltanto durante le operazioni di voto - di cui ribadisce avere le prove "raccolte dai rappresentanti di lista e dagli osservatori del Blocco Tymoshenko" - ma sopratutto a cavallo tra i due turni elettorali, quando il Partija Rehioniv e le altre forze politiche hanno votato i cambiamenti della composizione e del funzionamento delle Commissioni Elettorali, de facto mutando le regole a proprio vantaggio ad elezioni ancora in corso.
Inoltre, ha ricordato come lo stesso presidente uscente Jushchenko non abbia esitato a firmare tali forzature, rendendola effettiva.

La Lady di Ferro ucraina spiega anche la sua decisione di ritirare il ricorso contro i risultati elettorali depositato presso il Tribunale Amministrativo.

"La Corte ha negato prima la diretta video della seduta, e poi rifiutato l'audizione dei testimoni e delle prove da noi fornite. Allora ho capito che bisognava rendere nota al Paese che quella in corso era una farsa, e per questo ho dichiarato pubblicamente di rinunciare al mio ricorso".

Concordemente con quanto fatto, comunica di non riconoscere come presidente Viktor Janukovych che ritiene incapace di operare per il bene della nazione.

"Come milioni di Ucraini anche io affermo: Janukovych non è il nostro presidente!" ha dichiarato con voce ferma e determinata. "L'entourage di Janukovych ha già iniziato in diversi ambiti ad operare contro gli interessi nazionali ucraini. La loro intenzione è quella di indebolire l'Ucraina e annichilire la nostra lingua e cultura. La squadra di Janukovych ha iniziato persino a privatizzare il sistema di trasporto del gas" a favore delle oligarchie.

Dinnanzi a tale situazione, la Lady di Ferro chiama all'"unità delle forze democratiche in parlamento" con particolare riferimento al ripristino della coalizione di governo tra il Blocco Tymoshenko, Nasha Ukrajina e il Blocco di Lytvyn "contro la dittatura antiucraina" del Partija Rehioniv, con cui ha dichiarato di non scendere a patti né di essere intenzionata a stringere alcuna coalizione.

"Per nessun motivo varerò con Janukovych una forte coalizione. Non firmerò con lui né universali, né memorandum [ricordando il nome dei due patti con cui invece il presidente Jushchenko non esitò ad allearsi con Janukovych nel 2005 e nel 2006, tradendo sia la Tymoshenko che gli ideali della rivoluzione arancione, n.d.a.]. Non riconoscendolo come presidente, non porterò il mio blocco a condurre una politica antiucraina e antieuropea" ha affermato testualmente.

Infine, ha comunicato di essere pronta alla battaglia dall'opposizione qualora le altre forze democratiche rinunciassero a difendere gli interessi del Paese per entrare nel governo ed amministrare ministeri assieme al Partito delle Regioni, ribadendo di essere l'unica voce coerente che ancora in Ucraina si batte per difendere gli ideali del Majdan con cui gli ucraini cinque anni fa si ribellarono alla corruzione e all'ingiustizia dell'epoca Kuchma.

"Qualora i partiti patriottici e democratici scenderanno a patti per rompere la nostra coalizione, allora andrò all'opposizione. Preparerò l'ora del ritorno del nostro Paese tra le nazioni civilizzate e sviluppate. Lotterò per i principi e gli ideali che condivido con voi. Ci batteremo indipendentemente da tutto anche dall'opposizione. Io sono con voi" ha concluso.

Matteo Cazzulani

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