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lunedì 26 luglio 2010

GUERRA DEL GAS: AZAROV SPIEGA IL PERCHE DELL'AUMENTO DELLA BOLLETTA


Il premier ucraino convoca una conferenza stampa ad hoc. Rincaro necessario per stabilità, prestito dal FMI ed aumento di pensoni paghe sociali. La Tymoshenko fa ricorso.

Una ventata di demagogia. Nella giornata di martedì, 27 luglio, il primo ministro ucraino, Mykola Azarov, ha cercato di giustificare alla nazione il perché la bolletta del gas dal prossimo primo di agosto subirà un rincaro del 50%. Una decisione, a dir poco impopolare, che ha indignato gli ucraini, non solo per la quantità del rincaro e per la brevità del preavviso, ma anche perché la scorsa primavera il governo aveva sbandierato uno sconto del 30% dal monopolista russo, Gazprom, da cui il colosso energenico ucraino Naftohaz importa in toto l'oro blu.

Una diminuzione del prezzo che, tuttavia, Kyiv ha pagato caro sul piano politico e militare, concedendo alla Flotta Russa del Mar Nero di permanere nel porto di Sebastopoli fino al 2042. De facto, permettendo ad un esercito straniero di stazionare ed operare liberamente in Crimea, in territorio ucraino.

Per chiarire la situazione, Azarov ha convocato una conferenza stampa, trasmessa in diretta dai principali media del Paese. Il titolo, tanto esplicito quanto lungo: "Motivazioni dell'adeguamento dei prezzi per il gas ai livelli di mercato e provvedimenti sociali del governo in difesa della popolazione". In lingua russa, non ucraina, Azarov ha spiegato che le riserve di oro blu nel Paese non sono sufficienti, e che l'incremento del prezzo del gas per la popolazione è un provvedimento necessario a garantire la copertura finanzairia per l'aumento di paghe sociali e pensioni, primo punto del programma elettorale dell'attuale Capo dello Stato, Viktor Janukovych.

"Abbiamo bisogno del prestito del Fondo Monetario Unternazionale - ha spiegato Azarov - senza il quale non possiamo pagare le pensioni e le provvigioni sociali. L'FMI ci ha chiesto stabilità, anche economica. L'unico modo, nel breve tempo, per coprire le uscite per il gas è chiedere agli ucraini uno sforzo, per cui saranno presto ripagati. E' necessario sistemare il bilancio".

Cercando di rendere la pillola meno amara, Azarov ha informato anche che nella Federazione Russa, da cui l'Ucraina importa l'oro blu, la popolazione paga una bolletta decisamente più alta rispetto a quella che sarà applicata agli ucraini.
In ogni caso, il premier ha individuato il responsabile dell'aumento. Ovviamente, il precedente governo, retto da Julija Tymoshenko, e formato da ministri del BJuT, di Nasha Ukrajina e del Blocco Lytvyn - oggi nella maggioranza con comunisti e Partija Rehioniv, il partito egemone a cui appartengono Janukovych, Azarov e tutti gli altri ministri - le forze politiche, che si battono per un'Ucraina giusta, democratica ed europea, protagoniste nel 2004 della rivoluzione arancione.

"I nostri amici russi - ha illustrato - pagano una bolletta che, parametrata ai canoni ucraini, risulta comunque più cara. E' irragionevole pagare di meno rispetto a quanto imposto alla popolazione del Paese produttore. Ma è così, ed è insensato lamentarsi. L'aumento è repentino, questo è vero. Tutta colpa dei provvedimenti populisti voluti da Julija Tymoshenko e dal precedente Kabmin [Consiglio dei Ministri, n.d.a.]".

Il carattere populistico dei provvedimenti della Lady di Ferro ucraina è presto spiegato. Negli ultimi mesi del 2009, Julija Tymoshenko ha redatto un decreto, ratificato dalla Rada, che prevedeva il congelamento delle tariffe dell'oro blu per la popolazione e per le industrie termoelettriche. Ciò nonostante, lo scorso 13 luglio la Commissione Nazionale per il Regolamento dell'Energia Elettrotermica ha dato il via libera all'innalzamento dei prezzi, ed il governo Azarov non ha perso tempo, ed ha fissato l'incremento della bolletta per gli utenti privati al 50% a partire dal prossimo mese di agosto. In aggiunta, dulcis in fundo, ha stabilito un inasprimento delle pene per chi non onora i pagamenti.

Dinnanzi a tale situazione, "Bat'kivshchyna", il partito di Julija Tymoshenko, si è mosso a difesa degli ucraini, e nella giornata di martedì, 27 luglio, ha rigettato al Tribunale Amministrativo di Kyiv - una sorta di TAR del Lazio italiano - la decisione della Commissione ed il conseguente decreto del governo sull'incremento dei prezzi. Come spiegato dall'autore del ricorso, il deputato del BJuT, Serhij Vlasenko, non esistono i presupposti giuridici, politici, economici e sociali per confermare una decisione scandalosa.

"La popolazione - ha dichiarato all'agenzia di informazione UNIAN - ha il diritto di rifiutarsi di pagare il gas secondo un tariffario incrementato ingiustificatamente. Invito tutti i privati cittadini a fare ricorso, così come fatto da noi oggi. Siamo dalla parte della ragione".

Matteo Cazzulani

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