Attenzione / Attention / Uwaga / Увага

E' USCITO IL MIO LIBRO "LA DEMOCRAZIA ARANCIONE. STORIA DELL'UCRAINA DALL'INDIPENDENZA ALLE PRESIDENZIALI 2010", LIBRIBIANCHI EDITORE. Parte dei proventi finanzia l'Associazione AnnaViva.

lunedì 19 luglio 2010

GUERRA DEL GAS: NASCE L'INTESA BIELORUSSO-LITUANA

Minsk e Vilna hanno dato inizio ad un progetto di cooperazione per diversificare le forniture energetiche e diminuire la dipendenza da Mosca. Che, nel frattempo, ha ratificato con la Bulgaria il percorso definitivo del Southstream, ed invitato Berlino a compartecipare al progetto.

E' una partita senza fine. Nemmeno la straordinaria ondata di caldo, che, con temperature vicine ai 40 gradi, tra Russia ed Ucraina sta seccando i raccolti, riesce a dettare una tregua alla politica energetica dei Paesi dell'Europa centro-orientale, atta a garantire le forniture di oro blu necessarie per affrontare i freddi del prossimo inverno. Le ultime mosse sono state compiute dal monopolista russo Gazprom, che nella giornata di lunedì 20 luglio ha firmato con Sofia il progetto definitivo in merito al percorso in territorio bulgaro del Southstream. Il gasdotto, compartecipato dall'italiana ENI e dalla francese EDF, è stato ideato per trasportare sul fondale del Mar Nero l'oro blu direttamente dalla Russia meridionale all'Europa mediterranea, bypassando paesi ostili al Cremlino - al tempo della sua progettazione - come Ucraina, Moldova e Romania.

Secondo il memorandum, firmato lo scorso 19 giugno dalle compagnie interessate, con la benedizione dei governi russo, italiano, francese, turco, greco, serbo ed austriaco, la "conduttura ortodossa" trasporterà 63 miliardi di metri cubi di oro blu da Novorosijskoe a Varna, per poi raggiungere Vienna e Roma attraverso la penisola balcanica. Il costo complessivo, 8,5 miliardi di euro.

Ma non è tutto. Nella squadra incaricata di costruire il Southstream, Gazprom ha invitato ufficialmente anche il consorzio tedesco RWE. La notizia, riportata dal quotidiano tedesco Handelsblatt, è fondamentale, poiché significherebbe un sensibile indebolimento del Nabucco: conduttura parallela ideata, e finanziata, da USA ed UE per abbattere la dipendenza del vecchio continente da Mosca, e trasportare gas centroasiatico senza transitare dalla Federazione Russa, né avere a che fare con i suoi diktakt politico-energetici. RWE è tra i principali azionisti di questo gasdotto. Il quale, qualora anche i tedeschi seguissero l'esempio del governo turco e dei monopolisti italiano e francese, e, attratti dai rubli del Cremlino, passassero dalla parte del Southstream, rischierebbe seriamente di restare un progetto irrealizzabile per mancanza di fondi.

Similmente al Southstream, Gazprom ha iniziato anche la costruzione di un Northstream, il quale, tramite il fondale del Mar Baltico, dal 2012 rifornirà di gas l'Europa occidentale, bypassando altri vicini "scomodi" come Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania e Bielorussia. Proprio questi ultimi due Paesi sono stati protagonisti di una risposta interessante alle mosse russe, e nella giornata di martedi 20 luglio hanno inaugurato un gruppo comune di lavoro incaricato, entro il prossimo novembre, di individuare, e sviluppare, possibili strategie alternative di fornitura di gas e nafta.

In particolare, come riportato dal sito ufficiale del governo bielorusso e del ministero degli esteri lituano, le parti starebbero pensando alla costruzione di un terminale in Lituania, da cui importare gas naturale, estratto in Norvegia, in Bielorussia. In cambio, Minsk esporterebbe a Vilna parte della nafta acquistata dal Venezuela, trasportata dal Mar Nero con l'aiuto dell'Ucraina.

Lecito ricordare che l'idea di un gruppo comune di lavoro lituano-bielorusso è stata concepita a Minsk lo scorso 28 giugno, in occasione del vertice bilaterale tra i due primi ministri, Sjarhej Sydorskyj e Andrijus Kubilijus. Inoltre, sempre lo scorso giugno, a seguito dell'ennesima guerra del gas tra Minsk e Mosca, il presidente bielorusso, Aljaksandar Lukashenka, ha raggiunto un accordo con il dittatore venezuelano Chavez per l'acquisto di benzina a buon mercato, ed iniziato trattative con Viktor Janukovych per il suo trasporto attraverso il territorio ucraino.

Matteo Cazzulani

Nessun commento:

Posta un commento