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E' USCITO IL MIO LIBRO "LA DEMOCRAZIA ARANCIONE. STORIA DELL'UCRAINA DALL'INDIPENDENZA ALLE PRESIDENZIALI 2010", LIBRIBIANCHI EDITORE. Parte dei proventi finanzia l'Associazione AnnaViva.

sabato 27 febbraio 2010

TYMOSHENKO: ECCO LE PROVE DELLE FALSIFICAZIONI DEL VOTO



A due giorni dall'insediamento di Viktor Janukovych, quarto presidente dell'Ucraina, la Lady di Ferro ucraina continua nella sua battaglia, pubblicando le prove delle falsificazioni del voto in suo possesso.

Sul sito personale di Julija Tymoshenko (www.tymoshenko.ua), la candidata alla presidenza dell'Ucraina ha pubbblicato parte dei materiali in suo possesso presentanti al Tribunale amministrativo come prove delle falsificazioni del voto presidenziale.

"Abbiamo deciso di rendere noti alcuni materiali di uno dei 9 fascicoli di prove presentate presso la Corte Amministrativa che non sono stati mostrati al pubblico a causa della decisione di sospendere la diretta tv della seduta". Così riporta il comunicato ufficiale del Blocco Tymoshenko.

Le prove in questione riguardano Dnipropetrovs'k, una delle città sospettate di brogli assieme a Donec'k e Luhans'k - tutte nell'est del Paese dove Janukovych ha ottenuto il pieno di voti con un'altissima affluenza che desta sospetti. "Fatti che testimoniano una tendenza comune ad altre regioni del Paese" cita il comunicato.

Il principale strumento di falsificazione riguarderebbe i registri degli iscritti al voto, in cui sarebbero state inserite colonne "bianche" o contenenti nomi fittizi di elettori inesistenti o defunti al posto dei quali cittadini corrotti avrebbero votato secondo precise istruzioni precedentemente fornite loro dai membri dello staff di Janukovych. Responsabile legale di questi registri è il presidente, dunque l'allora in carica Viktor Jushchenko - che ha contrastato la Lady di Ferro ucraina in ogni modo possibile, favorendo l'ex rivale dei tempi della rivoluzione arancione Viktor Janukovych.

"Sui mezzi di trasporto pubblico il giorno delle elezioni veniva proposto ai viaggiatori il voto a Janukovych, incentivandolo con la promessa di pagamento secondo un tariffario non indifferente. Una compravendita del voto che infrange le regole del corretto svolgimento delle consultazioni elettorali" denuncia il comunicato.

Non solo accurate descrizioni. Sul sito sono pubblicati documenti, foto e filmati di testimoni che confermano le accuse.

"I rappresentanti di lista e gli osservatori del Blocco Tymoshenko hanno registrato e segnalato tali infrazioni". Ma né la CommissioneElettorale Centrale, né il Tribunale amministrativo si sarebbero curati di analizzarle. "Dal momento in cui lo svolgimento corretto delle elezioni non è stato accurato, così come tutte le prove e tutti i documenti che possono determinare la correttezza o meno delle operazioni di voto, non potremo mai affermare che la volontà del popolo è stata rispettata e che il capo dello stato è stato insediato legittimamente" riporta il testo.

Julija Tymoshenko continua dunque la sua battaglia, determinata a smascherare un voto scorretto e a fare giustizia nel Paese per rispettare il volere dei cittadini ucraini. Lecito ricordare che lo scorso 16 febbraio la Lady di Ferro ucraina ha inoltrato ricorso sulla validità dei dati elettorali presso il Tribunale Amministrativo, per poi ritirarlo quattro giorni più tardi a causa del rifiuto della Corte di analizzare le prove del Blocco Tymoshenko e di confermare la diretta video delle sedute, precedentemente concordata.

Così il nuovo presidente Janukovych si è insediato nella giornata di giovedì 25 febbraio. I suoi primi impegni: una visita ai vertici dell'Unione Europea a Bruxelles il prossimo lunedì primo marzo, e un summit a Mosca con Medvedev e Putin due giorni più tardi per trattare il rinnovo delle forniture del gas russo.

Matteo Cazzulani

mercoledì 24 febbraio 2010

UCRAINA: DIETRO L'INSEDIAMENTO DI JANUKOVYCH, ECCO L'INCIUCIO CON JUSHCHENKO

Un documento pubblicato dalla Ukrajins'ka Pravda - sito di informazione fondato dal buon Girija Gongadze - certifica le voci di una coalizione di governo tra il partito di Janukovych e quello di Jushchenko, che ancora una volta si accorda con l'ex-rivale.

C'erano tutti (o quasi) presso la sala del parlamento: il secondo presidente dell'Ucraina indipendente Leonid Kuchma - ma non il primo, Kravchuk - delegazioni da più di cento Paesi, il partriarca della chiesa ortodossa di Mosca Kyryl, il Presidente della Federazione Russa Dmitrij Medvedev. Janukovych giura solennemente e dal 25 febbraio 2010 è il quarto presidente dell'Ucraina indipendente. Questa volta davvero ufficialmente. Chiusi i ricorsi, le polemiche e gli strascichi elettorali.

"Il Mondo ha riconosciuto che esse [le elezioni, n.d.a.] sono state democratiche, perciò non ci sono dubbi. Abbiamo superato appieno l'esame" ha dichiarato Janukovych appena proclamato presidente, completo blu scuro e cravatta rossa. Ha giurato in una Rada semivuota a causa dell'assenza dei deputati del Blocco Tymoshenko. Ma ha continuanto il suo discorso.

"Viviamo in un Paese senza budget che tuttavia si può risollevare dalla crisi soltanto grazie ad un presidente forte quale intendo essere" ha dichiarato, accennando alla creazione di una nuova maggioranza di governo concorde con il suo orientamento politico. "Il parlamento è il luogo delle discussioni, dell'opposizione, ma nel contempo anche di una forte maggioranza" ha sottolineato.

Tra gli invitati mancava solo il presidente georgiano Mikheil Saakashvili e, come già riportato, la maggior parte dei parlamentari del Blocco Tymoshenko.

Proprio costoro sono stati esclusi anche da un'altra iniziativa politica, questa volta inerente agli assetti della Rada. Nella giornata di mercoledì 24 febbraio i parlamentari del Partija Rehioniv dopo aver presentato una mozione di sfiducia al governo Tymoshenko sono passati ai fatti, distribuendo ai colleghi del gruppo parlamentare di Nasha Ukrajina (il partito del presidente Jushchenko) una vera e propria bozza di statuto per la formazione di una nuova coalizione parlamentare.

Nome della nuova alleanza arancio-blu sarà "Stabilità e Riforme" e, sempre stando al documento, gli scopi principali del nuovo governo sarebbero "lo status di neutralità dell'Ucraina, l'approvazione di norme urgenti contro la crisi economica, lo sviluppo della lingua russa secondo la Carta Europea, partnership strategica con la Russia".

In particolare, nel prologo del documento è riportato che "i rappresentati dei gruppi parlamentari della coalizione sono uniti da un metodo comune per combattere la crisi, raggiungere la stabilità economica, varare fondamentali provvedimenti per la coesione sociale, innalzare l'attività dello Stato, il suo progresso e benessere e il tenore di vita dei cittadini ucraini".

La prima parte dello statuto interessa la politica economica, in cui il Partija Rehioniv propone ai compagni di coalizione "una massiccia modernizzazione della produzione statale per portare l'Ucraina tra le 20 economie più prospere del pianeta". Uno scopo ambizioso che il nuovo governo intenderebbe raggiungere "continuando la privatizzazione dei beni dello stato", con "sgravi fiscali per le medie imprese" e "incentivi negli investiventimenti ed aiuti ai grandi industriali per garantire loro sicurezza economica e guadagni per il bene comune". Facile leggere dietro la voce "grandi industriali" le oligarchie dell'est del Paese.

Dal punto di vista della politica interna, la nuova coalizione si adopererebbe per "la crescita del potere delle amministrazioni locali" ed il "rafforzamento dei poteri del parlamento" rispetto a quelli del presidente, entrambi punti del programma elettorale di Janukovych.

Anche per quanto riguarda la politica estera, il nuovo governo sarebbe debitore in toto dei principi del Partija Rehioniv: limitazione della collaborazione con la NATO "per soli obiettivi comuni"; "politica di neutralità" ma nel contempo "sviluppo della partnership strategica con la Russia e con gli altri Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti" e stipula di una "carta per la collaborazione strategica con gli USA" da concordare con l'amministrazione Obama.

Tale accordo dovrebbe essere ratificato dal Partija Rehioniv, da Nasha Ukrajina e dal Blocco Lytvyn, che stando alle ultime indiscrezioni sarebbe pronto ad abbandonare l'attuale maggioranza con il Blocco Tymoshenko per partecipare al nuovo governo, garantendo allo stesso Volodymyr Lytvyn il mantenimento della poltrona di speaker della Rada.

Se così sarà e la nuova maggioranza prenderà il via, "Stabilità e Riforme" si ascriverà alla storia ucraina come l'ennesimo accordo bipartisan con cui Viktor Jushchenko e il suo partito scendono a patti con gli ex-rivali dei tempi della rivoluzione arancione, de facto tradendo gli ideali di quel popolo del Majdan che ha solo in Julija Tymoshenko il suo coerente rappresentante politico.
Anche dagli scranni dell'opposizione.

Matteo Cazzulani

lunedì 22 febbraio 2010

TYMOSHENKO: PRONTA PER L'OPPOSIZIONE, JANUKOVYCH NON E' IL NOSTRO PRESIDENTE.

Nella serata di lunedì 22 febbraio la Lady di Ferro ucraina si è rivolta alla nazione con un messaggio video trasmesso dalle principali tv nazionali. Ha ribadito le accuse di brogli da parte dello staff di Janukovych, con cui non stringerà alcun patto di coalizione.

Con la classica giacca color panna scuro e l'inseparabile volto determinato, Julija Tymoshenko ha parlato agli ucraini. Ancora come primo ministro, ma non si sa per quanto: la sua maggioranza è appesa a un filo, e solo agli inizi di marzo si chiuderà la verifica di governo voluta dallo speaker della Rada Volodymyr Lytvyn.

Inizia il suo appello al Paese spiegando come quelle appena concluse fossero elezioni cruciali per decidere il destino dell'Ucraina e per compiere "una scelta in direzione della giustizia, dell'integrazione con l'Europa, di riforme sociali ed economiche per il bene comune".

Un'Ucraina che "non non piace agli oligarchi che necessitano di manodopera a basso prezzo, persone povere e disoccupate che possono essere sfruttate nelle loro fabbriche" ha affermato. "Costoro non vivono nemmeno in Ucraina, ma la sfruttano per il proprio interesse personale" ha aggiunto.

Segue ricordando i casi di falsificazione del voto non soltanto durante le operazioni di voto - di cui ribadisce avere le prove "raccolte dai rappresentanti di lista e dagli osservatori del Blocco Tymoshenko" - ma sopratutto a cavallo tra i due turni elettorali, quando il Partija Rehioniv e le altre forze politiche hanno votato i cambiamenti della composizione e del funzionamento delle Commissioni Elettorali, de facto mutando le regole a proprio vantaggio ad elezioni ancora in corso.
Inoltre, ha ricordato come lo stesso presidente uscente Jushchenko non abbia esitato a firmare tali forzature, rendendola effettiva.

La Lady di Ferro ucraina spiega anche la sua decisione di ritirare il ricorso contro i risultati elettorali depositato presso il Tribunale Amministrativo.

"La Corte ha negato prima la diretta video della seduta, e poi rifiutato l'audizione dei testimoni e delle prove da noi fornite. Allora ho capito che bisognava rendere nota al Paese che quella in corso era una farsa, e per questo ho dichiarato pubblicamente di rinunciare al mio ricorso".

Concordemente con quanto fatto, comunica di non riconoscere come presidente Viktor Janukovych che ritiene incapace di operare per il bene della nazione.

"Come milioni di Ucraini anche io affermo: Janukovych non è il nostro presidente!" ha dichiarato con voce ferma e determinata. "L'entourage di Janukovych ha già iniziato in diversi ambiti ad operare contro gli interessi nazionali ucraini. La loro intenzione è quella di indebolire l'Ucraina e annichilire la nostra lingua e cultura. La squadra di Janukovych ha iniziato persino a privatizzare il sistema di trasporto del gas" a favore delle oligarchie.

Dinnanzi a tale situazione, la Lady di Ferro chiama all'"unità delle forze democratiche in parlamento" con particolare riferimento al ripristino della coalizione di governo tra il Blocco Tymoshenko, Nasha Ukrajina e il Blocco di Lytvyn "contro la dittatura antiucraina" del Partija Rehioniv, con cui ha dichiarato di non scendere a patti né di essere intenzionata a stringere alcuna coalizione.

"Per nessun motivo varerò con Janukovych una forte coalizione. Non firmerò con lui né universali, né memorandum [ricordando il nome dei due patti con cui invece il presidente Jushchenko non esitò ad allearsi con Janukovych nel 2005 e nel 2006, tradendo sia la Tymoshenko che gli ideali della rivoluzione arancione, n.d.a.]. Non riconoscendolo come presidente, non porterò il mio blocco a condurre una politica antiucraina e antieuropea" ha affermato testualmente.

Infine, ha comunicato di essere pronta alla battaglia dall'opposizione qualora le altre forze democratiche rinunciassero a difendere gli interessi del Paese per entrare nel governo ed amministrare ministeri assieme al Partito delle Regioni, ribadendo di essere l'unica voce coerente che ancora in Ucraina si batte per difendere gli ideali del Majdan con cui gli ucraini cinque anni fa si ribellarono alla corruzione e all'ingiustizia dell'epoca Kuchma.

"Qualora i partiti patriottici e democratici scenderanno a patti per rompere la nostra coalizione, allora andrò all'opposizione. Preparerò l'ora del ritorno del nostro Paese tra le nazioni civilizzate e sviluppate. Lotterò per i principi e gli ideali che condivido con voi. Ci batteremo indipendentemente da tutto anche dall'opposizione. Io sono con voi" ha concluso.

Matteo Cazzulani

domenica 21 febbraio 2010

UCRAINA: IN TRE PER IL PREMIERATO

Azarov, Jacenjuk e Tihipko in lizza per sostituire al posto di primo ministro Julija Tymoshenko, che ha ritirato il ricorso infuriata con la Corte per non aver consentito ai suoi testimoni di fornire le prove dei brogli. Sullo sfondo l'ombra di Mosca, e della Flotta del Mar Nero.

Ottenuta la resa della Tymoshenko, che nella giornata di sabato 20 febbraio ha ritirato il suo ricorso contro i risultati elettorali, Janukovych inizia le manovre per silurare la Lady di Ferro ucraina ed installare un governo in linea con il nuovo orientamento politico degli ucraini, ergo targato Partija Rehioniv.

Interlocure principale è quella parte di Nasha Ukrajina fedele al presidente uscente Viktor Jushchenko che oramai da più di un anno vota di frequente contro ogni provvedimento del governo Tymoshenko. Lo staff di Janukovych avrebbe proposto a costoro la creazione di una coalizione "arancio-blu" con la partecipazione dei comunisti, promettendo agli uomini di Jushchenko - se non, stando alle indiscrezioni, allo stesso ex-presidente - posti in ministeri abbastanza di peso.

Nettamente contraria la fazione del partito che, coerentemente con il volere dei suoi elettori e con il programma da essi presentato agli ucraini alle parlamentari del 2007, rimane negli scranni della maggioranza con il Blocco Tymoshenko e quello di Lytvyn. In primis, Borys Tarasjuk, ex-ministro degli esteri e leader del Ruch (movimento filooccidentale), che accusa i colleghi di partito vicini all'accordo con l'ex avversario dei tempi della rivoluzionearancione di "ennesimo tradimento degli ideali del Majdan che gli elettori non capirebbere e inevitabilmente punirebbero".

Accanto alle trattative con i gruppi parlamentari, le consultazioni riguardano anche il premierato. A riguardo, Viktor Janukovych ha dichiarato di considerare tre personalità: Mykola Azarov, Arsenij Jacenjuk e Serhij Tihipko.

Il primo è un uomo di partito, già ministro delle finanze e vice Janukovych ai tempi del suo primo governo nel 2002, della rivoluzione arancione e del secondo governo del 2006.
Jacenjuk è una giovane promessa della politica ucraina, cresciuto nelle liste di Nasha Ukrajina ed ex-speaker della Rada nel governo Tymoshenko fino alla crisi dell'estate 2008, quando è stato sostituito da Volodymyr Lytvyn. Jacenjuk ha corso alle presidenziali 2010 con l'appoggio di un proprio movimento, il Front Zmin, ottenendo circa il 6%. Dal punto di vista ideologico è un liberale, tuttavia cauto sulla pronta integrazione euroatlantica del Paese e attento al buon vicinato con Mosca.
Tihipko invece è il vero vincitore delle presidenziali del 2010: al primo turno ha ottenuto il 13% dei consensi, presentandosi come il "nuovo volto" della politica ucraina. In realtà ha già governato la Banca Nazionale Ucraina e coordinato la campagna elettorale presidenziale di Janukovych nel 2004 prima che i brogli elettorali venissero alla luce e provocassero la protesta pacifica della rivoluzione arancione. Tuttavia, oggi possiede un consenso considerevole destinato a crescere: per questo ha deciso di rafforzare il suo partito "Sylna Ukrajina" e ha dichiarato di voler correre alle prossime elezioni amministrative e parlamentari.

Lo speaker della Rada Volodymyr Lytvyn ha fissato per il prossimo 2 marzo il limite per consegnare le 226 firme di parlamentari necessarie per istituire una nuova maggioranza. Nel contempo in un'intervista sul 5 Kanal sabato sera ha dichiarato la possibilità per il suo Blocco di compartecipare ad una maggioranzacon il Partija Rehioniv e Nasha Ukrajina qualora fosse lui garantita la poltrona di presidente del parlamento finora ricopeta.

Chiunque dei tre otterrà la nomina a premier dovrà affrontare sin da subito una spinosa questione: l'approvazione del bilancio statale. In esso una voce importante riguarda le uscite per il pagamento degli approvigionamenti di gas, ad oggi livellate sul tariffario imposto alla Germania. Dinnanzi alla nuova amministrazione amica, Mosca potrebbe dilazionare il pagamento, ma a caro prezzo: la Flotta russa del Mar Nero, che ad oggi deve sgombrare le acque territoriali ucraine dal 2017, potrebbe ottenere il permesso di incrociare liberamente al largo della Crimea e di usuffruire del porto di Sebastopoli anche dopo quella data.

Matteo Cazzulani


Обраний президент Віктор Янукович розглядає кандидатури Сергія Тігіпка, Арсенія Яценюка і Миколи Азарова на посаду прем'єра.
Про це він сказав в неділю в інтерв'ю українським телеканалам, повідомляє Інтерфакс.

"Остаточний вибір буде зроблено пізніше, в процесі формування коаліції депутатських фракцій у Верховній Раді", - заявив Янукович.

sabato 20 febbraio 2010

UCRAINA, FORSE LA SVOLTA: LA CORTE RICONOSCE LA VITTORIA DI JANUKOVYCH

Nella mattinata di sabato 20 febbraio Julija Tymoshenko ha ritirato il ricorso contro le presunte falsificazioni nell'est del paese, insoddisfatta del lavoro dei giudici. Poche ore più tardi la Corte ha riconosciuto la vittoria di Janukovych già proclamata dalla Commissione Elettorale Centrale. Anche Jushchenko incorona il nuovo presidente eletto.

Alla fine la decisione è stata presa: alle ore 18 locali il Tribunale Amministrativo ha riconosciuto la validità dei dati emessi dalla Commissione Elettorale che danno la vittoria a Viktor Janukovych nel secondo turno delle elezioni presidenziali del 7 febbraio 2010.

Il preludio già nella mattinata: Julija Tymoshenko ha ritirato il ricorso depositato presso il Tribunale Amministrativo contro i risultati elettorali nelle regioni orientali del paese, dove Janukovych ha ottenuto il pieno di voti con un'afflunenza altissima che desta sospetto.

"Non vediamo il senso del perché continuare il procedimento presso una Corte che rifiuta formalmente le nostre prove. Ritiriamo il nostro ricorso" ha dichiarato una Lady di Ferro infuriata. E a ragione. Oggetto della rabbia, la decisione del Tribunale di non ascoltare la deposizione di alcuni testimoni dei brogli perpetrati da membri del Partija Rehioniv.

La Corte si è comunque riunita per decidere a porte chiuse come da prassi. Dopo cinque ore il Procuratore generale Oleksandr Nechytajlo ha espresso "soddisfazione per la decisione della Tymoshenko", ma nel contempo ha rigettato ogni accusa dal momento in cui "l'ammissione di altri testimoni non è prevista dal regolamento".

Dunque si spiana la strada per l'insediamento del nuovo presidente, prevista per il prossimo 25 febbraio. Nella mattinata al leader del Partija Rehioniv sono pervenute le congratulazioni ufficiali del presidente uscente, Viktor Jushchenko, il quale lo ha invitato a "rappresentare il Paese nella sua unità, est e ovest insieme".

Lecito ricordare che come primo atto della sua presidenza Janukovych ha promesso di destituire la Tymoshenko da premier per instaurare un governo concorde con la sua visione politica.
I lavori per una nuova coalizione sono iniziati non senza difficoltà: lo speaker del Parlamento Volodymyr Lytvyn ha fissato per la prossima settimana il limite per presentare le 226 firme dei deputati necessarie per la creazione di una nuova coalizione. Tra le ipotesi, una possibile alleanza tra il Partija Rehioniv del neoeletto presidente Janukovych e Nasha Ukrajina di Jushchenko, ancora una volta pronto ad accordarsi col vecchio avversario dei tempi della rivoluzione arancione.

Esclusa la possibilità di coalizione tra il Partija Rehioniv e il Blocco Tymoshenko: la Lady di Ferro ucraina non intende tradire gli ideali del Majdan per i quali ha combattuto l'ennesima sua battaglia. E che promette di continuare a difendere in futuro, anche dall'opposizione.

Matteo Cazzulani

mercoledì 17 febbraio 2010

UCRAINA: JANUKOVYCH E TYMOSHENKO AL TERZO TURNO?

La Lady di Ferro ucraina deposita ricorso sui risultati elettorali nelle regioni orientali e la Corte Costituzionale sospende il verdetto della Commissione. Sempre più probabile una coalizione in parlamento tra Janukovych, Jushchenko e Lytvyn. Tihipko - terzo al primo turno delle presidenziali - crea il suo gruppo.

Julija Tymoshenko ancora una volta ha mantenuto la parola data, questa volta non con gli elettori, bensì con i suoi avversari.
Infatti, nella giornata di martedì 16 febbraio ha depositato ricorso sui risultati elettorali del secondo turno nele regioni di Donec'k e Luhans'k (estremo est del Paese), dove il rivale Janukovych - riconosciuto vincitore in elezioni "democraticamentente impeccabili" dagli osservatori internazionali - ha raccolto percentuali bulgare con un'affluenza alta, che desta sospetti. "Il voto può essere tato falsato fino ad un margine dell'8%. Con persone che hanno espresso la propria volta più volte in diversi seggi" ha dichiarato lo stato maggiore del Blocco Tymoshenko.

In paticolare, La Lady di Ferro Ucraina si è appellata all'organizzazione di un "terzo turno presidenziale" che ricorda l'epopea di cinque ani prima, quando la pacifica rivoluzione arncione costrinse Janukovych alla nuova tornata elettorale contro Jushchenko dopo i casi di falsificazione compiuti dal suo staff ovunque nel Paese.
Tuttavia, ora la situazione è più difficile per Julija: contro di lei il parere positivo della Comunità internazionale, che si sta complimentando con il neoeletto presidente Janukovych. Pochi giorni fa è stato il turno di Barack Obama.

Il Tribunale Costituzionale ha accolto il ricorso dela Tymoshenko - presentatasi con due casse piene fino all'orlo di verbali, cd e nastri contenenti le prove dei brogli dell'est su cui chiede di indagare - ed ha fissato per il 18 febbraio l'inizio del procedimento, che sarà trasmesso in diretta dalla televisione nazionale.

Il verdetto della Commissione Elettorale Centrale è stato sospeso fino alla fine del procedimento. Tuttavia, a Kyiv sono tutti convinti che la programmata cerimonia di insediamento del leader del Partija Rehioniv in programma per il 25 febbraio avrà luogo: poche sarebbero le speranza per la Tymoshenko di ottenere il "terzo turno".

Nel frattempo, continuano le manovre in parlamento per la creazione di una nuova maggioranza blu conorde con la nuova amministrazione.
La giornata di mercoledì 17 febbraio nelle sale del parlmento è stata un continuo andirivieni di riunioni, prove di accordo e votazioni: le ultime indicazioni darebbero come molto probabile una coalizione ampia attorno al Partija Rehioniv con comunisti, i centristi del Blocco Lytvyn e Nasha Ukrajina - il partito dell'ex presidente Jushchenko.

Anche in questo campo la Tymoshenko non si arrende. Poco prima di depositare il ricorso presso il Tribunale Costituzionale si è recata nella sede della riunione degli ex alleati di Nasha Ukrajina, ammonendoli del rischio d riconsegnare l'Ucraina nelle mani degli oligarchi ell'est del Paese qualora non si fosse ritentato il mantenimento di una coalizione democratica con il suo gruppo parlamentare.

La proposta della Lady di Ferro ucraina è però difficile da essere realizzata. Ad abbandonarla sarebbe anche l'aleato Volodymyr Lytvyn con i suoi 19 parlamentari.
Secondo quanto dichiarato dal deputato di Naha Ukrajina Taras Stec'kiv, nella giornata di mercoledì 17 febbraio il Partija Rehioniv gli avrebbe promesso la riconferma al ruolo di speaker della Rada (presidente del Parlamento)in cambio dei suoi voti. A conferma di questa indiscrezione, il comportamento dello steso Lytvyn, che solo poche ore prima in aula ha fissato in 10 giorni il termine massimo per presentare le 226 firme necessarie per la creazione della nuova coalizione.

A proposito di manovre parlamentari, come promesso si è mosso Serhij Tihipko.
Il terzo classificato del primo turno presidenziale con il 13% del voto degli ucraini - un vero e proprio successo - ha dichiarato la volontà di creare un suo gruppo parlmentare alla Rada - dove non è eletto - attingendo da parlamentari indipendenti pronti ad entrare nel suo partito Sylna Ukrajina. Già ha ricevuto l'adesione dell'ex Partija Rehioniv Taras Chornovil e del parlamentare di Nasha Ukrajina Oleksandr Tret'jakov.

Accanto al nuovo gruppo parlamentare, nato perché "E' chiaro a tutti come va a finire quando i due partiti maggiori rappresentano gli interessi differenti del premier e del presidente" [sottolineando le precedenti situazioni in cui il presidente Jushchenko spinse il suo partito Nasha Ukrajina a contrastare dapprima il BJuT, poi il Partija Rehioniv, e poi ancora il partito dela Lady di Ferro ucraina, n.d.r.] Tihipko ha dichiarato di voler rafforzare la cooperazione con gli altri due candidati minori alle presidenziali Anatolij Hrycenko e Arsenij Jacenjuk.

Costui, con un comunicato del suo "Front Zmin" ha dichiarato l'intenzione di "prendere parte alle prossime elezioni amministrative" in programma con tutta probabilità nel mese di maggio.

Matteo Cazzulani

giovedì 11 febbraio 2010

UCRAINA: RITORNO AMARO PER JULIJA

La maggioranza - oramai disgregata - è stata nuovamente battuta sul progetto di legge per gli aumenti salariali alle fasce a reddito fisso. Si avvicina il varo di una nuova coalizione di governo sotto la regia del neoeletto presidente Janukovych.

Nella giornata di giovedì 11 febbraio Julija Tymoshenko si è presentata in pubblico dopo alcuni giorni di silenzio lontano dalle telecamere e dalle sale stampa. Una comparsa programmata: la Lady di Ferro Ucraina ha compiuto il proprio dovere di primo ministro, presenziando alla votazione del progetto di legge sull'innalzamento delle paghe minime per pensionati, medici ed insegnanti, punto cruciale del suo programma di governo.

Al termine della seduta, in una conferenza stampa una Lady Ju determitata come sempre (ma nel contempo visibilmente amareggiata) ha accusato il Partija Rehioniv di incoerenza e di "pierraggio preelettorale" dal momento in cui il partito del neoeletto presidente ha tolto il proprio appoggio al progetto dopo averlo supportato in prima lettura solo il giorno prima, causandone l'affossamento.

"Hanno espresso solamente due voti a favore. Eppure tale proposta è stata supportata sia da loro [il Partija Rehioniv, n.d.a.] che da noi [il BJuT, n.d.a.] solo ieri" ha affermato sconsolata riferendosi all'atteggiamento degli uomini di Janukovych. "Spero solo che gli ucraini si ricorderanno in futuro di tale atteggiamento" ha continuato la Lady di Ferro ucraina.

Senza l'appoggio del Partija Rehioniv il progetto di legge in questione è stato respinto, avendo ottenuto solamente 203 voti sui 226 necessari. Favorevoli il Blocco Tymoshenko (125 voti), Nasha Ukrajina (il partito del presidente uscente Jushchenko, 31 voti), i comunisti (26), il Blocco di Lytvyn (19) e due parlamentari del Partija Rehioniv.

Questione politica a parte (il progetto in questione sarà nuovvamente esaminato in seconda lettura il prossimo martedi 16 febbraio) nessuna dichiarazione da parte della Tymoshenko sulle recenti elezioni presidenziali, né sul ricorso inoltrato dal suo staff elettorale circa presunti brogli nella regione orientale di Donec'k e Luhans'sk, dove Janukovych ha ottenuto un pieno di voti con un'affluenza altissima.

A parlare è invece il suo braccio destro Oleksandr Turcynov, che comunica come il governo non sia affatto intenzionato a dimettersi.

Il giorno precedente il neoeletto presidente Viktor Janukovych aveva invitato la Tymoshenko "a rinunciare al premierato per permettere la creazione di un nuovo esecutivo in linea con il voto degli ucraini e con il nuovo colore della presidenza". Turcynov ha risposto ricordando che "secondo la costituzione il governo deve dimettersi solamente in caso di scioglimento del parlamento", ed ha aggiunto che "non è intenzione del Blocco Tymoshenko rassegnare le proprie dimissioni, né rinunciare al mantenimento degli impegni presi con gli ucraini nel corso della campagna parlamentare del 2007".

Stando alle indiscerezioni, il Partija Rehioniv starebbe spingendo per creare una nuova coalizione con Nasha Ukrajina, Blocco Lytvyn e comunisti. Tuttavia, mentre la forza politica del presidente uscente Jushchenko - spaccata in due tra chi intende continuare ad onorare l'alleanza di governo con la Tymoshenko e chi invece vorrebbe disfarsene per cercare nuove convergenze - sembra essere possibilista su possibili accordi, gli altri due gruppi parlamentari evitano ogni trattativa.

Tuttavia, è lecito ricordare che il Partija Rehioniv già per due volte negli ultimi mesi è riuscito a trovare una maggioranza parlamentare con le forze sopra citate in due votazioni importanti, quali le dimissioni del ministro dell'interno Jurij Lucenko ed i cambiamenti alla legge elettorale tra il primo ed il secondo turno.

Per questa ragione, la maggur parte degli esperti è convinta che nelle prossime settimane un qualche accordo sarà trovato, e nella Rada presto si avrà una nuova coalizione di governo sotto la guida del Partito delpresidente Janukovych.

Matteo Cazzulani

mercoledì 10 febbraio 2010

JANUKOVYCH RASSICURA L'EUROPA. LA TYMOSHENKO CONTINUA LA SUA BATTAGLIA. RADA: JACENJUK PREMIER?

Il nuovo presidente parla già di buoni rapporti con Russia e UE, ma deve affrontare il problema del gas. La Tymoshenko inoltra ricorso alla Corte. Per il premierato spunta l'ipotesi Jacenjuk in un governo arancioblu.

Arrivati al 100% delle sezioni scrutinate, Viktor Janukovych non puo ancora dichiararsi ufficialmente vincitore. "Colpa" di un ricorso del Blocco Tymoshenko, annunciato nella giornata di mercoledi 10 febbraio da Oleksander Turcynov, braccio destro della Lady di Ferro Ucraina.

"Abbiamo inoltrato alla magistratura ricorso per il risultato di più di 900 seggi nelle regioni di Donec'k e Luhans'k nei quali brogli e scorrettezze avrebbero permesso a diversi cittadini di votare piu volte, consegnando a Janukovych un significativo 8% in piu dei consensi che avrebbe realmente ottenuto" dichiara Turcynov. Sostiene di avere le prove e di averle accompagnate agli atti.

Fino a quando durerà il procedimento giudiziario, il nuovo presidente non potra essere procclamato.

Nel frattempo, Janukovych ha già iniziato ad invitare leader mondiali alla sua inaugurazione. Sicuramente saranno presenti il presidente russo Medvedev e il primo ministro Putin, nonché autorità del parlamento europeo.

E proprio sull'Europa nella giornata di mercoledi 10 febbraio il nuovo presidente ha chiarito quali saranno le sue direttive politiche: "apertura all'UE ma senza compromettere i buoni rapporti con la Russia" ha spiegato dagli schermi della CNN.

Afferma anche di pensare alla sicurezza energetica dell'Ucraina, che, lecito ricordare, per questo anno non ha sofferto il taglio delle forniture grazie a un accordo stretto dall'ancora premier Julija Tymoshenko (che è riuscita ad eliminare la clausola "prendi o paga" che obbligava Kyiv ad acquistare e pagare ingenti quantità di gas superiori al suo reale fabbisogno).

Già domenica 14 febbraio è in programma un vertice con emissari del colosso russo Gazprom per abbassare il prezzo del gas, che Kyiv paga secondo le quote di mercato imposte a Germania ed Europa occidentale. In cambio, Janukovyc sarebbe disposto a cedere la rete di trasporto nazionale del gas ad un consorzio internazionale di cui i russi deterrebbero il 33%.

Il quotidiano russo Komsomolskaja Pravda ha comunicato che Janukovych non intende portare Kyiv nella NATO, e che già dal prossimo autunno sono state programmate esercitazioni militari comuni tra le forze aree russe e ucraine.

Nel frattempo, per quanto riguarda il carosello del totopremier nel nuovo governo (che Janukovych ha già dichiarato di varare non appena insediatosi presidente) spunta l'ipotesi Arsenij Jacenjuk.

Il giovane rampollo della politica ucraina sarebbe primo ministro di transizione qualora si trovasse un'accordo di maggioranza tra il Partija Rehioniv di Janukovych e Nasha Ukrajina del presidente uscente Jushchenko. Tale proposta srebbe stata avanzata da Mykola Martynenko, capogruppo di Nasha Ukrajina alla Rada, nel corso della riunione del suo partito.

Il vice Jacenjuk - che non commenta la proposta - sarebbe Oleksandr Lavrynovych, attuale vicespeaker della Rada in quota Partija Rehioniv.

Lecito ricordare che il sospettato futuro premier al primo turno delle elezioni presidenziali ha corso con un proprio partito, ottenendo un prezioso 6% dei consensi degli ucraini. Assieme a quello di Serhij Tihipko - terzo classificato al primo turno delle presidenziali del 17 gennaio con un importante 13% dei voti - il suo nome al primo posto dell'esecutivo era stato proposto in passato anche dal Bloccco Tymoshenko, in caso di vittoria della Lady di Ferro ucraina.

Matteo Cazzulani

lunedì 8 febbraio 2010

UCRAINA: LA TYMOSHENKO NON RICONOSCE I RISULTATI ELETTORALI


Julija Tymoshenko non riconosce la vittoria di Viktor Janukovych e si prepara alla battaglia legale, non escludendo un terzo turno elettorale.

Sono oramai le 23:30 di lunedi sera quando la riunione urgente del Blocco Tymoshenko e terminata dopo due ore di discussione fiume tra i vari leader presso il quanrtier generale della capitale.

Stando a quanto riferitoci dalla fonte UNIAN presente all'evento, la Tymoshenko avrebbe deciso di non riconoscere la vittoria dell'avversario. "Non accettero mai la legittimita della vittoria di Janukovych dopo tali elezioni" avrebbe dichiarato.

Inoltre, la Lady di Ferro ucraina ha disposto l'avvio di un'inchiesta giudiziaria sullo svolgimento delle elezioni, in particolare nelle regioni orientali di Luhansk e Donec'k, dove il rivale ha raccolto enormi consensi con un affluenza altissima: li sarebbero avvenuti brogli e irregolarita di vario genere durante le operazioni di voto.

La Tymoshenko non ha escluso la possibilita di un terzo turno, ovvero la ripetizione del voto di domenica 7 febbraio. Gia nel 2004 dopo le falsificazioni del secondo turno da parte del Partija Rehioniv - certificate dagli osservatori internazionali - una lunga contesa giudiziaria porto al rifacimento del ballottaggio (passato alla storia appunto come "terzo turno presidenziale").

Tuttavia, occorre sottolineare come in questo caso sia l'OSCE, sia il Consiglio d'Europa che la missione NATO hanno riconosciuto il regolare svolgimento della consultazione, lodando l'Ucraina per i progressi compiuti in campo democratico.

Sempre stando all'attendibile fonte, alcuni parlamentari del Blocco Tymoshenko guidati dal vice Speaker Mykola Tomenko si sarebbero dichiarati pronti a riconoscere la vittoria di Janukovych e a cominciare una ferma battaglia tra gli scranni dell'opposizione.

Tuttavia, nel corso dell'incontro e prevalsa la decisione di "continuare la necessaria battaglia legale e politica per la vittoria della Tymoshenko", tenendo conto delle anomalie del dato locale: la Lady di Ferro ha vinto in 16 regioni e nella citta di Kyiv, dove l'affluenza ha rispettato la norma prevista; Janukovych invece solo in 9, nella Repubblica Autonoma di Crimea e a Sebastopoli, dove l'affluenza ha toccato picchi sospetti.

Lecito ricordare che al 99,44% delle schede scrutinate Janukovych e in testa con il 48,81% dei voti, mentre la Tymoshenko si attesta al 45,61%. Contro entrambi i candidati ha votato il 4,37% degli aventi diritto.

Matteo Cazzulani

NUOVO PRESIDENTE E NUOVA RADA IN UCRAINA





Ora e ufficiale: Viktor Janukovych e' il quarto presidente dell Ucraina e promette di instaurare un nuovo governo. Al 99% delle schede scrutinate il leader del Partija Rehioniv e stabile al 48,69%, mentre Julija Tymoshenko si attesta al 45,73%. Le elezioni si sono svolte regolarmente.

La rimonta della Lady di Ferro ucraina non c'e' stata. O meglio, non e' riuscita fino in fondo. Colpa di quel 3% circa di punti percentuali di distacco, che se confrontati con il 4,3% dei voti "contro tutti" e con l'1% delle schede nulle rende bene l'idea di come la competizione sia stata aperta fino all'ultimo.

Positivo il giudizio delle organizzazioni internazionali e degli osservatori indipendenti, che hanno lodato l'Ucraina per l'ottima organizzazione delle operazioni di voto. "Entrambi i candidati debbono riconoscere che le elezioni sono state democratiche e che l'Ucraina e un paese democratico" ha dichiarato il Capo della missione del Consiglio d'Europa.

Democratico a tal punto che Janukovych come primo atto della sua presidenza ha promesso lo scioglimento dell attuale governo presieduto da Julija Tymoshenko per instaurarne uno nuovo in linea con il voto che gli ucraini hanno appena espresso.

Lecito ricordare che in Ucraina il presidente ha il potere di dimissionare il governo, specie quando esso non conta su una maggioranza solida alla Rada. Il caso di quello attuale e altamente emblematico: la maggioranza "arancione" creatasi dopo la crisi di governo dell'estate 2008 tra il Blocco Tymoshenko, Nasha Ukrajina (il partito del presidente uscente Jushchenko) e il Blocco Lytvyn e' crollata proprio pochi giorni prima del voto di domenica, quando i deputati del partito di Jushchenko hanno votato a favore della proposta di cambiare il regolamento sul funzionamento delle commissioni elettorali fortemente voluta dal Partija Rehioniv (la forza politica di Janukovych).

"I nuovi partner di governo ed i nuovi ministri saranno scelti non secondo quote e bilancini politici, bensi in base alla volonta di approntare quelle riforme promesse da Janukovych nel suo programma presidenziale. Non appena la Commissione Elettorale Centrale confermera la vittoria del nostro candidato inizieremo le consultazioni per creare la nuova coalizione di governo" ha dichiarato Anna Herman, braccio destro del neoeletto presidente.

Quali saranno i nuovi assetti politici interni alla Rada lo spiega lo stesso Volodymyr Lytvyn, attuale speaker del parlamento e vecchia volpe della politica sul Dnipro. "Elezioni anticipate a parte, gli scenari possibili al momento sono tre: rinnovare la debole coalizione attuale tra Blocco Lytvyn, Blocco Tymoshenko e Nasha Ukrajina cercando di convincere i dissidenti fedeli a Jushchenko; una coalizione biancoblu tra BJuT e Partija Rehioniv - poco probabile, [non gioverebbe ne alla Tymoshenko, ne a Janukovych, n.d.r.]; oppure una coalizione rossoarancioblu tra i comunisti, il partito del neoeletto presidente e quello del presidente uscente".

Quest'ultimo sembra essere lo scenario piu plausibile. Nonche il piu tragico per chi cinque anni fa ha lottato pacificamente sul Majdan durante la rivoluzione arancione. A confermare tale sospetto le dichiarazioni di Borys Kolesnikov del Partija Rehioniv circa la necessita di una "nuova coalizione anticrisi" dalla quale i parlamentari del Blocco Tymoshenko sarebbero rigorosamente esclusi.

Inoltre, nel primo pomeriggio il vicespeaker Mykola Tomenko del BJuT ha dichiarato pubblicamente l'irritazione del suo partito per il comportamento del presidente uscente tra il primo e il secondo turno, corresponsabile della scandalosa decisione di mutare in corsa il regolamento circa il funzionameto delle commissioni elettorali, possibile solo previa modifica della Costituzione.

"Si puo dire che il mio gruppo parlamentare e' deluso dal palese aiuto che Viktor Jushchenko ha prestato a Janukovych invitando i suoi elettori a pronunciarsi contro tutti piuttosto che esprimere un voto utile [alla Tymoshenko, n.d.a.] per un'Ucraina europea" ha dichiarato dagli schermi del 5. Kanal. "Non siamo del tutto sorpresi, ma non ci aspettavamo che Jushchenko fosse cosi alleato dell'ex avversario delle presidenziali di cinque anni fa" ha continuato.

Il leader del gruppo parlamentare di Nasha Ukrajina, Mykola Martynenko, ha risposto di non avere ancora deciso alcunche, aspettando la mattinata di martedi 9 febbraio per iniziare le consultazioni interne al suo partito.

Consultazioni che invece sono state anticipate alla sera di lunedi 8 febbraio da Julija Tymoshenko presso i locali del BJuT di Kyiv. Sull esito del colloquio bocche cucite, ma indiscrezioni fanno trapelare la voce di una Lady di Ferro pronta ora ad un'opposizione forte e determinata contro le oligarchie che sponsorizzano Janukovych e che da domani avranno nuovamente in mano il paese dopo l'era Kuchma.

Matteo Cazzulani

UCRAINA, JANUKOVYCH A UN SOFFIO DALLA VITTORIA PORTA IN PIAZZA I SUOI




Lo scarto del 3% al 97% delle schede scrutinate consente al leader del Partija Rehioniv di dichiarsi vincitore. La Tymoshenko ancora non si arrende e promette battaglia. Davanti all edificio il picchetto dei blu in festa.

Secondo i dati elaborati dalla Commissione Elettorale Centrale, Janukovych si attesta al 48,5%, la Tymoshenko ferma al 45,8%. Seppur di circa 3 punti percentuali, lo scarto tra i due contendenti risulta cosi troppo alto per poter essere colmato a oramai poche sezioni elettorali da scrutinare.

Nel primo pomeriggio i responsabili della Commissione hanno dichiarato che "non vi sono motivi per rigettare l'esito del voto" in quanto i lavori nei vari seggi si e svolto "senza particolari problemi e pur sempre secondo le norme del regolamento che e sato appieno rispettato".

In ogni caso, la Commissione ammette una serie di avvenute irregolarita che "pero si sono verificate sia nelle regioni orientali che in quelle occidentali e delle quali sono stati accusati i rappresentanti di lista di entrambi i candidati".

Nel frattempo, dinnanzi alla sede della Commissione presso la stazione della metropolitana Pechers'ka i militanti di Janukovych sono riuniti da ieri notte per "difendere l'esito del voto" e la "democratica elezione di Viktor Janukovych per un'Ucraina forte e stabile economicamente dopo cinque anni di attesa".

Sono qualche centinaia di giovani studenti sottratti alle lezioni e pensionati che per qualche tempo possono "stare all'aria aperta nella capitale in compagnia di altre persone ed assistere a concerti di musica pop" intervallati da comizi di esponenti del Partija Rehioniv, come ci spiega la signora Olha Oleksandrivna, in piazza col marito dalla mattina dopo essere arrivata da Donec'k in pulmann con altri amici del paese.

Secondo le indiscrezioni costoro sarebbero pagati, trasportati, nutriti e scaldati dallo staff elettorale del Partija Rehioniv. Per dovere di cronaca e lecito riportare che la sopracitata signora Olha non ha negato tale voce, giustificando la sua presenza affermando testualmente "e che vuole che scelga una povera vecchia come me?".

In ogni caso, l'esito elettorale e oramai deciso. La Tymoshenko promette di continuare nella sua battaglia con ricorsi contro le operazioni di voto nelle regioni di Donec'k e Luhans'k, dove avrebbe votato un sorprendente 93% degli aventi ditirtto. "Una percentuale che solitamente viene raggiunta in paesi campioni di democrazia come Corea del Nord e Bielorussia" afferma Serhij Andrijovych, sostenitore della Lady di Ferro ucraina.

In una Kyiv innevata la conta definitiva dei voti sta per avvicinarsi, cosi come il fiume di polemiche inevitabilmente previsto da svariati analisti ed esperti.

Matteo Cazzulani

domenica 7 febbraio 2010

UCRAINA, JANUKOVYCH ANCORA IN TESTA

Il leader del Partija Rehioniv mantiene un vantaggio considerevole su Julija Tymoshenko, sebbene il gap tra i due contententi sia ulteriormente diminuito, arrivando al 3%.

La Commissione Elettorale Centrale ha scrutinato il 90% delle schede elettorali. Viktor Janukovych ottiene il 48,3% (pari a 11 milioni 135 mila voti), mentre la Lady di Ferro si attesta al 45,7% ( ergo 10 milioni 515 mila consensi), erodendo al rivale ulteriori punti percentuali di distacco.

Contro tutti i candidati - opzione possibile nelle elezioni ucraine - ha votato il 4,48% degli ucraini, una cifra poco al di sotto delle previsioni.

Confermato anche il dato locale: il leader del Partija Rehioniv ottiene consensi nelle regioni orientali russofone densamente popolate e nella Repubblica Autonoma di Crimea, mentre la Lady di Ferro ucraina è decisamente in testa in tutte le regioni occidentali, nella città di Kyiv e in quelle centrali e meridionali.

Ancora nessuna reazione ufficiale da parte dei due contendenti. Il Partija Rehioniv ha invitato i suoi giovanotti con le tende blu a dislocarsi in tutte le piazze della capitale per controllare il voto, eccetto dinnanzi alla Commissione Centrale.

Finora in pochi credono che la situazione possa degenerare, ne che le truppe blu - mosse dal danaro dello staff elettorale di Janukovych piu che da passione politica - siano presenti in citta in un numero cosi alto da presidiare ogni luogo nevralgico del luogo, peraltro il lunedi mattina.

Nella serata di ieri Oleksander Turcynov - braccio destro di Julija Tymoshenko - aveva dichiarato di aspettare il conto definitivo dei voti prima di rilasciare commenti ufficiali. Dinnanzi allo scarso margine di distacco comunicato dagli exit-poll nazionali delle ore 20, La Lady di Ferro ucraina aveva chiamato tutti i suoi elettori a "difendere ogni singolo voto in ogni seggio ed ogni singola scheda", che potrebbe rivelarsi "indispensabile per il futuro della nazione".

"Si confermi davvero democratica e riconosca la sua sconfitta" ha risposto Anna Herman, braccio destro di Janukovych, sicuro fin dall'inizio della vittoria. "Il dato finale di un'elezione non lo decide la sociologia ne modelli matematici, ma la fattiva realta dei voti espressi dal popolo ucraino" le ha risposto Turcynov.

Poco prima delle ore 6 alcuni politologi hanno posto l'attenzione sul fatto che qualora il distacco finale risultasse tra i 3 e i 2 punti percentuali il premier potrebbe non riconoscere il risultati di voto. E spostare la battaglia dalle urne al tribunale per fare luce sui brogli e sulle irregolarita avvenute - stando a fonti del Blocco Tymoshenko - nelle regioni orientali del Paese, dove Janukovych ha ottenuto il pieno dei consensi con un altissima affluenza.

Matteo Cazzulani

PROIEZIONI PRESIDENZIALI UCRAINE IN LINEA CON GLI EXIT POLL

Procede lo spoglio delle presidenziali ucraine. Dopo il 54% delle sezioni scrutinate la distanza si è accorciata, arrivando al 5% previsto dagli exit poll.

"I lavori nelle sezioni elettorali procedono senza particolari problemi" comunica Andrij Mahera, vicecapo della Commissione Elettorale Centrale. "Gia nella mattinata di lunedi 8 febbraio potremo avere idea di chi ha vinto le elezioni" aggiunge, quando nella capitale sono ormai le 3 della notte.

Da segnalare soltanto alcune infrazioni, per lo piu verificatesi nelle regioni orientali e nella provincia di Kyiv; ma gli osservatori internazionali non hanno sollevato obiezioni sulla correttezza delle operazioni di voto.

Dopo un iniziale gap di dieci punti percentuali, la distanza tra Viktor Janukovych e Julija Tymoshenko si e assotigliata: il leader del Partija Rehioniv ottiene circa il 49,3% dei consensi, sopratutto dalle regioni orientali russofone densamente popolate e nella Repubblica Autonoma di Crimea, mentre la Lady di Ferro ucraina si attesta al 44,9% dei voti, stravincendo in tutte le regioni occidentali, nella città di Kyiv e in quelle centrali e meridionali.

L'affluenza definitiva e di circa il 69%. Leggermente inferiore rispetto a quella registrata in occasione del primo turno.

Nessuna dichiarazione da parte dei due staff elettorali, che hanno chiuso i lavori da oramai un'ora circa.

Lo spoglio procede nella mite notte della capitale. Janukovych continua a dichiararsi vincitore ed annuncia la formazione di un nuovo governo già dalla prossima settimana. La Tymoshenko non si arrende, determinata a difendere ogni singolo voto per il bene dell'Ucraina.

Matteo Cazzulani

UCRAINA, PRIME PROIEZIONI




Al 13% delle schede scrutinate Janukovych e avanti di 10 punti percentuali sulla Tymoshenko. Turcynov: " decide solo la fattiva realta".

La Commissione Elettorale inizia la lenta elaborazione dei dati elettorali, provocando le prime reazioni e i primi commenti. Dettagliato e quello dello staff elettorale di Julija Tymoshenko, che malgrado l incoraggiante 5% di svantaggio degli exit-poll per ora insegue con il doppio dello svantaggio.

"Si tratta ancora di un dato non definitivo a livello nazionale" dichiara Turcynov al comitato elettorale del Blocco Tymoshenko. Invita altresi a considerare il dato locale finora pervenuto, che snocciola con estrema precisione con l'aiuto di tabelle mostrate alla platea.

Come prevedibile Julija vincerebbe in tutte le regioni e le citta occidentali, nella regione di Kyiv e nella stessa capitale "malgrado Chernoveckij [il sindaco della citta che pur di dissuadere la gente dal voto si rifiuta di spargere il sale per i marciapiedi, rendendoli de facto impraticabili] e i ragazzi di Janukovych" da settimane accampati davanti al parlamento per sorvegliare il voto, lautamente pagati dallo staff elettorale del Partija Rehioniv.

Al contrario, nell'est russofono del paese la situazione e opposta: totale vittoria del candidato blu. "Ricordo le accuse di falsificazione e di infrazione delle procedure di voto pervenute alla Commissione elettorale da quelle zone" sottolinea Turcynov. "Siamo pronti ad inoltrare ricorso alla Commissione Elettorale Centrale riguardo il risultato di Donec'k, Luhansk, Dnipropretovs'k, Odesa e della Repubblica Autonoma di Crimea" aggiunge.

Infine, il braccio destro della Lady di Ferro ucraina ha dichiarato che "non sono ne la matematica ne le teorie sociologiche a decretare la vittoria elettorale. Solo la fattiva realta dichiarera il vincitore". Cosi risponde alle dichiarazioni di Anna Herman, coordinatrice della campagna elettorale di Janukovych, che dal vicino quartier generale del Partija Rehioniv poco prima aveva dichiarato come "l'unico modo per la Tymoshenko di essere veramente democratica e quello di dichiarare la propria disfatta".

Finora Janukovych ottiene il 52,2% dei consensi, la Tymoshenko il 42,5%.

Dati piu significativi su cui ragionare piu approfonditamente arriveranno solo nel cuore della notte. Per questa ragione Turcynov comunica di "continuare a sperare", convinto che il dato finale non premiera il candidato/marionetta dei clan degli oligarchi filorussi.

Si fa notte fonda, e al quartier generale di Julija Tymoshenko presso l'hotel Hyatt comunicano che le conferenze sono terminate. Sicuramente, solo per oggi.

Matteo Cazzulani

TYMOSHENKO: LOTTARE PER OGNI VOTO


Julija Tymoshenko ha appena terminato la sua conferenza stampa presso il comitato elettorale. Dinnanzi a dati "puramente sociologici" che la danno a un pugno di voti dal rivale Janukovych ha chiamato i suoi sostenitori a difendere ogni singolo voto.

Dopo aver ringraziato chi ha lavorato duramente alla sua campagna elettorale, la Lady di Ferro ucraina ha invitato a lottare in tutte le commissioni elettorali locali, in tutti i seggi di tutte le province per ogni singolo voto. Si dichiara convinta che gli ucraini "che hanno scelto un Ucraina giusta, democratica ed europea sono realmente di piu rispetto a quelli che hanno scelto differentemente". E che con tutta probabilita sono stati autori di brogli ed irregolarita che avrebbero garantito loro di avere la meglio.

"Oggi i resultati di diversi exit-poll sono pura sociologia. Cio implica che dovremo lottare. In tutti i seggi. Lottare per ogni voto, per ogni protocollo. Poiche persino un solo voto puo decidere i destini dell Ucraina"

"Non e possibile ad ora dichiarare l esistenza di un vincitore. E se qualcuno si sta gia dichiarando tale, questo non e vero" ha continuato, riferendosi al rivale Viktor Janukovych.

Dando appintamento a prossimi breefing in cui informera puntualmente sull andamento dello spoglio, invita ogni rappresentante di lista del suo partito "a comunicare tempestivamente ogni infrazione" durante la conta dei voti, e - sopratutto - di essere "pronta persino nel cuore della notte ad emanare un decreto di urgenza del primo ministro sull'andamento irregolare delle operazioni di voto qualora il gap restera sotto la soglia di errore".

Ergo, ripercussioni di carattere legale non sono escluse. Gia dalle prossime ore.

Precedentemente, anche il suo braccio destro Oleksander Turcynov aveva parlato di risultati degli exit-poll "sotto la soglia di errore. Un margine che consente di sollevare dubbi sulla effettiva correttezza con cui la votazione si e svolta sopratutto nelle regioni orientali del Paese".

Al quartier generale del Blocco Tymoshenko sono arrivati alcuni ministri ed esponenti di spicco del partito, nonche volti di Nasha Ukrajina, la forza politica del purtroppo ostile alla Lady di Ferro ucraina Viktor Jushchenko, presidente uscente.

Matteo Cazzulani

JANUKOVYCH AVANTI DI UN SOFFIO. IN UCRAINA E PARTITA APERTA


Secondo gli exit poll nazionali Janukovych sarebbe avanti alla Tymoshenko di solo 4 punti. Un distacco sotto la soglia di errore che lascia aperta la contesa.

Janukovych avrebbe ottenuto il 48,7% dei voti, mentre la Lady di Ferro ucraina il 45,5%. Contro entrambi i candidati il 5,5% degli elettori. Anche gli exit poll elaborati da altre agenzie e centri studio danno un distacco inferiore al 5%: 49,8% a 45,2% secondo la GFK; 49,6% a 44,5% per la Socis; 49,78% a 44,63% per la FOM-UKRAJINA; 48,7% a 45,60% secondo la TRK UKRAJINA

"E sotto la soglia di errore. Un margine che consente di sollevare dubbi sulla effettiva correttezza con cui la votazione si e svolta sopratutto nelle regioni orientali del Paese" ha commentato un Turcynov piu sollevato rispetto alla conferenza precedente.

Dichiara che "una colossale distanza non c'e" tra la Tymoshenko e Janukovych, e in virtu del fatto che tutti gli exit poll danno tutti i medesimi esiti "non si puo ad ora dichiarare un risultato definitivo".

In ogni caso al comitato elettorale della Tymoshenko si attendono le prime proiezioni prima di formurale pubblicamente qualsiasi commento. Tuttavia, Turcynov tiene a sottolineare come "nelle regioni dove i rappresentanti di Janukovych hanno influenzato il voto piu aggressivamente l affluenza ha toccato percentuali altissime". Un fatto sospetto su cui e bene ragionare.

In conclusione, il braccio destro della Lady di Ferro ha affermato che comunque sia "l Ucraina ha dimostrato di votare per l Europa e di non appoggiare i banditi e i criminali che sponsorizzano l avversario" votato sopratutto nelle regioni russofone dell est ed autore di una "campagna elettorale sporca, scorretta, al di fuori di ogni regolamento".

Nelle prossime ore sono attesi i primi dati definitivi.

Matteo Cazzulani

TURCHYNOV: TERRORISMO POLITICO E BROGLI IN TUTTO IL PAESE


Falsificazioni di ogni sorta, anche con nuovi metodi, minacce e vessazioni agli elettori del BJuT e persino un morto. Questo e il quandro denunciato dal braccio destro di Julija Tymoshenko.

Puntuale alle 16 al quartier generale del Blocco Tymoshenko si e presentato Oleksander Turchynov. Parla con tono pacato come suo solito, senza tuttavia nascondere una punta di delusione dinnanzi al quandro della situazione elettorale che via via va delineandosi.

In primis, denuncia le continue infrazioni al regolamento circa lo svolgimento del voto che avvengono non solo nelle regioni orientali del Pasese, ma anche in quelle occidentali. In particolare, "la squadra di Janukovych gioca sporco e illegalmente, attuando un vero e proprio terrorismo politico anche nell'ovest del Paese, dove bandidti con le sciarpe blu [il colore di Janukovych, n.d.a.] impediscono il regolare svolgimento del voto, senza alcun intervento della polizia"

Nell est invece lo staff di Janukovych ricorre alla "sistematica organizzazione di caroselli del voto con pullman trasportanti le persone ai seggi a cui e distribuita una scheda fotocopiata recante le istruzioni su come comportarsi alle urne". Ne mostra una copia in sala stampa, e sottolinea come nelle regioni del paese controllate dallo staff di Janukovych ve ne siano "migliaia di altri esemplari".

Continua: "I rappresentanti di lista del Blocco Tymoshenko non sono liberi di esercitare il proprio legittimo controllo sulle operazioni di voto, garantito ex lege, in quanto in molti casi sono gli stessi presidenti di seggio ad allontanarli. Anche nelle regioni occidentali" in cui si sono verificati gravi episodi di violenza.

Turchynov si sofferma sulla morte di Stepan Radyk, esponente del Blocco Tymoshenko il cui cadavere e stato trovato nella mattinata nei pressi di Ivano Frankivs'k (nell ovest del paese). Ricorda come la persona in questione la sera precedente abbia avuto una forte discussione in un locale con esponenti del Partija Rehioniv, apparentemente non per ragioni politiche. Tuttavia "nulla esclude che tale episodio appartenga alla stessa gamma di azioni violente dei nostri avversari" ha messo in guardia, spiegando come le indagini procederanno "senza escludere alcun movente". Ergo, nemmeno quello politico.

Alla domanda se tra stanotte e domani si ripetera un nuovo Majdan con militanti della Lady di Ferro ucraina in piazza per chiedere il corretto svolgimento del voto risponde invitando ad aspettare gli exit poll nazionali delle ore 20.

Infine, una riflessione sull affluenza. Secondo la Commissione Elettorale Centrale alle ore 11 hanno votato il 17,45% degli ucraini, in misura maggiore nell est del paese (24% nella regione di Luhansk, 23 in quella di Donec'k), molto meno invece nell ovest (in Transcarpazia meno del 10%). E un risultato che effettivamente non lascia trasparire buoni risvolti per Julija Tymoshenko, sostenuta sopratutto nelle regioni occidentali. Tuttavia Turchynov si dichiara "convinto che entro sera anche gli elettori occidentali adempiranno al loro dovere", sicuramente in maniera piu libera rispetto a quelli che gia hanno votato a Donec'k.

Lecito ricordare che anche i candidati hanno gia compiuto il loro dovere elettorale. Janukovych "per i buoni cambiamenti, per la stabilita e la forza dell Ucraina" in un seggio della periferia di Kyiv tra le proteste delle femministe ucraine, infuriate per le sue invettive contro il gentilsesso lanciate a piu riprese durante la campagna elettorale.

La Tymoshenko ha votato con la sua famiglia nella natale Dnipropetrovs'k, "per una nuova Ucraina, un'Ucraina felice, prospera, bella, giusta ed europea".

Anche il presidente uscente Viktor Jushchenko ha votato nella capitale, dichiarando di non avere espresso la preferenza "per nessun candidato, bensi per uno svolgimento democratico della consultazione elettorale" in una lunga conferenza stampa all interno del seggio, non lesinando una delle ultime occasioni per intrattenersi con i giornalisti da Capo di Stato.

Matteo Cazzulani

UCRAINA: JANUKOVYCH VOTA TRA LE PROTESTE. LA TYMOSHENKO CON LA FAMIGLIA. MORTO UN RAPPRESENTANTE DEL BJUT A IVANO-FRANKIVS'K

Julija Tymoshenko ha votato nella sua Dnipropetrovs'k con marito e figlia al seguito. Janukovych invece ha compiuto il suo dovere elettorale in un seggio della periferia di Kyiv, tra proteste femministe. Ad Ivano-Frankivs'k è stato trovato morto Stepad Radyk, rappresentate di lista del Blocco Tymoshenko

Quartiere nord-orientale della capitale di estrazione popolare, tra le stazioni della metropolitana di Obolon' e Minsk. Ironia della sorte a pochi passi da via Tymoshenko (dedicata non alla Lady di Ferro, ma a Semen Konstjantynovych, maresciallo sovietico della seconda guerra mondiale) Janukovych si reca a votare alle ore 10 precise, due ore dopo l'apertura dei seggi.

Ad accoglierlo nel locale elettorale - la Kyjivska Dytjacha Akademija Mystecv (Accademia civica dell'arte dei bambini di Kyiv) non soltanto le troupe di giornalisti - persino dalla Cina - ma anche una decina di femministe. Protestano contro le frasi fortemente sessiste espresse pubblicamente dal leader del Partija Rehioniv durante la campagna elettorale nei confronti dell'avversaria.

"E meglio che Jul'ka se ne stia a casa" ha esclamato Janukovych in varie occasioni, non ultima quella del comizio conclusivo di venerdi sera presso il monastero di San Michele, invitando anche l'attuale premier "a prepararsi alla pensione politica e al lavoro di casalinga che piu le si addice".

E' per queste e altre uscite elettorali di cattivo gusto che il movimento delle femministe ucraine ha deciso di picchettare il voto del favorito alla vittoria finale, in virtù dei 10 punti percentuali che lo separano dalla Lady di Ferro ucraina.

Nel mentre della stesura di questo articolo è arrivata la notizia della morte di Stepan Radyk, rappresentante di lista del Blocco Tymoshenko di un villaggio nei dintorni di Ivano Frankivs'k (nell'ovest del paese), reduce la notte precedente da una forte lite per motivi non politici con sostenitori del Partija Rehioniv in un club del paesino. Entrambe le forze politiche hanno dichiarato il proprio cordoglio, sottolineando come la competizione elettorale non sia però stata a quanto pare la causa scatenante della rissa e della tragica sua conclusione.

Gli exit poll nazionali saranno diramati alle 20 precise. Mentre l'affluenza alle 11 si attestava al 17,44%: una frequenza scarsa, complice la giornata soleggiata e poco fredda che incita gli abitanti di Kyiv ad andare al lago anziche al voto.

Matteo Cazzulani

venerdì 5 febbraio 2010

PRESIDENZIALI UCRAINE: CALA IL SIPARIO




Un doppio comizio in contemporanea a pochi metri di distanza l'uno dall'altro ha chiuso la campagna elettorale per il ballottaggio di Domenica 7 febbraio. Janukovych sempre favorito. La Tymoshenko gioca l'ultima carta Jacenjuk.

Erano quasi in 600 nella piazza antistante il monastero di San Michele, adiacente al Ministero della Difesa - ex sede del Partito Comunista Russo. E li che Janukovych ha radunato i suoi sostenitori per il comizio di chiusura della sua campagna elettorale.

"Tutti pagati e ubriachi" spiega Kat'ja, giovane fotografa dello staff della Tymoshenko confermando quanto di persona ho potuto vedere nel raggiungere la Volodymyrs'kaja vulycja, strada che collega il monastero di San Michele con quello di Santa Sofia, dove è la Lady di Ferro che raccoglie i suoi simpatizzanti. In tutto quattrocento, meno di quelli del rivale, ma quasi tutti di Kyiv - mentre i blu di Janukovych sarebbero arrivati con pullman organizzati per l'occasione dal profondo est del paese.

"Se da lunedì avremo Bandutovych (come è nominato il leader del Partija Rehioniv dagli avversari, ricordando i suoi legami con gli oligarchi dell'est dell'Ucraina) al potere è tutta colpa di Jushchenko, vero traditore della rivoluzione arancione" mi spiega Oleksandr Volodymyrovich, un militante del Blocco Tymoshenko armato di tutto punto di bandiera ucraina e candela alla mano come il resto dei presenti.

Si perché quello di Lady Ju non è un evento puramente politico, bensì una veglia di preghiera, alla quale partecipano esponenti della Chiesa Ortodossa Ucraina, di quella di Costantinopoli, di quella autocefala di Kyiv e di quella greco-cattolica: la miriade di realtà religiose di cui l'Ucraina è ricca. Tutti schierati a sostegno di Julija per l'unità della nazione.

"Differenti culti non possono dividere un unico popolo. E nemmeno diverse lingue". E questo il messaggio di Julija, a differenza del programma di Janukovych che fa leva sulla differenza tra ucraini russofoni e ucrainofoni per spaccare l'elettorato del Paese ed ottenere consensi nelle regioni orientali e meridionali, fortemente russificate sotto lo zarismo prima e sotto il comunismo poi.

"Ci ritroviamo qui dove il popolo ucraino ha vissuto momenti cruciali della propria storia" ha esordito la Tymoshenko, giaccone bianco e solito volto sorridente e determinato allo stesso tempo. Spiega di avere scelto un taglio più sobrio per parlare alle anime del popolo ucraino, che "in caso di vittoria dell'avversario rischia di perdere non solo la propria unità, ma anche la possibilità di ritrovarsi in luoghi pubblici per manifestare il proprio credo politico". Il messaggio principale di Lady Ju è ugualmente chiaro: "che a vincere domenica non sia uno o l'altro candidato, ma un'Ucraina giusta, democratica, libera ed europea, e l'amore e l'armonia tra tutti i cittadini della Patria".

E' una Tymoshenko diversa da quanto mostrato durante tutta la campagna elettorale. Ma parla sempre con la medesima passione di chi coerentemente non si arrende mai nella lotta contro le oligarchie, che in caso di vittoria del Partija Rehioniv ritornerebbero al potere, facendo "regredire il paese all'era Kuchma".

Intanto eccheggiano i boati di Janukovych, che dall'altro capo della via urla a squarciagola. Probabilmente, ha piu voce dell'avversaria, avendone risparmiata dopo non essersi presentato al dibattito tv di qualche giorno fa.

Tuttavia, malgrado l'imponente dispiegamento di forze dell'ordine tutto è filato liscio. Nessun contrasto né accenno di carica da parte delle due fazioni. Al contrario, qualche simpatico sfottò. Il nostro Paese almeno in questo dovrebbe imparare dagli ucraini.

Il pomeriggio dell'ultimo giorno di campagna elettorale nella capitale invece è stato caratterizzato da una capillare presenza di banchetti e gazebi del Blocco Tymoshenko, circa uno nei pressi di ogni stazione del metro. Dei militanti di Janukovych invece nessuna traccia: tutti accampati con le proprie tente nei pressi del Parlamento, per "scongiurare il ripetersi di una possibile rivoluzione arancione da parte dei sostenitori di Julija" mi comunica uno di loro, che simpaticamente impedisce a me e ad altri turisti di visitare i giardini adiacenti alla Rada.

In ogni caso, da domani silenzio. Dopo i veleni e gli ultimi colpi di campagna elettorale.

In primis, la decisione della Rada di mutare gli articoli della Costituzione sul funzionamento della Commissione Elettorale Centrale (CVK): su proposta del partito di Janukovych (il Partija Rehioniv) è stato istituito l'obbligo della presenza di non meno dei 2/3 dei componenti per rendere valida ogni seduta della Commissione; una situazione che penalizza il Blocco Tymoshenko, che conta meno membri nella CVK rispetto al Partija Rehioniv.

A favore della proposta della fazione di Janukovych hanno votato tutti i deputati del Partija Rehioniv e del partito comunista di Symonenko (apparentato con Janukovych per il secondo turno, con una dote di circa il 5% dei consensi al primo turno) la stragrande maggioranza di quelli di Nasha Ukrajina (il partito del presidente uscente Jushchenko, sempre più vicino all'ex avversario del 2004) e 4 indipendenti. Contrari quelli del Blocco Tymoshenko (eccetto un dissidente); astenuti i centristi del Blocco di Lytvyn.

A proposito di apparentamenti, lecito chiudere con i posizionamenti delle forze politiche rimaste escluse dalla corsa alla presidenza. La Tymoshenko ha pubblicamente offerto la presidenza della Banca Nazionale Ucraina ad Arsenij Jacenjuk - circa il 6% dei consensi al primo turno - in caso di sua vittoria al ballottaggio; l'interessato ha nicchiato e non ha effettuato ancora alcuna dichiarazione di apparentamento (almeno pubblicamente).

Nemmeno Serhij Tihipko - 13% alprimo turno - ha deciso con chi schierarsi al secondo turno, declinando l'offerta della Lady di Ferro di ricoprire il ruolo di premier in caso di sua vittoria, dichiarando altresi di preferire il rafforzamento del suo partito Sylna Ukrajina in vista delle prossime parlamentari e amministrative.

La sede della Crimea del Blocco di Lytvyn si è schierata con Janukovych, cosi come i comunisti e Hrycenko (circa l'1% dei voti).

Janukovych e la Tymoshenko sono separati da un 10% a favore del primo.

Matteo Cazzulani

lunedì 1 febbraio 2010

JANUKOVYCH EVITA IL CONFRONTO TV CON LA TYMOSHENKO


Il canditato del Partija Rehioniv finanziato dagli oligarchi filorussi delle regioni orientali del paese mantiene le promesse fatte durante la campagna elettorale del primo turno e salta il dibattito televisivo con la rivale Tymoshenko di lunedì 1 febbraio.

Il tanto atteso confronto era in programma per le ore 21 sugli schermi della ISTV. Tuttavia, la moderatrice (la nota giornalista Olena Florjak) ha avuto ben poco da faticare, dal momento in cui Viktor Janukovych – dato per favorito e avanti di dieci punti al primo turno sulla rivale – ha rinunciato alla partecipazione, senza inviare alcun sostituto. Stando a quanto comunicato dal suo braccio destro Hanna Herman, il leader del Partija Rehioniv “non prende parte alla messa in mostra delle menzogne di Julija Tymoshenko”.

Pronta la risposta della Lady di Ferro ucraina, che ha ricordato come “in tutti i paesi democratici i dibattiti televisivi siano un elemento fondamentale della democrazia, in occasione del quale chi risulta più convincente di solito vince la contesa politica”. Ad esempio, “cosi è stato per Barack Obama in USA, per Angela Merkel in Germania e per Nicolas Sarkozy in Francia. Se essi non si fossero presentati ai dibattiti tv elettorali non avrebbero potuto vincere e guidare i loro Stati” ha spiegato.

La Tymoshenko ha ricordato giustamente che Janukovych già nel primo turno si è rifiutato di prendere parte ad un simile dibattito tv, mancando di rispetto non solo alla sua persona, ma anche agli altri candidati e, soprattutto, agli ucraini. Alla luce di tutto ciò, si chiede “come sia possibile che l’Ucraina venga in futuro guidata e rappresentata nel mondo da un simile personaggio timoroso di ogni confronto pubblico”, di cui dichiara di “vergognarsi pubblicamente”.

A spezzare una lancia in favore di Janukovych vi è però l’enorme lavoro che il leader del Partija Rehioniv sta svolgendo in questi ultimi giorni di campagna elettorale: la preparazione dei tradizionali bliny (una sorta di crepes) e di te caldo per la festa ortodossa della Maslenica che il Partija Rehioniv intende festeggiare in piazza a Kyiv nella zona di piazza Michajlovski.

In quel sito, già dalla vigilia del primo turno elettorale dello scorso 17 gennaio Janukovych ha dislocato una vera e propria “tendopoli blu” popolata da giovani militanti adeguatamente stipendiati per “difendere il voto e scongiurare il ripetersi della rivoluzione arancione” che la Tymoshenko potrebbe nuovamente organizzare mobilitando i suoi sostenitori.

Il leader del Partija Rehioniv è anche preso nel condannare congiure internazionali dell’occidente contro la sua parte politica, facendo espresso riferimento al presunto “arrivo da Georgia e Polonia di un alto numero di osservatori che potrebbero influenzare le operazioni di voto”. Dimentica Bandutovych – come è nominato dai suoi avversari in virtu dei suoi trascorsi poco limpidi – che tuttavia anche le elezioni parlamentari del 2006 dalle quali uscì vincitore e premier, così come quelle anticipate del 2007 (in cui ottenne comunque la maggioranza relativa pur non riuscendo a formare una maggioranza di governo) erano controllate da inviati OSCE e volontari dei paesi del tanto vituperato occidente.

Infine, negli scorsi giorni lo stesso Janukovych ha dichiarato di avere già pronta una lista preventiva di ministri e sottosegretari che costituiranno il prossimo governo, da instaurare una volta vinte le elezioni presidenziali.

Julija Tymoshenko, sola nello studio televisivo assieme alla moderatrice, dichiara anche che a questo punto da parte del suo gruppo parlamentare – il Blocco Tymoshenko – ogni forma di dialogo in merito ai cambiamenti della legge elettorale è sospeso. Per la giornata del prossimo mercoledì 3 febbraio è in programma una seduta straordinaria voluta dal Partija Rehioniv per votare modifiche al funzionamento della Commissione Elettorale Centrale con l’introduzione della possibilità di dimissionarne l’intera composizione senza bisogno del quorum finora richiesto. Nessun accordo bipartisan dunque.

Il dibattito tra la Lady di Ferro ucraina e la moderatrice è stato seguito da meno persone rispetto a quello del primo turno.

Matteo Cazzulani