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giovedì 15 luglio 2010

UCRAINA: ULTIMO SILURAMENTO PRIMA DELLE FERIE. LA MODIFICA DIRETTA DELLA COSTITUZIONE SEMPRE PIU VICINA

La verticale del potere Janukovych-Azarov ha dimissionato il ministro Nestor Shufrych per accogliere i transfughi dall'opposizione vicini all'ex-presidente Jushchenko, ed ottenere il controllo assoluto del Parlamento. Il nome del successore, non a caso, solo dopo la pausa estiva. In bilico anche Tihipko.

Fuori tre. Dopo il vicepremier con delega agli affari umanitari, Volodymyr Semynozhenko, ed il ministro dell'energia, Jurij Bojko, a ricevere il benservito dalla maggioranza e stato il titolare del dicastero delle situazioni di emergenza, Nestor Shufrych. La notizia non avrebbe del senzazionale se non fosse che a registrare la mozione di sfiducia del ministro in questione, noto per la proposta-choc di cambiare le parole dell'inno nazionale, sia stato il premier in persona, Mykola Azarov. Favorevoli, nella giornata di sabato, 10 luglio, 256 deputai sui 428 presenti in aula al momento della votazione. Molti dei quali, del Partija Rehioniv, la forza politica egemone all'interno della maggioranza, a cui appartengono sia Shufrych che Azarov.

Secondo il parere di molti esperti, alla base della decisione ci sarebbero due fattori. In primis, un regolamento di conti interno alla maggioranza, legato alla cronica antipatia tra Shufrych e l'influente capo dell'amministrazione presidenziale, Serhij L'ovochkin. A conferma, le voci sull'imminente, ennesimo dimissionamento eccellente, quello di Serhij Tihipko, vicepremier con delega agli affari economici, votato alle scorse presidenziali dal 13% dei consensi. Non a caso, di recente il diretto interessato ha dichiarato di voler rafforzare il suo Partito, Sylna Ukrajina, in vista delle amministrative del prossimo 31 ottobre, al punto da tappezzare con i suoi manifesti elettorali sin d' ora le citta piu importanti del Paese.

In secondo luogo, il dimissionamento del ministro per le situazioni di emergenza sarebbe una manovra per liberare una poltrona in favore dell'influente parlamentare del gruppo Nasha Ukrajina Viktor Baloha. Il quale, in cambio, decreterebbe l'ingresso della sua forza politica, Jedynyj Centr, nella coalizione di maggioranza. Baloha, lecito ricordare, e stato tra gli ideatori, ed esecutori, dei numerosi accordi, alla base della delusione del popolo della rivoluzione arancione, tra l'ex presidente, Viktor Jushchenko, e Viktor Janukovych. Una tendenza, purtroppo, ripetutasi di recente: nelle ultime presidenziali, nella regione della Transcarpazia, nell'estremo ovest del Paese, dove Baloha ha i suoi interessi - e la popolazione locale, per secoli sotto il diretto dominio ungherese, rivendica la propria autonomia al punto da regolare la propria vita in base all'ora di Budapest, e non di Kyiv - a vincere e stato il candidato del Partija Rehioniv.

Ad avere ben chiara la situazione e lo stesso Nestor Shufrych, che, a bocce ferme, ha fornito la sua versione, e, nel contempo, si e dichiarato speranzoso in un ripensamento da parte del presidente Janukovych. In cui, malgrado tutto, mantiene ancora enorme fiducia. "Qualora tale carica - ha comunicato al quotidiano Segodnja - restasse appannaggio di un esponente del Partija Rehioniv, credo che il presidente sara il primo a cercare un chiarimento e, possibilmente, a volermela restituire. Tuttavia, il fatto che essa sia stata liberata per il principale consigliere di Jushchenko e un chiaro invito per i deputati di Jedynyj Centr."

Anche il leader della forza di opposizione Narodna Samooborona, Jurij Lucenko, ha confermato il sospetto secondo cui da tempo gli uomini di Baloha stanno preparando il salto della quaglia, probabilmente incentivati da iniziative piu o meno lecite della principale forza di governo. "Cambiare le regole del gioco - ha dichiarato l'ex ministro degli esteri del governo Tymoshenko dagli schermi del 5 Kanal - e giocare una partita con una sola porta, senza avversari. A questo ambisce il Partija Rehioniv: modificare la Costituzione, direttamente in Parlamento. L'operazione Baloha rientra in tale progetto".

Per gettare acqua sul fuoco e intervenuto il capogruppo alla Rada del Partija Rehioniv, Oleksandr Jefremov, il quale ha negato la volonta della sua forza politica di raggiungere la maggioranza assoluta, ed ha giustificato l'epurazione del ministro, noto per la proposta-choc di cambiare le parole dell'inno nazionale, come utile per il ricambio della squadra di governo. "Ci vogliono volti nuovi - ha dichiarato - per questo il premier ha deciso di dimissionare Shufrych. Non ci interessano i 300 parlamentari nella maggioranza. I numeri che abbiamo bastano per un governo stabile e sicuro".

In realta, qualora alla maggioranza riuscisse il raggiungimento di quota 300 deputati, si assisterebbe ad un fatto di inaudita serieta e gravita. Tali numeri, secondo la legge, consentono alla maggioranza di cambiare la Costituzione con il proprio, semplice voto, bypassando la firma presidenziale ed il referendum popolare, altresi necessari per cambiare qualsiasi articolo della Carta Suprema. Cosi, la verticale del potere avrebbe il pieno controllo della macchina statale, ed il presidente Janukovych apparirebbe sollevato da ogni responsabilita, sopratutto dinnanzi all'opinione pubblica occidentale.

Cosi, stando al parere di molti tra gli esperti, una siffatta Ucraina rischierebbe una svolta autoritaria. Avvicinandosi, piu che all'Europa, tanto sbandierata dall'inquilino di via Bankova, sopratutto in campagna elettorale, alla Bielorussia di Lukashenka ed alla Russia di Medvedev. Non a caso, due presidenti con cui Janukovych ha scelto di trascorrere il proprio compleanno con un vertice informale, conclusosi con un lauto pranzo in una nota mensa della Crimea.

Matteo Cazzulani

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