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venerdì 9 luglio 2010

KYIV CANCELLA VIA MAZEPA.

Il consiglio comunale della Capitale, governato da una maggioranza vicina a Janukovych, ha rinominato la via dedicata all'eroe nazionale ucraino, che a Poltava combatte' contro i russi. L'opposizione: pericoloso revisionismo storico voluto dal Cremlino

L'intitolazione di una via e' tema davvero caldo. Questa volta, ad avvicinare il nostro Paese all'Ucraina non sono le bagarre parlamentari o i salti della quaglia di qualche deputato da una forza politica all'altra, spesso nel giro di una sola notte. Bensi' una questione di toponomastica, legata all'intitolazione di un pezzo di strada. Ad essere coinvolto, tuttavia, non e' ne' un dittatore del passato, ne' una controversa figura politica socialista, ma un eroe nazionale.

Ivan Stepanovych Mazepa, nato nel 1639, e' uno dei pilastri della storia ucraina. Cresciuto presso la corte del re polacco Jan II Kazimierz, nell'ambito della Repubblica delle Due Nazioni Polacco-Lituana, ottenne il titolo di Hetman della Riva Sinistra - del Dnipro - ucraina, e si adopero', sopratutto in Zaporizzhja, per rafforzare l'istituzione da lui ricoperta, raggiungendo importanti progressi in campo economico e culturale. Compresso dalla presenza polacca da una lato, e, sopratutto, dalle tendenze imperialistiche di Pietro I di Russia, volte ad annichilire ogni forma di statalita' ucraina, in occasione della Guerra Nordica - dal 1700 al 1721 - sostenne gli svedesi di Carlo XII contro l'esercito zarista. Dopo inizali successi, dovette capitolare nella nota battaglia di Poltava del 28 giugno 1709. Riparato in Moldova, allora sotto l'Impero Ottomano, mori' pochi mesi piu' tardi, con la fama di patriota e grande capo politico e militare, al punto da essere ricordato ovunque nel paese con monumenti, statue e vie. Una delle quali, tra le principali, a Kyiv.

Nella giornata di giovedi', 8 luglio, proprio il consiglio comunale della capitale ha deciso di rinominarne un tratto consistente, da piazza della Gloria a piazza degli Eroi della grande Guerra Patriottica [Seconda Guerra Mondiale, n.d.a.] in via della Lavra, lasciando al ricordo dell'eroe nazionale il restante, esiguo, tratto, fino a piazza dell'Arsenale. A favore della proposta hanno votato 64 consiglieri sui 61 necessari per la modifica catastale: 35 del Blocco Chernovec'kyj - il sindaco, tanto vicino a Janukovych da rifiutarsi, durante le ultime presidenziali, di spargere il sale per le strade per scoraggiare l'affluenza ai seggi in una citta maggiormente orientata a sostegno di Julija Tymoshenko - 8 dell'Attivo Civico di Kyiv, 9 del Blocco Lytvyn, 6 del Partija Rehioniv - tutti e tre forze politiche nella maggioranza in sostegno a Chernovec'kyj, seppur con pochi consiglieri - 3 del Blocco Klychko - vicino a Nasha Ukrajina e all'ex presidente Jushchenko, all'opposizione anche nel consiglio comunale di Kyiv - e 3 indipendenti. Contrari, i rappresentanti del Blocco Tymoshenko, e quelli del Blocco Katerynchuk - vicino a Narodna Samooborona, forza politica dell'ex ministro dell'interno Lucenko, fedele alleata del BJuT.

Pronta, e forte, la risposta della cittadinanza. In circa 200 hanno sfidato il caldo per scendere in piazza e partecipare al presidio di protesta, organizzato da 23 diverse organizzazioni apartitiche, a cui hanno aderito anche i partiti Za Ukrajinu, Svoboda ed il Congresso dei Patrioti Ucraini. Oltre all'azione dimostrativa presso la sede del Consiglio Comunale, lungo il centralissimo Khreshchatyk, e' stata inoltrata una petizione per chiedere la revoca di una decisione revisionistica. Che, stando al testo, lede alla conservazione della memoria storica ucraina in nome di interessi ed equilibri politici, in linea con la deriva filorussa dettata dalla verticale del potere Janukovych-Azarov.

"Mazepa - riporta il comunicato del CPU - e' stato non solo un condottiero ed un grande politico, ma un importante mecenate. Per noi, e' un patriota. Nel 2007, in nome della giustizia storica, a lui e stata dedicata un'importante via della nostra capitale. La decisione odierna testimonia la dipendenzxa del nostro governo, e la sua volonta' di asservire il volere del Cremlino".

Ad aggravare la questione, due fattori. In primis, il provvedimento e' stato approvato direttamente in aula, senza il via libera dell'apposita commissione. La quale, tralaltro, a piu' riprese aveva espresso contrarieta' all'idea, sopratutto alla luce del periodo attuale, in cui le organizzazioni patriottiche sono vigili nel protestare contro i continui provvedimenti antiucraini del nuovo governo.

"E' inammissibile - ha dichiarato il presidente della Commissione Cultura e Turismo, Oleksandr Bryhynec', del Blocco Klychko - anzi, e' una vergogna. Via Mazepa non e' scomparsa, ne e' rimasta ancora una piccola parte. Ma non si puo scavalcare la commissione, ed infrangere il regolamento. Inoltre, questa e' una decisione destinata a creare una guerra civile ideologica non solo nella capitale, ma in tutto il Paese. La parola deve passare alla cittadinanza, ci vuole un referendum".

In secondo luogo, stando ad alcune, attendibili, fonti, dietro alla decisione di rinominare la strada in via della Lavra ci sarebbero pressioni di un importante ente ecclesiastico, che avrebbe inviato persino esplicita richiesta al sindaco stesso. Subito, i sospetti si sono addossati sulla chiesa ortodossa russa, che in Ucraina raccoglie molti fedeli e, di conseguenza, ricopre enorme prestigio, anche a livello politico. Inoltre, tra gli indiziati c'e' anche il Patriarcato di Kyiv, seconda "confessione" ortodossa nel Paese per fedeli. Che, malgrado l'accesa rivalita', sul tema si e' trovato dalla medesima parte della barricata di Mosca.

A parziale conferma delle voci, le dichiarazoni degli enti religiosi interessati. L'esponente del patriarcato di Mosca, Vladimir Lehojda, ha confermato di aver inviato a riguardo un appello per iscritto, escludendo, nel contempo, il coinvolgimento del Patriarca di Mosca, Cirillo, in quanto la questione sarebbe una mera iniziativa locale. D'altro canto, la segreteria del Patriarcato di Kyiv ha negato l'invio di missive a riguardo. Ribadendo, tuttavia, come la rinominazione della strada in via della Lavra di Kyiv sia stata una proposta da essi caldeggiata in passato a piu' riprese, senza, tuttavia, ottenere ascolto dalle amministrazioni precedenti.

Cio' nonostante, l'abolizione di via Mazepa, anche se solo di un tratto di essa, crea un pericoloso precedente di dimensioni nazionali e, sopratutto, di natura culturale. Da tempo, l'Opposizione Democratica denuncia l'operazione di revisione della storia in chiave anti-ucraina, sopratutto alla luce degli ultimi provvedimenti del ministro dell'istruzione, Dmytro Tabachnyk, filorusso, noto per le sue tendenze ucrainofobe, al punto da ritenere gli abitanti delle regioni occidentali del Paese come camerieri polacchi.

A conferma della popolarita di tale orientmento all'interno della forza politica di maggioranza, le parole dell'esponente del Partija Rehioniv presso il Consiglio Comunale di Kyiv, Petro Lebed'. Il quale, intervenuto in aula, ha dichiarato l'inopportunita' di dedicare una via della citta' cosi' importante ad un personaggio sopravalutato. Reo, a suo dire, di aver combattuto, a fianco degli svedesi, il fratello maggiore russo.

Matteo Cazzulani

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