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martedì 2 marzo 2010

CRISI DI GOVERNO IN UCRAINA: CROLLA LA COALIZIONE DEMOCRATICA

Lo speaker del parlamento Volodymyr Lytvyn a seguito della riunione dei capigruppo ha dichiarato "ultimata l'esistenza della coalizione democratica", ed ha aperto la crisi di governo.

"Koaliciada" è il termine ucraino. In italiano l'equivalente sarebbe "girandola delle consultazioni per la ricerca di una nuova maggioranza". Questo sta accadendo a Kyiv, dove la coalizione di governo formata dal Blocco Tymoshenko, Nasha Ukrajina e Blocco Lytvyn è ufficialmente caduta.

Avrebbe dovuto raccogliere 226 firme di deputati nazionali, ma esse sono mancate. Così, verificata la loro assenza durante la riunione dei capigruppo, il presidente della Rada ha dichiarato l'apertura della crisi di governo, che si concluderà soltanto con la creazione di una nuova maggioranza.

"La riunione dei capi gruppo è appena terminata e quattro rappresentanti su cinque dei gruppi parlamentari - Partito delle Regioni, Nasha Ukrajina, Blocco di Lytvyn e comunisti - hanno constatato che una coalizione di governo al momento non esiste. Con la decisione non ha concordato solo il rappresentante del Blocco Tymoshenko. Concordemente con la Costituzione ed il regolamento della Rada il presidente del parlamento dichiara che la coalizione di governo non esiste" ha affermato Volodymyr Lytvyn.

In aula si scatena il dibattito. "Prendiamo atto della decisione dei nostri ex-alleati di Nasha Ukrajina e del Blocco Lytvyn, che ora dovranno spiegare ai propri elettori il perché hanno decretato la fine della coalizione democratica. Il nostro gruppo d'ora in poi assumerà un comportamento fermo, risoluto e coerente con le promesse fatte agli elettori. Al contrario di altri, non temiamo l'opposizione, che è un aspetto della vita democratica" ha dichiarato il capogruppo del Blocco Tymoshenko Ivan Kyrylenko.

"De facto e de iure una coalizione non esiste. La Rada non può restare a lungo senza una maggioranza di governo in grado di affrontare la crisi e di approvare il bilancio statale in breve tempo. La decisione dei capigruppo è stata una pura constatazione" gli ha risposto Oleksandr Efremov del Partito delle Regioni.

"Non siamo noi i traditori. Ma se la maggioranza non ha i voti è solo colpa vostra [del BJuT, n.d.a.]. Volodymyr Michajlovych [Lytvyn, n.d.a.] ha solamente dichiarato una realtà di fatto, e non può essere tacciato di tradimento anche lui" si difende Ivan Zajec' di Nasha Ukrajina, il partito dell'ex-presidente Jushchenko su cui tutte le attenzioni e le tensioni sono ora dirette.

Nasha Ukrajina è lacerata al suo interno tra chi intende continuare coerentemente il percorso di governo con il Blocco Tymoshenko come Borys Tarasjuk, e chi invece come David Zhvanija intende stringere larghe intese con il Partito delle Regioni, de facto tradendo il mandato elettorale pur di mantenersi al governo del paese e ottenere qualche dicastero di rilievo nel nuovo esecutivo.

Nella giornata di ieri la riunione del partito in questione ha visto una spaccatura tra le due anime. Il capogruppo Mykola Martynenko ha riassunto l'incontro dichiarando che il partito è pronto ad appoggiare la creazione di una coalizione di governo che sia presieduta da un deputato di Nasha Ukrajina.

Una proposta a cui sia il BJuT che il Partito delle Regioni hanno dato pronta risposta. I primi, dichiarando di essere pronti ad ogni trattativa "a patto che non venga stralciato il programma di governo sottoscritto con gli elettori". I secondi aprendo un canale di trattativa direttamente con l'ex presidente Jushchenko.

Lecito ricordare che la scorsa settimana una bozza di statuto di coalizione è stata redatta dal Partito delle Regioni e presentata in segreto ai membri di Nasha Ukrajina, del Blocco Lytvyn e ai comunisti. Nome della nuova maggioranza sarebbe "Stabilità e Riforme". Inoltre, lo stesso presidente Janukovych ha dichiarato di voler affrontare in prima persona la questione del nuovo governo, la cui guida intende affidare ad uno tra Serhij Tihipko (terzo classificato al primo turno delle presidenziali dello scorso gennaio), Mykola Azarov (suo braccio destro del Partito delle Regioni) e, appunto, Arsenij Jacenjuk (che sarebbe nominato in quota Nasha Ukrajina).

La premier di ferro Julija Tymoshenko ha convocato una riunione del suo gruppo parlamentare per il pomeriggio in vista della giornata di domani, mercoledì 3 marzo, quando la Rada affronterà la mozione di sfiducia al suo gabinetto dei ministri presentata dal Partito delle Regioni. Dopo quella della "coalizione democratica", domani potrebbe terminare anche l'esistenza del secondo governo Tymoshenko.

Come illustrato da Taras Stec'kiv del BJuT, purtroppo è probabile che essa sarà supportata dalla maggioranza della Rada, contrastata solamente dalla coerenza del Blocco Tymoshenko. Pronto a battersi ancora una volta in nome degli ideali del Majdan. Anche dall'opposizione.

Matteo Cazzulani

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