Il presidente da il via libera alla creazione di una maggioranza di governo formata da Partija Rehioniv, comunisti e Blocco Lytvyn. Tihipko pronto a diventare vicepremier, Jacenjuk all'opposizione. La Tymoshenko alla guida del "governo del futuro"
Puntuale alle ore 17 ucraine (le 16 in Italia) il presidente ha posto la sua firma al decreto di modifica costituzionale sulla formazione della maggioranza di governo: non saranno più i gruppi parlamentari ad aderire, bensì i singoli deputati - indipendentemente dall'orientamento del proprio partito. Tale procedura permette al Partija Rehioniv di raccogliere in una coalizione oltre ai comunisti e al Blocco Lytvyn anche i deputati indipendenti ed alcuni dissidenti di Nasha Ukrajina e del Blocco Tymoshenko, arrivando alla quota necessaria di 226 parlamentari.
Il capogruppo del Partija Rehioniv Oleksandr Jefremov si è dichiarato soddisfatto della decisione del presidente [leader del suo stesso partito, n.d.a.] lasciando intendere che già nei prossimi giorni il nuovo governo potrebbe essere presentato e varato, avendo "già oggi l'appoggio di 230 deputati".
Per la poltrona di premier il candidato principale è Mykola Azarov: ex vicepremier e ministro delle finanze nei due governi Janukovych (2002-2005 e 2006) nonché personaggio di riferimento all'interno del partito. Sul suo nome non vi è ancora assoluta certezza, ma di sicuro garantirebbe a Janukovych l'esercizio della prima parte del mandato presidenziale con un governo alle sue complete dipendenze.
A destare altrettanta attesa è anche il nome del vicepremier. Indiziato principale è Serhij Tihipko: terzo classificato alle scorse presidenziali con il 13% dei consensi degli ucraini a cui andrebbe anche il ministero delle finanze o una delega al bilancio. A rafforzare tale indiscrezione è stato lo stesso Janukovych, con cui Tihipko si è incontrato a due riprese nella serata di martedì 9 marzo e nella mattinata del giorno successivo.
"Serhij Tihipko non appartiene a nessun partito presente in parlamento. Il popolo ucraino gli ha dato grande supporto alle scorse elezioni presidenziali in virtù delle sue promesse di riforme. Tihipko è una buona candidatura per governare la sfera economica del Paese" ha dichiarato lo stesso presidente con un apposito comunicato stampa, nel quale ha confermato anche che l'ex competitor avrebbe accettato di buon grado la prospettiva offertagli.
Chi invece non entrerà nel nuovo governo è Arsenij Jacenjuk: altro candidato alle presidenziali (quarto con il 6% dei voti - formalmente aderente al gruppo parlamentare di Nasha Ukrajina) che il presidente ha incontrato nel pomeriggio di martedì 9 marzo per rispondere ad una sua precedente lettera aperta nella quale si autocandidava alla guida di un governo di transizione fino ad elezioni anticipate nel 2012.
"Ho preso la decisione di andare all'opposizione, formare un mio governo-ombra e difendere gli ideali e le posizioni per cui sono stato votato alle presidenziali" ha dichiarato. Indiscrezioni testimonierebbero che Janukovych gli avrebbe offerto quella poltrona di vicepremier con delega agli affari economici successivamente riproposta a Tihipko: uno status troppo poco pregiato per l'ambizioso Jacenjuk.
La posizione più chiara e coerente è quella del Blocco Tymoshenko, che passerà all'opposizione senza accettare poltrone o incarichi di ogni sorta. Come dichiarato dal vice capogruppo Andrij Kozhem'jakin, il BJuT creerà un proprio "governo del futuro": un gabinetto-ombra presieduto dalla Stessa Julija Tymoshenko e dal suo braccio destro Oleksandr Turchynov (attuale premier ad interim).
Lecito ricordare che nella giornata di ieri La Lady di Ferro ucraina ha battezzato l'"opposizione dei democratici e dei patrioti" di cui è stata eletta leader per acclamazione dai 5 mila simpatizzanti accorsi a Kyiv sotto il monumento del Poeta Nazionale ucraino Taras Shevchenko. In essa entrano anche alcune forze politiche finora alleate dell'ex presidente Jushchenko nell'ambito del gruppo parlamentare "Nasha Ukrajina": il Narodnyj Ruch di Borys Tarasjuk; Narodna Samooborona di Jurij Lucenko; i liberali di Reformy i Porjadok e il Partito Cristiano-Democratico.
Scopi dell'opposizione sono la promozione dello sviluppo in senso europeo del Paese, dell'integrazione con l'UE, della difesa della democrazia, dell'elezione diretta di tutti gli organi di potere, dei diritti e delle libertà dei cittadini, della libertà di stampa, promozione di un'economia sociale di mercato, lotta ferma alle oligarchie e ad ogni altra forma di potentato economico ostile agli interessi nazionali.
I "democratico-patriottici" - si legge nel comunicato diramato subito dopo il meeting - intendono anche "battersi fermamente per la difesa delle frontiere, delle minoranze, dell'integrità territoriale e dell'indipendenza dell'Ucraina sotto tutti i punti di vista: da quello politico a quello energetico". Opponendosi alla svendita del patrimonio infrastrutturale ai russi già iniziato da Janukovych nelle scorse settimane. E che con tutta probabilità il nuovo governo sosterrà.
Matteo Cazzulani
Attenzione / Attention / Uwaga / Увага
E' USCITO IL MIO LIBRO "LA DEMOCRAZIA ARANCIONE. STORIA DELL'UCRAINA DALL'INDIPENDENZA ALLE PRESIDENZIALI 2010", LIBRIBIANCHI EDITORE. Parte dei proventi finanzia l'Associazione AnnaViva.
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