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lunedì 1 marzo 2010

UCRAINA: JANUKOVYCH A BRUXELLES. A KYIV SI PREPARA LA VERIFICA DI GOVERNO

Julija Tymoshenko si prepara a difendere la sua maggioranza dal voto di sfiducia proposto dal Partito delle Regioni, appoggiato da comunisti ed esponenti della coalizione di governo. Sempre più probabile l'ennesimo patto tra Jushchenko e Janukovych, oggi a Bruxelles per la sua prima visita ufficiale da presidente.

A margine dell'incontro con il presidente dell'Europarlamento Jerzy Buzek, l'inquilino di via Bankova ha parlato apertamente di "passi concreti in direzione del rafforzamento della collaborazione tra Kyiv e Bruxelles" tra i quali la concessione di aiuti finanziari da parte della Banca Centrale Europea.

A colloquio con il presidente della commissione europea Barroso, il neo eletto capo di Stato ucraino ha affrontato invece alcuni punti caldi della politica estera ucraina. In primis, ha definito l'integrazione europea "una cruciale questione prioritaria" al pari del rafforzamento della collaborazione col Fondo Monetario Internazionale, dei cui prestiti Kyiv ha necessità per superare la crisi economica che attanaglia il Paese.

Altra questione è quella del gas. Incalzato da Barroso, Janukovych ha spiegato che l'Ucraina garantirà in futuro il regolare afflusso di gas all'Europa da un lato migliorando i propri rapporti con Mosca, dall'altro riformando il mercato interno del sistema di trasporto dell'oro blu.

Affermazione quest'ultima particolarmente preoccupante dal momento in cui sono in molti a temere il ritorno delle oligarchie sponsor del Partito delle Regioni nel settore. Un sospetto non peregrino se si considera che come primo atto della sua presidenza Janukovych ha nominato a capo della sua Amministrazione Serhij L'ovochkin, ex direttore di RosUkrEnergo: nebulosa compagnia compartecipata dalla russa Gazprom incaricata di vendere a Kyiv gas turkmeno fino all'inverno del 2009.

Nel frattempo, chi queste oligarchie le ha combattute si prepara alla verifica di governo. La premier Julija Tymoshenko ha riunito il gabinetto dei ministri in vista della seduta del prossimo mercoledi 3 marzo, quando alla Rada si voterà la fiducia all'attuale esecutivo. Per la medesima data lo speaker del parlamento Volodymyr Lytvyn ha fissato il termine massimo per la presentazione delle 226 firme di deputati necessarie per il varo di una nuova coalizione.

La Lady di Ferro ucraina ha aperto la seduta dichiarandosi ottimista sulla tenuta dell'alleanza di governo da lei presieduta: la "coalizione delle forze democratiche", composta dal Blocco Tymoshenko, Blocco Lytvyn e parte di Nasha Ukrajina (il partito dell'ex presidente Jushchenko). Tuttavia, ad oggi le firme raccolte sono solo quelle di parlamentari BJuT e di pochissimi di Nasha Ukrajina, il cui capogruppo Martynenko ha dichiarato apertamente di "fornire un appoggio robusto al mantenimento della coalizione" solo previe dimissioni della Tymoshenko e nomina a premier di un esponente del suo partito.

Del resto, Nasha Ukrajina è vicina all'accordo di maggioranza anche con il Partito delle Regioni, forza politica di maggioranza relativa pronta ad una riedizione del grande compromesso che già in diverse occasioni ha visto Jushchenko accordarsi con l'ex-rivale della rivoluzione arancione Janukovych, tradendo de facto gli ideali del popolo del Majdan. Ad avvalorare l'ipotesi di una coalizione arancio-blu sarebbe la convergenza di ambo i partiti sul nome di Arsenij Jacenjuk come nuovo primo ministro della coalizione "Stabilità e Riforme", cui bozza programmatica è già stata stilata seppur non ufficialmente.

Lecito ricordare che lo stesso Janukovych ha dichiarato di voler affrontare in prima persona la questione del nuovo governo, la cui guida intende affidare ad uno tra Serhij Tihipko (terzo classificato al primo turno delle presidenziali dello scorso gennaio), Mykola Azarov (suo braccio destro del Partito delle Regioni) e, appunto, Arsenij Jacenjuk.

Infine, significativa è la posizione del Blocco Lytvyn, forza politica di centro attualmente tra gli scranni della maggioranza: stando alle ultimissime indiscrezioni non esiterebbe ad entrare nella coalizione "Stabilità e Riforme" pur di mantenere sulla poltrona di speaker della Rada lo stesso Volodymyr Lytvyn. Che, non a caso, si incontrerà con Janukovych non appena il presidente sarà rientrato dalla visita di Bruxelles.

Matteo Cazzulani

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