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venerdì 12 marzo 2010

JANUKOVYCH E AZAROV SUBITO IN AZIONE: RIPRENDONO LE ESERCITAZIONI MILITARI TRA UCRAINA E RUSSIA


La verticale del potere del Partija Rehioniv non perde tempo e subito ripristina la collaborazione militare con Mosca. Budget e meno tasse le altre priorità del nuovo governo. Tihipko si giustifica.

Successivamente alla visita di Janukovych a Mosca e alla formazione della nuova maggioranza di governo (composta dal Partija Rehioniv, dal Blocco Lytvyn, da deputati comunisti, indipendenti e fuoriusciti da Nasha Ukrajina e dal Blocco Tymoshenko) e del nuovo esecutivo - un monocolore blu per intero nelle mani del del presidente - il riorientamento in direzione filo russa della politica estera di Kyiv era oramai certo.

Tuttavia, a stupire sono i tempi con cui tale sterzata è avvenuta. Insediatosi nella mattinata di giovedì 11 marzo 2010, l'esecutivo Azarov già nel pomeriggio ha tenuto una conferenza per illustrare la preparazione del "Farvater myru-2010": un programma di esercitazioni logistico-militari congiunte tra la flotta militare ucraina e quella russa.

Il "Farvater myru" è programmato per il prossimo mese di giugno nelle acque di Sebastopoli, dove la flotta russa ha diritto ad incrociare fino al 2017 a seguito di accordi stretti prima della rivoluzione arancione dall'allora presidente Kuchma. Tradizionalmente le operazioni di collaborazione militare russo-ucraine avevano luogo nella medesima ubicazione una volta all'anno e prevedevano l'impiego di navi militari, elicotteri, mezzi anfibi e strumenti informatici ufficialmente "per scopi pacifici".

Dal 2003 tali esercitazioni non sono più state operate. Ma il nuovo governo le ha ripristinate assieme alla decisione di impiegare la flotta militare ucraina accanto a quella russa anche nei festeggiamenti del prossimo 9 maggio, data in cui Mosca ricorda la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale ("Grande Guerra Patriottica" secondo la retorica del Cremlino).

L'indomani, venerdì 12 marzo, il tandem al potere ha mostrato il suo vero volto anche sul piano interno. Nella mattinata il premier Mykola Azarov ha ribadito che "le priorità del suo governo sono le medesime del programma elettorale con cui Janukovych ha vinto le ultime presidenziali": approvazione urgente del bilancio e taglio di tasse e accise "sopratutto per la grande industria". Doveroso sottolineare che i grandi complessi industriali sono situati quasi in toto nelle regioni orientali del Paese, e curiosamente sono controllati dagli stessi oligarchi russofoni e russofili che finanziano il Partija Rehioniv, Rinat Achmetov in primis.

Nel primo pomeriggio lo stesso Janukovych ha esortato la Procura Generale "a fare di tutto per scovare le manipolazioni finanziarie nel bilancio del precedente governo" e a non indugiare "ad indagare persino sul precedente premier qualora fosse necessario". Tale atteggiamento ricorda molto da vicino i tempi e i modi dell'amministrazione Kuchma, quando l'allora presidentissimo si avvaleva di ogni mezzo - tra cui per l'appunto finte accuse di manipolazione finanziaria - per contrastare gli esponenti dell'opposizione democratica e nonviolenta, cui anima era Julija Tymoshenko.

Chi con l'erede di Kuchma si è alleato è Serhij Tihipko. Terzo alle scorse presidenziali con il 13% dei voti degli ucraini, si è sempre presentato come "l'uomo nuovo della politica del Paese che mai aveva ricoperto incarichi di premierato o di presidenza" al punto da declinare ogni offerta di apparentamento avanzatagli da Janukovych e dalla Tymoshenko l'indomani del primo turno elettorale.

In un'apposita conferenza stampa il nuovo vice premier con delega agli affari economici ha chiarito il perché del suo ingresso nel governo Azarov. "Per me non è importante la carica, ma la partecipazione all'esecutivo. Dinnanzi all'attuale situazione ho ritenuto l'opposizione un'opzione inutile. Per questo sono entrato nella squadra di governo: per approntare quelle riforme chieste dagli elettori che mi hanno votato".

Certo è che pur "rendendosi conto dei rischi di tale scelta", Tihipko non ha esitato ad accettare una poltrona in un esecutivo dove difficilmente potrà fare valere il proprio peso politico. E per la seconda volta ha accettato di collaborare con Janukovych: nel 2004 era lui il coordinatore della campagna presidenziale del Partija Rehioniv prima che la rivoluzione arancione iniziasse la protesta pacifica e nonviolenta contro i brogli elettorali.

Si tratta di elementi che non discutono la serietà e competenza di Tihipko, ma pongono un punto interrogativo sul suo essere effettivamente "il vento nuovo". Spot elettorale con cui peraltro ha sottratto pesanti consensi a Julija Tymoshenko: unica vera alternativa alla nuova "verticale del potere", sempre coerente nella sua lotta contro le oligarchie e la corruzione in nome degli "ideali arancioni" di giustizia, democrazia ed integrazione europea.

Nonché unica speranza per chi ancora si batte per un'Ucraina libera ed indipendente. Anche dall'Europa Occidentale.

Matteo Cazzulani

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