Il presidente si rifiuta di recarsi a Leopoli in occasione della nomina del nuovo governatore della regione, attesa per i prossimi giorni. Il ministro dell'istruzione considera i leopoliensi una razza inferiore.
Nella accogliente Leopoli il rigido inverno ha lasciato spazio ad una tiepida primavera centroeuropea con belle giornate soleggiate e vento consistente. Tuttavia, a non essere cambiato è il clima politico, particolarmente infuocato da quando Viktor Janukovych e Dmytro Tabachnyk si sono insediati rispettivamente sullo scranno di presidente della repubblica e ministro della cultura.
Proprio da Leopoli è partito il movimento di protesta contro il ministro che parla, pensa e agisce in russo: manifestazione nonviolente ma risolute improntate sui principi "arancioni" della disubbidienza civile ed iniziate dagli studenti degli Atenei della magnifica città dell'Ucraina occidentale, la "culla delle cinque culture" (ucraina, polacca, ebraica, armena ed asburgica) come si deduce dal logo recentemente approntato dall'amministrazione cittadina: la scritta "L'viv" contornata da cinque campanili di diverso stile.
Cerco invano un contatto con Andrij Ben', lo studente dell'università Ivano-Franko che ha animato la protesta fin dai suoi esordi. Non lo trovo. E' tempo di preparazione agli esami, prima delle festività pasquali. Mi "accontento" di un'altra voce del movimento, Ol'ha, tanto carina quanto energica. Studia anche lei alla Ivano-Franko, facoltà di storia. E' su questo ambito che insiste particolarmente.
"E' un ministro filorusso, ma sopratutto ucrainofobo. Vuole eliminare ogni traccia della nostra storia e della nostra cultura. Se fosse per lui L'viv [nome ucraino della città, n.d.a.] tornerebbe a chiamarsi L'vov [alla russa, n.d.a.] e la Galizia ridiventerebbe una colonia di Mosca come sotto il comunismo".
Passano pochi minuti e si avvicina Volodymyr, studente di politologia. Lo seguono tre altri colleghi di studio, tutti interessati dalla presenza di un (giovane) reporter italiano che ama il loro Paese e su di esso scrive articoli e libri. Anche loro sono del movimento ed hanno preso parte alle proteste "Tabachnyk vattene!".
"Tabachnyk è pericoloso per l'istruzione del nostro Paese. Come può un ministro che parla a stento l'ucraino redigere programmi di studio? Mio cuginetto ha nove anni, ancora va alla scuola elementare. Non voglio che dal prossimo anno sia costretto a seguire lezioni in russo, come mio padre durante l'epoca sovietica" mi spiega Vova, come Volodymyr vuole che lo chiami.
Ha 25 anni, un anno in meno del sottoscritto, ma cinque anni fa fù uno delle decine di migliaia di giovani che a Kyiv sul Majdan sfidarono il freddo durante la rivoluzione arancione per un'Ucraina più giusta, democratica ed europea. Nel porta documenti tiene ancora un adesivo arancione con la scritta in rosso "Tak": logo della coalizione Syla Narodu con cui Julija Tymoshenko e Viktor Jushchenko sconfissero l'autoritario Kuchma e il suo delfino Janukovych, l'attuale presidente.
Andrij, uno dei tre amici di Vova, ce l'ha anche con lui. "Hai letto oggi i giornali? Janukovych si rifiuta di venire qui a Leopoli a presentare il nuovo presidente di regione [la cui nomina in Ucraina spetta al presidente della repubblica e non al popolo tramite elezioni dirette come in Italia, n.d.a.] perché ha paura delle nostre proteste. Ma come può il presidente di tutta l'Ucraina ignorare una città come la nostra e l'intero occidente del Paese solo perché qui non ha raccolto consensi? E' come se da voi Berlusconi non si recasse laddove non lo votano. Sarebbe ridicolo".
Tornando al ministro dell'istruzione, Ol'ha mi illustra le prossime iniziative della protesta. "Gli studenti invieranno un biglietto al ministro in cui esprimono il proprio giudizio, così come i professori con noi. Li caricheremo su un treno diretto a Ternopil', dove i nostri colleghi faranno lo stesso. Poi il convoglio passerà per Luc'k, Vinnicja ed altre città dell'occidente del Paese fino a Kyiv, dove saranno consegnate al ministro in persona. Finora abbiamo raccolto dalle 3 alle 5 mila adesioni".
Lecito ricordare quali sono i trascorsi ed i primi provvedimenti del ministro dell'istruzione, contraddistinti dall'assenza totale di simpatia nei confronti di L'viv e dei suoi abitanti. Tabachnyk si ostinava a chiamare l'Ucraina occidentale "Polonia" e a sostenere che ogni galiziano potesse nella propria vita "al massimo ambire al mestiere di cameriere". Inoltre, il nome del ministro figura tra i responsabili della sparizione delle 44 lettere del primo presidente ucraino Michajlo Hrushevs'kyj dall'Archivio Nazionale Centrale di Leopoli. A conferma della sua pericolosità è stato anche il suo atteggiamento al momento dell'insediamento, quando non ha perso tempo e si è presentato nel suo nuovo ufficio con guardie del corpo al seguito incaricate di attuare controlli a tappeto sui documenti e sugli orari di pausa dei dipendenti: un clima di terrore che ha provocato le immediate dimissioni del vice ministro Pavlo Poljans'kyj.
Ol'ha mi spiega che i partecipanti possono anche inviare al ministro uno dei manifesti elettorali con la scritta "Tabachnyk vattene". Uno di essi è stata la prima immagine che Leopoli mi ha offerto sulla marshrutka che dall'aeroporto mi ha condotto in centro appena dopo il mio arrivo nella capitale galiziana. Dove la gente sorride e sogna un futuro prospero in Europa. A differenza di chi, come Tabachnyk, li ritiene "polacchi destinati alla servitù".
Matteo Cazzulani
Attenzione / Attention / Uwaga / Увага
E' USCITO IL MIO LIBRO "LA DEMOCRAZIA ARANCIONE. STORIA DELL'UCRAINA DALL'INDIPENDENZA ALLE PRESIDENZIALI 2010", LIBRIBIANCHI EDITORE. Parte dei proventi finanzia l'Associazione AnnaViva.
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