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sabato 8 maggio 2010

PARATA SCHUMAN: L'EUROPA DESIDERATA SFILA A VARSAVIA




Ciak, si gira. Alla Parata Schuman sfila l'Europa dei desideri. Set delle riprese, il centro storico di Varsavia, per l'occasione allestito a tendopoli con gli stand delle istituzioni europee. Sembra il Majdan, a Kyiv, durante la rivoluzione arancione. Infatti, a sfilare non sono solo i vessilli di casa del'UE e della Polonia, ma anche quelli ucraini, georgiani e della Bielorussia libera - bianca con una striscia latitudinale rossa.

Al film, che ricorda la dichiarazione Schumann, atto di nascita dell'Unione Europea, partecipano in tanti, complice la giornata soleggiata. Dagli studenti delle elementari della capitale polacca, ai liceali di quella ucraina, arrivati nella notte appositamente da Kyiv. E che, assieme all'equipaggio dell'Eurobus, hanno sfilato per l'intero percorso con un enorme bandierone del loro Paese.

"Non potevamo mancare - spiega Oleh', studente di un istituto tecnico - il solo invito delle autorità locali alla parata ci ha onorato. Sentirsi europeo tra gli europei è una sensazione bellissima. Peccato che per noi duri solo una giornata".

Chi, invece, alla parata è arrivato in autobus sono i bielorussi, tutti appartenenti alla comunità di emigranti, numerosissima a Varsavia. Con orgoglio, sottolineano che non mancano mai, e, puntualmente, ogni anno la bandiera della Bielorussia libera è ben visibile nel corteo.

"La situazione da noi è davvero tragica - ammette Aljaksandar - il regime di Lukashenka non permette a nessuno di venire qui a ridosso della parata. E' assurdo, e grottesco nel contempo. L'Europa ci deve aiutare, non può continuare ad ignorare la situazione, e a legittimare in ogni occasione il Bat'ka [come è denominato Lukashenka, n.d.a.]. Per questo siamo qui. Anche noi, come i polacchi, siamo europei, e, come gli ucraini, vogliamo una pronta integrazione".

La pragmatica tristezza dei bielorussi è mitigata dall'entuisiasmo dei georgiani, che durante la parata distribuiscono ricette dei loro piatti tipici, tradotte in tutte le lingue dell'UE. "L'Europa è anche cibo - sostiene sorrdente Nino - e la nostra è una cucina di tutto rispetto. Perche siamo qui alla parata? Ci sentiamo europei, e lo vogliamo dimostrare".

Ci sono anche alcuni europarlamentari, soddisfatti sia dell'alta partecipazione, che della mission del progetto Jevravtobus. Particolarmente colpita dall'entusiasmo dei giovani viaggiatori, Róza Thun sottolinea l'importanza dell'integrazione dell'Ucraina nell'Unione Europea, possibile in un prossimo futuro anche grazie ad iniziative volte a rafforzare il dialogo con Kyiv.

"Noi, europarlamentari - illustra l'esponente della Platforma Obywatelska, partito liberale appartenente al gruppo dei Popolari Europei - per primi abbiamo il privilegio di vivere l'Europa. Nel nostro lavoro quotidiano, a contatto con colleghi di altre nazioni che solo pochi anni fa era impossibile frequentare con simile costanza. Ora, anche per strada si comincia a percepire questa comune appartenenza continentale. Ma c'è ancora molto da fare, su troppe questioni. Come quella dell'integrazione ucraina, che non dimentichiamo".

Più realista, e meno cerimonioso, anche nel look, è Michał Kamiński, che evidenzia come i rapporti con Kyiv sono difficili, sopratutto dopo la vittoria di Janukovych. "E' un bordello - dice testualmente l'esponente del partito Prawo i Spawiedliwosć, presidente dell'eurogruppo dei Conservatori e dei Riformisti - a Kyiv i nostri colleghi devono fare ordine per permetterci di accellerare l'integrazione, che auspico possa concludersi il più presto possibile. Personalmente, in Ucraina ho molti amici, ma nessun appoggio politico".

L'Europa dei sogni dura solo una mattinata. Ma è un vero campione di democrazia. Allo stand della Fondazione per lo Sviluppo del Sistema dell'Educazione e della diffusione della partecipazione politica è stato allestito un seggio. Tutti, polacchi e non, possono scegliere il nuovo presidente, ad un mese dalla reale consultazione politica. "E' un progetto che dura da cinque anni - spiega Marek, responsabile per la Polonia - e con ottimi risultati: non solo l'affluenza è stata alta, ma alle scorse parlamentari abbiamo persino azzeccato il risultato".

Per onore di cronaca, ed auspicio personale, ha vinto il liberale Bronisław Komorowski, attuale presidente ad interim, staccando il conservatore Jarosław Kaczyński, fratello del defunto Lech, di otto punti percentuali.

Matteo Cazzulani

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