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giovedì 6 maggio 2010

UCRAINA: ANCHE GLI INTELLETUALI CONTRO JANUKOVYCH


Comitato Nazionale per la Rinascira dell'Ucraina (CNRU). Così gli intellettuali ucraini hanno battezzato il nuovo movimento di protesta apartitico contro la verticale del potere a Kyiv.

Valerij Shevchuk, Volodymyr Jarovivs'kyj, Jurij Andruchovych, Dmytro Pavlychko, Mykola Rjabchyk - scrittori e pubblicisti. Ivan Dzjuba, Mykola Zhulyns'kyj, Myroslav Popovych - accademici. Kostjantyn Morosov, Levko Luk'janenko, Bohdan Horyh' - attivisti civili. Ecco i primi firmatari dell'atto costitutivo del Comitato Nazionale per la Rinascita dell'Ucraina, sorto per difendere una sovranità del Paese, gravemente in pericolo dopo gli accordi di Khar'kiv e Sochi con la Federazione Russa.

Così come negli ultimi anni dell'URSS, quando da una simile iniziativa sorse il leggendario Narodnyj Rukh di Chornovil e Drach, unica valida opposizione al partito comunista, l'intellighenzia ucraina si è mobilitata nuovamente. Questa volta, contro il regime di Janukovych, pericoloso per la sopravvivenza della stessa Ucraina, ora più che mai in balia delle velleità espansionistiche del rinato impero russo.

"Il comitato - ha spiegato Dmytro Pavlychko - è una risposta al tentativo del presidente di svendere l'Ucraina alla Federazione Russa, sopratutto dopo che il governo Azarov ha concesso ai militari russi di stanziare sul nostro territorio fino al 2042. Inoltre - ha aggiunto uno dei principali fondatori - è in atto un forte tentativo di disgregare l'unità del Paese per favorire le regioni orientali, dove gli oligarchi, sponsor del Partija Rehioniv [il partito di Janukovych, n.d.a.] agiscono indisturbati nella loro attività corrotta".

Il piano di azione della neonata forza prevede due fasi. Dapprima, una massiccia campagna di informazione, non solo sull'operato della verticale del potere Janukovych-Azarov, utile per illustrare agli ucraini la pericolosità delle scelte da essa prese, ma anche su tematiche storico-culturali alla base dell'identità nazionale, appositamente sottaciute da un sistema di potere palesemente ucrainofobo. In seguito, presentazione ufficiale a Kyiv, il prossimo 10 maggio, alla vigilia della manifestazione nazionale organizzata dal Blocco Tymoshenko, a cui il CNRU parteciperà.

"Bisogna iniziare con metodi soft - ha illustrato Levko Luk'janenko, dissidente di vecchia data, già sotto il regime comunista - come una campagna informativa. Molti nell'est e nel meridione del Paese non capiscono affatto che cosa sia veramente questa verticale al potere. E' necessario occuparsi di questioni patriottiche, spiegare alla gente che l'Holodomor è stato un genocidio [la grande carestia provocata da Stalin negli anni '30 per sterminare i contadini ucraini, che il Consiglio d'Europa, su espresso invito di Janukovych, la scorsa settimana non ha riconosciuto come genocidio, n.d.a.]. Dobbiamo mostrare al potere che ulteriori atteggiamenti antiucraini otterranno come risposta la nostra ferma opposizione, prolungata nel tempo se necessario. Non ce ne staremo buoni e calmi".

Luk'janenko ha tenuto a sottolineare il carattere apartitico del movimento, composto da soli letterati ed intellettuali, tuttavia aperto a tutti, per la salvaguardia dell'Identità e dell'Indipendenza dell'Ucraina. Ma nessun leader. A prendere le decisioni sarà un consiglio direttivo, costantemente in contatto con la base: quegli ucraini stanchi ed allarmati dall'involuzione compiuta dal Paese sotto i primi mesi della presidenza Janukovych.

"Se creassimo un comitato sotto la direzione di un qualche politico di riferimento - ha illustrato - molte persone che in esso non si riconoscono, ma che credono nella nostra comune battaglia, non aderirebbero. Dobbiamo semplicemente unire tutte le forze patriottiche del Paese. Il CNRU è basato sulla totale uguaglianza tra i suoi membri, siano essi privati cittadini, partiti o associazioni di ogni genere".

Pronta la risposta del mondo politico, che non si è tirato indietro ed ha accolto l'invito degli intellettuali. Al CNRU già hanno aderito il leader del BJuT e dell'Opposizione Democratica, Julija Tymoshenko, il capo del Narodnyj Rukh, Boris Tarasjuk, ed il vice segretario del partito Svoboda, Andrij Mochnyk.

"Non sono che aderenti con pari dititti rispetto a tutti gli altri - ha assicurato Luk'janenko - nessuno di loro aspirerà alla presidenza del comitato. Occorre cambiare la concezione della politica nel Paese. La nostra democrazia è ancora troppo giovane, ha solo 20 anni. Sorta dopo 300 anni di sottomissione, 70 dei quali comunista. Solo un'azione lenta, ma determinata, aiuterà l'Ucraina ad uscire dal torpore odierno e a guardare con maggiore fiducia e speranza l'Europa e l'Occidente".

Matteo Cazzulani

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