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sabato 1 maggio 2010

LA TYMOSHENKO ORGANIZZA LA RESISTENZA PATRIOTTICA


Depositata alla Rada la richiesta di impeachment per Janukovych. L'11 maggio manifestazione nazionale per la Difesa dell'Ucraina.

Se in Italia si è discusso a lungo sull’opportunità di lavorare in un Primo Maggio disgraziatamente caduto di sabato, e città come Milano, schiamazzi di cortei carnevaleschi a parte, sono apparse quasi deserte, in terre neanche troppo lontane c’è chi ha dovuto violare la “sacralità” della festa del lavoro per il bene del suo popolo, e trasformare una tranquilla dell'Ucraina occidentale in capitale politica del Paese.

E’ nella piccola Luc'k, prima tappa del tour di incontri che porterà la leader dell'Opposizione Democratica nelle varie provincie ucraine, che Julija Tymoshenko ha tenuto una conferenza stampa per condannare l'operato del presidente, Viktor Janukovych, e del primo ministro, Mykola Azarov, all'indomani del patto di Khar’kiv e del vertice di Sochi. Episodi con cui Kyiv ha concesso a Mosca dapprima il prolungamento della permanenza dell'esercito russo in Crimea fino al 2049, e, successivamente, una serie di accordi di cooperazione nel nucleare, nella telefonia e nei trasporti che, de facto, accentuano l’influenza del Cremlino sull’ex-colonia.

La Tymoshenko ha esordito spiegando che la proposta di fusione tra i due monopolisti del gas, Gazprom e Naftohaz, avanzata dalla Russia negli scorsi giorni, non è altro che un tentativo di attuare una privatizzazionre mascherata dei possedimenti nazionali ucraini per favorire gli interessi delle corporazioni russe e di quelle ucrainofobe dell'est del Paese, sponsor del Partija Rehioniv, la forza politica al governo.

"Secondo gli esperti più autorevoli - ha dichiarato la Lady di Ferro ucraina - all'Ucraina non rimarrà che il 6,1% delle azioni del nuovo soggetto. Come potremmo influire sulla sua attività industriale? In nessun modo".

Julija ha esortato gli ucraini a non restare inermi dinnanzi ad un vero e proprio affronto, nonché l'ennesimo tentativo da parte del Cremlino di assoggettare economicamente, e di conseguenza anche politicamente, l'Ucraina. E ha ricordato che oltre al gas, Mosca e Kyiv già hanno stretto progetti di cooperazione nel settore nucleare e siderurgico.

"I piani di fusione tra Rosatom ed Energoatom [i monopolisti del nucleare russo ed ucraino, n.d.a.], tra i colossi russi del ferro e la nostra Ukrzaliznyca, e l'inserimento di Ukridroenergo tra le principali compagnie della Federazione Russa non sono sinergie che permettono maggiori opportunità di svuluppo al nostro Paese - ha spiegato l'anima dell'Opposizione Democratica - ma una sottomissione dell'Ucraina, nascosta ed inaccettabile, per mezzo del controllo delle sue industrie energetiche, e delle sue infrastrutture per il trasporto del gas. Un controllo di una potenza straniera che mira a lasciare agli ucraini la minoranza delle azioni delle loro imprese, rimpiazzandole con nuovi mostri, creati dalle fusioni criminali di cui siamo testimoni. Credo che non dobbiamo tacere e starcene buoni, ma unirci contro queste ingiustizie".

La Tymoshenko ha colto l'occasione anche per precisare l'infondatezza di alcune voci, abilmente messe in circolo dai suoi avversari politici del Partija Rehioniv, e da alcuni finti alleati di Nasha Ukrajina, secondo cui lei stessa avrebbe promesso al primo ministro russo, Vladimir Putin, il prolungamento della permanenza della flotta russa nel porto ucraino di Sebastopoli, realmente accordata pochi giorni fa a Khar'kiv dal premier in carica, Mykola Azarov.

"Queste calunnie sono state avanzate di continuo, anche durante il periodo del mio governo [dall'autunno 2007 allo scorso gennaio, n.d.a.]. Non so se sono opera della propaganda russa - ha spiegato - o delle menzogne orchestrate dall'opposizione, ma di una sola cosa sono certa: non ho mai espresso simili promesse, né firmato alcun accordo che intaccasse la sovranità nazionale ucraina. Nemmeno nei periodi di crisi".

Sempre circa il suo operato passato, la Lady di Ferro ucraina ha difeso gli accordi sul gas da lei firmati col Cremlino lo scorso autunno. I quali, seppur onerosi, hanno consentito a Kyiv di ottenere l'eliminazione della clausola "prendi o paga", e, così, di versare a Gazprom la quota dovuta per il solo oro blu consumato. Inoltre, fatto non indifferente, con essi la Tymoshenko ha garantito al suo popolo un inverno finalmente al caldo, dopo anni di insicurezza e di lunghe trattative.

"L'ultima bolletta del mio premierato, frutto degli accordi del novembre 2009, ammontava a 228 dollari per metro cubo. Una cifra onerosa, me ne rendo conto. Ma secondo i nuovi calcoli, effettuati sulle clausole negoziate da Janukovych ed inseriti nel bilancio statale, pagheremo 235 dollari. Persino uno scolaro sa che 228 è meno di 235".

Rincara la dose il braccio destro della Lady di Ferro ucraina, Oleksandr Turchynov, che, in una chiarissima analisi della situazione, illustra come la collaborazione in settori chiave dell'economia di Kyiv non sia altro che il preludio all'abbattimento delle frontiere e alla riannessione dell'Ucraina alla Russia. "Ad essere in pericolo è sopratutto la sovranità - ha dichiarato l'ex vice premier - sul nostro Paese grava il rischio di svendita alla Federazione Russa delle nostre risorse e della nostra Indipendenza".

Non solo parole. Nella giornata di venerdì, 30 aprile, il deputato Hryhorij Omel'chenko, del principale partito di opposizione, il Blocco Tymoshenko, ha registrato alla Rada la richiesta dell'avvio del procedimento di impeachment nei confronti del presidente, Viktor Janukovych, accusato di condurre una politica contraria agli interessi nazionali. Il documento prevede la costituzione di una commissione di sorveglianza sull'attività del Capo dello Stato negli ultimi mesi, e la redazione di un dettagliato report, che, previo esame della Corte Suprema, dovrà essere presentato in Parlamento non più tardi del luglio 2010.

Lecito ricordare che, a seguito del vertice di Sochi, la Tymoshenko ha invitato tutte le forze politiche dell'opposizione all'unità, e chiamato il popolo del Majdan ad una nuova battaglia, ferma e nonviolenta, per la democrazia nel Paese, cinque anni dopo quella rivoluzione arancione che già una volta è riuscita a sconfiggere la verticale del potere Kuchma-Janukovych-Azarov, oggi tornata alla ribalta. Inoltre, la Lady di Ferro Ucraina ha organizzato per il prossimo 11 maggio una manifestazione nazionale presso il Parlamento, per esprimere, una volta ancora, lo sdegno nei confronti della deriva a cui l'Ucraina sta andando incontro".

"Siamo chiamati a combattere contro la sottomissione dell'Ucraina, per il nostro diritto a vivere in armonia nella nostra terra. Solo la resistenza di tutto il Paese può portarci alla vittoria. Occorre unirci nel Comitato di Difesa dell'Ucraina, per dimissionare Janukovych e ridare il potere al popolo, in un'Ucraina nuovamente giusta, libera e democratica".

Matteo Cazzulani

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