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venerdì 30 aprile 2010

FUSIONE GAZPROM-NAFTOHAZ: PROPOSTA CHOC DI PUTIN


L'Unione delle due compagnie monopoliste del gas. Ecco la proposta, che Kyiv non può rifiutare, con cui Mosca darà il colpo di grazia all'indipendenza ucraina. Azarov sorpreso. Julija Tymoshenko: "Demenza pura, l'Ucraina è in pericolo".

Scacco matto. Mosca mette a segno la sua mossa vincente in una partita condotta con estrema abilità, pazienza e lungimiranza. Fatta propria con le pedine che nel mondo ex-sovietico contano più di tutto: gas e gasdotti. Cavalli, come Omero insegna, con cui inserirsi in casa del nemico e paralizzarne la capacità di reazione.

L'incontro si è svolto a Sochi, sul Mar Nero, dove i primi ministri russo e quello ucraino, alfieri del medesimo schieramento, si sono incontrati nell'ambito del tavolo di lavoro bilaterale Mosca-Kyiv, rinvigorito dopo la vittoria di re Janukovych alle presidenziali di febbraio. Vladimir Putin e Mykola Azarov hanno discusso più di dieci piani di cooperazione energetica, nucleare e militare. Ma a dominare il vertice è stata l'ipotesi di fusione tra i monopolisti nel settore del gas dei due Paesi, Gazprom e Naftohaz: un'idea di Mosca, che Kyiv non ha la possibilità, né il potere politico, di rifiutare.

Ad annunciarla è stato Putin in persona, che per incentivare l'assenso del collega ucraino ha stretto cooperazioni nel nucleare, e concesso l'abbatimento delle tariffe doganali imposte per l'esportazione del gas, decrementando, così, in sensibilmente il prezzo dell'oro blu applicato all'Ucraina.

"Oggi - ha spiegato - ho informato Azarov di aver siglato l'ordine di abbattimento delle tariffe di frontiera. Ma avanzo un'altra proposta, sulla quale l'Ucraina ha tutto il tempo di riflettere. Estendere la cooperazione dall'ambito nucleare a quello del gas. Propongo la fusione tra Gazprom e Naftohaz".

L'idea, comunicata in conferenza stampa, ha spiazzato tutti. Persino Azarov, il quale, stando alle indiscrezioni, non sarebbe stato nemmeno informato prematuramente a riguardo. Il premier ucraino, tuttavia, non ha preso alcuna decisione, rinviando l'esame e la discussione sulla proposta alle settimane successive, non prima di aver consultato il gabinetto dei ministri ed il presidente Janukovych.

Confermano le due torri dello scacchiere. "Valuteremo i dettagli con tutta la calma necessaria" ha dichiarato il portavoce del primo ministro ucraino, Vitalij Luk'janenko. "Ne discuteremo nel prossimo mese, dopo le festività del Giorno della Vittoria [il 9 maggio, n.d.a.]" ha spiegato il capo di Gazprom, Aleksej Miller.

Per quanto riguarda il nucleare, Putin ha proposto la creazione di una holding, simile a quella progettata per il settore del gas, e concesso un pacchetto di aiuti per la modernizzazione del sistema dei gasdotti ucraini e per l'ampliamento della centrale nucleare AES, a Khmel'nic'kyj, su cui il Cremlino otterrà quote di partecipazione. "Si è parlato di una fusione tra la russa Atomenergomash e l'ucraina Turboatom - ha illustrato il primo ministro russo - progetti di collaborazione [o presunta tale, n.d.a.] che ci legheranno per i prossimi 25 anni".

I piani di "collaborazione" programmati a Sochi e, sopratutto, la fusione tra i due clossi energetici, sarebbe l'ennesima picconata all'indipendenza politico-energetica di Kyiv. Un vero e proprio colpo di grazia, dal momento in cui Gazprom manterrebbe il possesso dei ruoli chiave nel nuovo ente, ed otterrebbe il controllo del sistema infrastrutturale energetico e nucleare ucraino.

Un'autonomia che Kyiv, sempre su pressione di Mosca, ha già perso sul piano militare e culturale, dopo aver concesso all'esercito russo di stazionare in Crimea fino al 2049, ed aver rinunciato al riconoscimento dell'Holodomor - la carestia artificiale provocata da Stalin negli anni '30 per sterminare i contadini ucraini - come genocidio del popolo ucraino. Il tutto, a tempo di record, in una sola settimana.

Pronta e ferma, come sempre, la reazione della regina dello schieramento opposto. La leader dell'Opposizione Democratica, Julija Tymoshenko, che ha condannato l'ennesimo attentato all'Indipendenza del Paese. In particolare, la Lady di Ferro ucraina ha commentato la proposta di fusione tra i colossi energetici come uno scherzo dal gusto amaro, che nasconde un preciso piano di liquidazione dell'autonomia politica dell'Ucraina, da tempo intrapreso dalla verticale del potere Janukovych-Azarov, sottomessa a Mosca e alle oligarchie filorusse ed ucrainofobe dell'est del Paese, i cui denari sono stati loro fondamentamentali per vincere le ultime consultazioni elettorali.

"Hanno iniziato con la Crimea. Poi hanno annunciato una cosidetta cooperazione in ambiti chiave della nostra economia. Holding russo-ucraine nei settori del gas, del nucleare, delle comunicazioni, della telefonia, dell'aviazione e delle centrali atomiche non sono un'unione di forze tra partner a pari condizioni, ma una totale sottomissione dell'Ucraina alla Russia. Sono convinta che dagli accordi di Sochi non scaturirà alcuna stabilità, contrariamente a quanto vogliono fare credere Azarov la sua schiera".

Ma non è solo nei pedoni ucrainofobi del governo che la Tymoshenko vede i responsabili della decadenza del Paese. Vero responsabile è il re, Viktor Janukovych, autore di una politica spregiudicatamente succube di Mosca, erroneamente, e volutamente, dipinta alla comunità internazionale come multilaterale. "E' semplice demenza - ha sentenziato la Lady di Ferro ucraina - quella del presidente e dei suoi uomini, che stanno svendendo le risorse dell'Ucraina e tradendo i nostri interessi".

Per contrastare tale pericolosa deriva, la Tymoshenko ha chiamato nuovamente il popolo arancione all'unità in una nuova battaglia, nonviolenta ma determinata, per riportare la democrazia in Ucraina cinque anni dopo quella rivoluzione arancione che già una volta è riuscita a sconfiggere quella corte autocratica, oggi tornata alla ribalta.

"Siamo chiamati a combattere contro la sottomissione dell'Ucraina, per il nostro diritto a vivere in armonia nella nostra terra. Solo la resistenza di tutto il Paese può portarci alla vittoria. Occorre unirci nel Comitato di Difesa dell'Ucraina, per dimissionare Janukovych e ridare il potere al popolo, in un'Ucraina nuovamente giusta, libera e democratica".

Matteo Cazzulani

3 commenti:

  1. La poilitica seguita da Janukovych la trovo invece lungimirante solo un russofobo come l' ideatore di questo blog puo' ravvisarne solo degli intrighi russo-ucraini . La forte diminuzione del prezzo del gas per l' ucraina credo che vada tutta a favore del popolo ucraino affamato da anni di malgoverno Yushenko e di veri e propri ladrocinii e imbrogli della Tymoshenko . La fusione tra gazprom e neftgaz e l' estensione della durata della permanenza della flotta russa in Crimea sono gli ovvii dazi da pagare non credi ? ogni cosa ha un suo costo ma credo che visto il costo del gas anche per noi dell'unione europea se i nostri stessi rappresentanti avessero potuto barattare qualcosa in cambio di un prezzo migliore per l' importazione del gas lo avrebbero fatto immediatamente , facendo risparmiare alle nostre gia' malridotte finanze non poco.

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  2. Questo è il classico commento di chi si atteggia nei confronti dell'Ucraina con la miopia tipica, purtroppo, della maggioranza del Paese. La invito a recarsi in loco, parlare con gli ucraini e documentarsi con fonti che non siano riviste di geopolitica italiane. Vedrà che tutto ciò potrà aiutarLa a riflettere prima di scrivere commenti simili.

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  3. Peccato che le fonti dalle quale io attingo tali notizie non siano assolutamente riviste geopolitiche tanto meno italiche ma quella che sento e' una visione reale che ho elaborato frequentando ucraini in Italia e in Ucraina (paese che adoro come Lei del resto ) .
    E' solo Lei che non si accorge che l 'Ucraina nella parte orientale ,e non solo, stravede per Janukovich , e lo ha votato , e la sola parte occidentale pro Timoshenko quella delle regioni di Lvov , visto che Le piace la democrazia bene .... lo dimostri accetti la vittoria di Janukovich e se ne faccia una ragione.

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