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venerdì 3 luglio 2009

ACCORDO MOSCA – MINSK: ECCO IL NUOVO PATTO DI VARSAVIA

Così sono state definite dall’opposizione bielorussa le ultimissime iniziative politico-militari volte a legare la Bielorussia ed altri Paesi dell’ex-blocco sovietico alla Federazione Russa.

Risale allo scorso martedì 3 febbraio la firma dell’accordo in base al quale Mosca e Minsk uniranno i rispettivi sistemi di difesa antiaerea. Mercoledì 4 febbraio, altri paesi ex-sovietici hanno deciso la creazione di un coordinamento militare di reazione rapida.

“La Russia ci tiene per la gola” ha dichiarato al sito internet Charta 97 il leader dei socialdemocratici bielorussi Stanislav Šuškevič, commentando i due accordi di cui sopra stretti da Lukašenka. “E’ la vecchia politica imperiale russa: difendere i propri interessi persino a discapito dell’indipendenza di popoli considerati [retoricamente, n.d.a.] come fratelli”.

“Si tratta senza alcun dubbio di un nuovo patto di Varsavia. La creazione di una comune difesa antiaerea è esplicitamente diretto contro la NATO” ha aggiunto Stanislav Šuškevič.

Il leader del Fronte Nazionale Bielorusso (BNF), Lavon Barščeuski, ha sottolineato che l’accordo con la Russia circa una comune difesa antiaerea sia “una conferma che le forze aeree militari di Minsk obbediranno de facto ai generali del Cremlino“. Ha poi aggiunto, che “la decisione di sottomettere le forze militari bielorusse al volere di Mosca è una mossa contro l’Occidente e contro l’Europa, che dimostra la falsità delle Autorità di Minsk, autrici di dichiarazioni di sola facciata in favore di una cooperazione con l’UE”.

Entrambi gli uomini politici riconoscono che la Bielorussia non ha nemici né in Occidente, né in Oriente. Pertanto, “non c’è alcuna necessità di firmare tali accordi” sottolinea sempre Šuškevič, il quale aggiunge di non credere alle promesse di Alaksander Lukašenka circa la non-partecipazione di soldati di Minsk a conflitti internazionali sotto l’egida del neonato Coordinamento di Reazione Rapida.

L’accordo stabilito tra Mosca e Minsk prevede la creazione di un comune piano di difesa delle frontiere russo-bielorusse, coadiuvato da un coordinato sistema di difesa antiaerea.

Per quanto riguarda il Coordinamento di Reazione Rapida, ad esso hanno aderito, oltre alla Bielorussia, anche Armenia, Kazakhstan, Uzbekistan, Tadzikistan e Kirgystan. Oltre a contrastare aggressioni dall’estero, gli Stati membri si impegnano a condurre operazioni speciali in ambito di lotta al terrorismo internazionale, all’estremismo e al contrabbando illegale.

L’allarmante ricrearsi di una sorta di nuovo blocco militare attorno a Mosca con tutta probabilità non avrà soltanto la NATO nel mirino, ma anche le filo occidentali Ucraina e Georgia, quest’ultima, peraltro, già violentemente aggredita dalle truppe del Cremlino non più di sei mesi fa.
Matteo Cazzulani

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