Bruxelles propone a tutti i paesi UE la concessione gratuita dei visti di ingresso per ucraini, bielorussi ed altri vicini dell’Europa orientale in prospettiva di una futura integrazione.
La gratuità dei visti è uno dei punti contenuti nel pacchetto per la Cooperazione Orientale, stilato dalla Commissione Europea alla fine di novembre. La Cooperazione Orientale, progetto concepito dai governi polacco e svedese e riconosciuto lo scorso luglio dall’UE, vuole essere un mezzo per avvicinare all’Europa Ucraina, Moldova, Georgia, Armenia, Adzerbajdzan e, possibilmente, Bielorussia.
Nei mesi scorsi, la Commissione Europea ha varato un pacchetto di misure che tutti i Paesi inseriti nel progetto di avvicinamento all’ Unione dovranno ratificare per poter poi firmare un accordo di Collaborazione, primo passo verso l’adesione all’UE.
Tuttavia, nel documento della Commissione è espressamente specificato che “l’apertura di accordi di cooperazione non comporta automaticamente lo status di candidato membro UE”, altresì riconoscendo l’intenzione di Bruxelles a “tenere in considerazione le aspirazioni europee di questi Stati”.
- Al momento non possiamo promettere l’ingresso in Europa a qualsiasi nostro vicino orientale. La politica di Cooperazione Orientale non ha ancora ottenuto l’accordo di tutti e 27 i membri – ha dichiarato Benita Ferrero-Waldner, commissario per le relazioni estere. – Tuttavia – ha aggiunto – i lavori sul progetto non sono ancora terminati.
Nel pacchetto, Bruxelles richiede ai paesi firmatari l’apertura dei mercati con l’Unione e l’abbattimento di ogni dazio doganale. Inoltre, l’UE si impegna ad ridurre i costi e a semplificare le procedure per il rilascio dei visti di ingresso. Moldavia e Ucraina hanno già firmato un accordo a riguardo con la Commissione. Il documento prevede la sua estensione anche alla Bielorussia e, in un secondo momento, a Georgia, Armenia ed Adzerbajdžan. Oggi il costo del visto d’ingresso ammonta a 60 euro: la Commissione propone di abbassarlo a 35.
Questo pacchetto ha anche il compito di rafforzare la collaborazione dei paesi firmatari con l’Unione in diversi ambiti, dalla sicurezza energetica al controllo delle frontiere, fino alle politiche ambientali. Sebbene Bruxelles non preveda la costituzione di nuove istituzioni, propone che i ministri degli esteri UE si riuniscano con quelli dei Paesi cooperanti almeno una volta all’anno secondo la formula del 27+5 (6 se l’accordo sarà sottoscritto dalla Bielorussia).
Nel giugno 2009 è previsto un vertice UE straordinario dedicato proprio alla Cooperazione Orientale. Non è ancora chiaro se ad esso saranno invitati rappresentanti bielorussi. “Tutto dipende dallo sviluppo dei rapporti col presidente Aljaksandar Lukashenka” riporta laconicamente il documento.
Nella predisposizione del pacchetto Bruxelles ha anche sottolineato la necessità di maggiori investimenti per lo sviluppo della Cooperazione Orientale, suggerendo per il budget comunitario 2014-2020 un incremento di spesa di 1,5 mld di euro.
Il pacchetto dovrà essere accettato da tutti i membri della Commissione nel mese di dicembre, dopodichè sarà la volta dei singoli paesi membri. Alcuni, come la Germania, sono poco propensi a maggiori investimenti nel progetto.Matteo Cazzulani
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