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lunedì 1 febbraio 2010

JANUKOVYCH EVITA IL CONFRONTO TV CON LA TYMOSHENKO


Il canditato del Partija Rehioniv finanziato dagli oligarchi filorussi delle regioni orientali del paese mantiene le promesse fatte durante la campagna elettorale del primo turno e salta il dibattito televisivo con la rivale Tymoshenko di lunedì 1 febbraio.

Il tanto atteso confronto era in programma per le ore 21 sugli schermi della ISTV. Tuttavia, la moderatrice (la nota giornalista Olena Florjak) ha avuto ben poco da faticare, dal momento in cui Viktor Janukovych – dato per favorito e avanti di dieci punti al primo turno sulla rivale – ha rinunciato alla partecipazione, senza inviare alcun sostituto. Stando a quanto comunicato dal suo braccio destro Hanna Herman, il leader del Partija Rehioniv “non prende parte alla messa in mostra delle menzogne di Julija Tymoshenko”.

Pronta la risposta della Lady di Ferro ucraina, che ha ricordato come “in tutti i paesi democratici i dibattiti televisivi siano un elemento fondamentale della democrazia, in occasione del quale chi risulta più convincente di solito vince la contesa politica”. Ad esempio, “cosi è stato per Barack Obama in USA, per Angela Merkel in Germania e per Nicolas Sarkozy in Francia. Se essi non si fossero presentati ai dibattiti tv elettorali non avrebbero potuto vincere e guidare i loro Stati” ha spiegato.

La Tymoshenko ha ricordato giustamente che Janukovych già nel primo turno si è rifiutato di prendere parte ad un simile dibattito tv, mancando di rispetto non solo alla sua persona, ma anche agli altri candidati e, soprattutto, agli ucraini. Alla luce di tutto ciò, si chiede “come sia possibile che l’Ucraina venga in futuro guidata e rappresentata nel mondo da un simile personaggio timoroso di ogni confronto pubblico”, di cui dichiara di “vergognarsi pubblicamente”.

A spezzare una lancia in favore di Janukovych vi è però l’enorme lavoro che il leader del Partija Rehioniv sta svolgendo in questi ultimi giorni di campagna elettorale: la preparazione dei tradizionali bliny (una sorta di crepes) e di te caldo per la festa ortodossa della Maslenica che il Partija Rehioniv intende festeggiare in piazza a Kyiv nella zona di piazza Michajlovski.

In quel sito, già dalla vigilia del primo turno elettorale dello scorso 17 gennaio Janukovych ha dislocato una vera e propria “tendopoli blu” popolata da giovani militanti adeguatamente stipendiati per “difendere il voto e scongiurare il ripetersi della rivoluzione arancione” che la Tymoshenko potrebbe nuovamente organizzare mobilitando i suoi sostenitori.

Il leader del Partija Rehioniv è anche preso nel condannare congiure internazionali dell’occidente contro la sua parte politica, facendo espresso riferimento al presunto “arrivo da Georgia e Polonia di un alto numero di osservatori che potrebbero influenzare le operazioni di voto”. Dimentica Bandutovych – come è nominato dai suoi avversari in virtu dei suoi trascorsi poco limpidi – che tuttavia anche le elezioni parlamentari del 2006 dalle quali uscì vincitore e premier, così come quelle anticipate del 2007 (in cui ottenne comunque la maggioranza relativa pur non riuscendo a formare una maggioranza di governo) erano controllate da inviati OSCE e volontari dei paesi del tanto vituperato occidente.

Infine, negli scorsi giorni lo stesso Janukovych ha dichiarato di avere già pronta una lista preventiva di ministri e sottosegretari che costituiranno il prossimo governo, da instaurare una volta vinte le elezioni presidenziali.

Julija Tymoshenko, sola nello studio televisivo assieme alla moderatrice, dichiara anche che a questo punto da parte del suo gruppo parlamentare – il Blocco Tymoshenko – ogni forma di dialogo in merito ai cambiamenti della legge elettorale è sospeso. Per la giornata del prossimo mercoledì 3 febbraio è in programma una seduta straordinaria voluta dal Partija Rehioniv per votare modifiche al funzionamento della Commissione Elettorale Centrale con l’introduzione della possibilità di dimissionarne l’intera composizione senza bisogno del quorum finora richiesto. Nessun accordo bipartisan dunque.

Il dibattito tra la Lady di Ferro ucraina e la moderatrice è stato seguito da meno persone rispetto a quello del primo turno.

Matteo Cazzulani

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