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mercoledì 10 febbraio 2010

JANUKOVYCH RASSICURA L'EUROPA. LA TYMOSHENKO CONTINUA LA SUA BATTAGLIA. RADA: JACENJUK PREMIER?

Il nuovo presidente parla già di buoni rapporti con Russia e UE, ma deve affrontare il problema del gas. La Tymoshenko inoltra ricorso alla Corte. Per il premierato spunta l'ipotesi Jacenjuk in un governo arancioblu.

Arrivati al 100% delle sezioni scrutinate, Viktor Janukovych non puo ancora dichiararsi ufficialmente vincitore. "Colpa" di un ricorso del Blocco Tymoshenko, annunciato nella giornata di mercoledi 10 febbraio da Oleksander Turcynov, braccio destro della Lady di Ferro Ucraina.

"Abbiamo inoltrato alla magistratura ricorso per il risultato di più di 900 seggi nelle regioni di Donec'k e Luhans'k nei quali brogli e scorrettezze avrebbero permesso a diversi cittadini di votare piu volte, consegnando a Janukovych un significativo 8% in piu dei consensi che avrebbe realmente ottenuto" dichiara Turcynov. Sostiene di avere le prove e di averle accompagnate agli atti.

Fino a quando durerà il procedimento giudiziario, il nuovo presidente non potra essere procclamato.

Nel frattempo, Janukovych ha già iniziato ad invitare leader mondiali alla sua inaugurazione. Sicuramente saranno presenti il presidente russo Medvedev e il primo ministro Putin, nonché autorità del parlamento europeo.

E proprio sull'Europa nella giornata di mercoledi 10 febbraio il nuovo presidente ha chiarito quali saranno le sue direttive politiche: "apertura all'UE ma senza compromettere i buoni rapporti con la Russia" ha spiegato dagli schermi della CNN.

Afferma anche di pensare alla sicurezza energetica dell'Ucraina, che, lecito ricordare, per questo anno non ha sofferto il taglio delle forniture grazie a un accordo stretto dall'ancora premier Julija Tymoshenko (che è riuscita ad eliminare la clausola "prendi o paga" che obbligava Kyiv ad acquistare e pagare ingenti quantità di gas superiori al suo reale fabbisogno).

Già domenica 14 febbraio è in programma un vertice con emissari del colosso russo Gazprom per abbassare il prezzo del gas, che Kyiv paga secondo le quote di mercato imposte a Germania ed Europa occidentale. In cambio, Janukovyc sarebbe disposto a cedere la rete di trasporto nazionale del gas ad un consorzio internazionale di cui i russi deterrebbero il 33%.

Il quotidiano russo Komsomolskaja Pravda ha comunicato che Janukovych non intende portare Kyiv nella NATO, e che già dal prossimo autunno sono state programmate esercitazioni militari comuni tra le forze aree russe e ucraine.

Nel frattempo, per quanto riguarda il carosello del totopremier nel nuovo governo (che Janukovych ha già dichiarato di varare non appena insediatosi presidente) spunta l'ipotesi Arsenij Jacenjuk.

Il giovane rampollo della politica ucraina sarebbe primo ministro di transizione qualora si trovasse un'accordo di maggioranza tra il Partija Rehioniv di Janukovych e Nasha Ukrajina del presidente uscente Jushchenko. Tale proposta srebbe stata avanzata da Mykola Martynenko, capogruppo di Nasha Ukrajina alla Rada, nel corso della riunione del suo partito.

Il vice Jacenjuk - che non commenta la proposta - sarebbe Oleksandr Lavrynovych, attuale vicespeaker della Rada in quota Partija Rehioniv.

Lecito ricordare che il sospettato futuro premier al primo turno delle elezioni presidenziali ha corso con un proprio partito, ottenendo un prezioso 6% dei consensi degli ucraini. Assieme a quello di Serhij Tihipko - terzo classificato al primo turno delle presidenziali del 17 gennaio con un importante 13% dei voti - il suo nome al primo posto dell'esecutivo era stato proposto in passato anche dal Bloccco Tymoshenko, in caso di vittoria della Lady di Ferro ucraina.

Matteo Cazzulani

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