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lunedì 8 febbraio 2010

NUOVO PRESIDENTE E NUOVA RADA IN UCRAINA





Ora e ufficiale: Viktor Janukovych e' il quarto presidente dell Ucraina e promette di instaurare un nuovo governo. Al 99% delle schede scrutinate il leader del Partija Rehioniv e stabile al 48,69%, mentre Julija Tymoshenko si attesta al 45,73%. Le elezioni si sono svolte regolarmente.

La rimonta della Lady di Ferro ucraina non c'e' stata. O meglio, non e' riuscita fino in fondo. Colpa di quel 3% circa di punti percentuali di distacco, che se confrontati con il 4,3% dei voti "contro tutti" e con l'1% delle schede nulle rende bene l'idea di come la competizione sia stata aperta fino all'ultimo.

Positivo il giudizio delle organizzazioni internazionali e degli osservatori indipendenti, che hanno lodato l'Ucraina per l'ottima organizzazione delle operazioni di voto. "Entrambi i candidati debbono riconoscere che le elezioni sono state democratiche e che l'Ucraina e un paese democratico" ha dichiarato il Capo della missione del Consiglio d'Europa.

Democratico a tal punto che Janukovych come primo atto della sua presidenza ha promesso lo scioglimento dell attuale governo presieduto da Julija Tymoshenko per instaurarne uno nuovo in linea con il voto che gli ucraini hanno appena espresso.

Lecito ricordare che in Ucraina il presidente ha il potere di dimissionare il governo, specie quando esso non conta su una maggioranza solida alla Rada. Il caso di quello attuale e altamente emblematico: la maggioranza "arancione" creatasi dopo la crisi di governo dell'estate 2008 tra il Blocco Tymoshenko, Nasha Ukrajina (il partito del presidente uscente Jushchenko) e il Blocco Lytvyn e' crollata proprio pochi giorni prima del voto di domenica, quando i deputati del partito di Jushchenko hanno votato a favore della proposta di cambiare il regolamento sul funzionamento delle commissioni elettorali fortemente voluta dal Partija Rehioniv (la forza politica di Janukovych).

"I nuovi partner di governo ed i nuovi ministri saranno scelti non secondo quote e bilancini politici, bensi in base alla volonta di approntare quelle riforme promesse da Janukovych nel suo programma presidenziale. Non appena la Commissione Elettorale Centrale confermera la vittoria del nostro candidato inizieremo le consultazioni per creare la nuova coalizione di governo" ha dichiarato Anna Herman, braccio destro del neoeletto presidente.

Quali saranno i nuovi assetti politici interni alla Rada lo spiega lo stesso Volodymyr Lytvyn, attuale speaker del parlamento e vecchia volpe della politica sul Dnipro. "Elezioni anticipate a parte, gli scenari possibili al momento sono tre: rinnovare la debole coalizione attuale tra Blocco Lytvyn, Blocco Tymoshenko e Nasha Ukrajina cercando di convincere i dissidenti fedeli a Jushchenko; una coalizione biancoblu tra BJuT e Partija Rehioniv - poco probabile, [non gioverebbe ne alla Tymoshenko, ne a Janukovych, n.d.r.]; oppure una coalizione rossoarancioblu tra i comunisti, il partito del neoeletto presidente e quello del presidente uscente".

Quest'ultimo sembra essere lo scenario piu plausibile. Nonche il piu tragico per chi cinque anni fa ha lottato pacificamente sul Majdan durante la rivoluzione arancione. A confermare tale sospetto le dichiarazioni di Borys Kolesnikov del Partija Rehioniv circa la necessita di una "nuova coalizione anticrisi" dalla quale i parlamentari del Blocco Tymoshenko sarebbero rigorosamente esclusi.

Inoltre, nel primo pomeriggio il vicespeaker Mykola Tomenko del BJuT ha dichiarato pubblicamente l'irritazione del suo partito per il comportamento del presidente uscente tra il primo e il secondo turno, corresponsabile della scandalosa decisione di mutare in corsa il regolamento circa il funzionameto delle commissioni elettorali, possibile solo previa modifica della Costituzione.

"Si puo dire che il mio gruppo parlamentare e' deluso dal palese aiuto che Viktor Jushchenko ha prestato a Janukovych invitando i suoi elettori a pronunciarsi contro tutti piuttosto che esprimere un voto utile [alla Tymoshenko, n.d.a.] per un'Ucraina europea" ha dichiarato dagli schermi del 5. Kanal. "Non siamo del tutto sorpresi, ma non ci aspettavamo che Jushchenko fosse cosi alleato dell'ex avversario delle presidenziali di cinque anni fa" ha continuato.

Il leader del gruppo parlamentare di Nasha Ukrajina, Mykola Martynenko, ha risposto di non avere ancora deciso alcunche, aspettando la mattinata di martedi 9 febbraio per iniziare le consultazioni interne al suo partito.

Consultazioni che invece sono state anticipate alla sera di lunedi 8 febbraio da Julija Tymoshenko presso i locali del BJuT di Kyiv. Sull esito del colloquio bocche cucite, ma indiscrezioni fanno trapelare la voce di una Lady di Ferro pronta ora ad un'opposizione forte e determinata contro le oligarchie che sponsorizzano Janukovych e che da domani avranno nuovamente in mano il paese dopo l'era Kuchma.

Matteo Cazzulani

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