Attenzione / Attention / Uwaga / Увага

E' USCITO IL MIO LIBRO "LA DEMOCRAZIA ARANCIONE. STORIA DELL'UCRAINA DALL'INDIPENDENZA ALLE PRESIDENZIALI 2010", LIBRIBIANCHI EDITORE. Parte dei proventi finanzia l'Associazione AnnaViva.

venerdì 25 giugno 2010

GUERRA DEL GAS: TREGUA ARMATA TRA MOSCA E MINSK


Pace fatta. Anzi, no. Il conflitto sul gas tra Russia e Bielorussia è ben lontano dall'essere chiuso, sopratutto in seguito a quanto accaduto nella giornata di giovedì, 24 giugno. Subito dopo aver saldato il debito di 187 milioni di dollari, Minsk ha accusato Mosca di avere pagato solo in parte la quota a sua volta dovutale per il diritto di transito dell'oro blu diretto in Unione Europea.

La cronaca dell'ennesimo capitolo di questa storia gasata inizia a metà mattinata. Con una nota, il monopolista russo Gazprom comunica di aver ripristinato l'invio di gas al vicino, tagliato negli scorsi scorsi fino al 60%, dopo aver ricevuto il saldo del debito per l'oro blu importato dal 2006. Una merce indispensabile, che Minsk pagava secondo il vecchio tariffario, in quanto, gravemente colpito dalla crisi economica, non poteva onorare i nuovi prezzi, imposti da Mosca secondo lo standard europeo.

"Oggi - ha dichiarato il capo di Gazprom, Aleksej Miller - la parte bielorussa ha pagato il dovuto per l'importazione del nostro gas. Pertanto, il flusso verso Minsk è ripreso regolarmente. Ho già avvisato il presidente, Dmitrij Medvedev, che si è detto soddisfatto per come la vicenda si è conclusa".

Ad accendere la contesa è stato un altro esponente del monopolista russo, Sergej Kuprijanov. Il quale, confermate le parole di Miller, ha aggiunto che la compagnia da lui rappresentata ha provveduto anche al pagamento dei diritti di transito richiesti da Minsk per il passaggio del gas sul proprio territorio diretto agli acquirenti dell'Unione Europea. Pertanto, l'incidente era da considerarsi definitivamente chiuso. Pronta è arrivata la smentita ufficiale di Beltransgaz, che ha sì confermato di avere ricevuto il pagamento, ma non secondo quanto pattuito, e stabilito, da contratto. Inoltre, il ministro dell'energia bielorusso, Aljaksandar Azjarec, ha comunicato l'intenzione di interrompere il flusso di oro blu verso l'UE sino a quando Mosca non avrà pagato il rimanente.

"La quota versata - ha dichiarato Azjarec sugli schermi della televisione statale - è decisamente inferiore rispetto ai 260 milioni di dollari pattuiti. I russi ne hanno versati solamente 228, l'87%. Potremmo essere costretti ad interrompere il transito di gas, fino a quando Gazprom non rispetterà gli accordi presi".

La reazione di Mosca, finora solo a livello verbale, ed in ogni caso poco rassicurante, è stata affidata al primo ministro, Vladimir Putin, che ha sottolineato come il tasso di transito, fissato ad 1 dollaro e 45 centesimi, è stato rispettato, ed ha aggiunto che anche Minsk, a sua volta, ha tardato a versare la somma richiesta da contratto, saldata solamente dopo l'ennesima minaccia.

"Sono dispiaciuto - ha dichiarato Putin - per le incomprensioni che ancora intercorrono tra due popoli fratelli. Occorre rivedere, al più presto, gli accordi energetici con Minsk. Tuttavia, la Bielorussia non può permettersi di assumere simili atteggiamenti con noi".

Lecito ricordare che nella giornata di mercoledì, 23 giugno, Gazprom ha tagliato del 60% le forniture per Minsk, minacciando di arrivare fino all'85% qualora il debito contratto da Beltransgaz, 260 milioni di dollari, non fosse stato saldato al più presto. A sua volta, il presidente bielorusso, Aljaksandr Lukashenka, ha dichiarato che anche il Cremlino è in debito di una cospicua somma per i diritti di transito dell'oro blu sul territorio del Paese, diretto agli acquirenti UE. Il taglio delle forniture è iniziato lo scorso lunedì, 21 giugno, su preciso ordine del presidente della Federazione Russa, Dmitrij Medvedev.

Matteo Cazzulani

Nessun commento:

Posta un commento