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martedì 22 giugno 2010

PRESIDENZIALI POLACCHE: ANALISI DEL VOTO.



Il liberale Bronislaw Komorowski ed il conservatore Jaroslaw Kaczynski, inaspettatamente vicini, al secondo turno. Affluenza ed emotività le chiavi per la vittoria finale.

Dalla noia alla sorpresa. Con un'iniezione di adrenalina, tanta, in vista del rush finale, in programma il prossimo 4 luglio. Alle elezioni presidenziali polacche solo 5 punti percentuali separano il candidato liberale, Bronislaw Komorowski, da quello conservatore, Jaroslaw Kaczynski. Al totale delle schede scrutinate, emanato dalla Commissione Centrale nella serata di lunedì, 21 giugno, il candidato della Piattaforma Civica, partito del primo ministro Donald Tusk, è attestato al 41,5%, mentre il leader di Diritto e Giustizia ha ottenuto il 36,5%.

Nello specifico, il primo ha avuto la meglio in 9 regioni occidentali, nelle principali città e nelle circoscrizioni estere di Russia, Gran Bretagna, Germania, Bulgaria e Belgio. Il secondo, invece, è stato preferito nei 7 voivodati più ad est - tra cui la Masovia e la Malopolska, regioni di Varsavia e Cracovia, dove, tuttavia, ha vinto Komorowski - nelle campagne e nelle comunità dell'emigrazione polacca negli Stati Uniti ed in Canada.

Il distacco, minimo, non rassicura affatto il primo classificato, convinto di chiudere la pratica già al primo turno. Stando al parere degli esperti e, sopratutto, della gente comune, Komorowski avrebbe dissipato tale patrimonio a causa dello scarso carisma dimostrato in campagna elettorale. Forse convinto della facile vittoria, ha mantenuto bassi i toni, senza, tuttavia, avanzare né spiegare in maniera adeguata proposte concrete che un candidato alla presidenza deve spiegare agli elettori, a prescindere dal consenso attribuitogli dai sondaggi.

Inoltre, in molti, anche tra i liberali, vedono con poco entusiasmo la compresenza di presidente e premier del medesimo colore, e per questo avrebbero espresso un voto di appartenenza, ripiegando su candidati minori. Infine, a svantaggio dell'attuale speaker della Camera ha giocato anche l'insoddisfazione di alcuni polacchi nei confronti dell'operato della Piattaforma Civica, al governo assieme al Partito Popolare Polacco di Waldemar Pawlak. Un altro sconfitto, forse non a caso, di questa prima tornata elettorale, con un 1,8% che, inevitabilmente, ne ridimensiona il peso politico.

"Farò tutto il possibile - ha dichiarato Komorowski - per convincere, e portare a votare al secondo turno, tutti coloro che hanno preferito altri candidati. Conto sull'aiuto della mia squadra elettorale, del mio partito, e di tutti i polacchi. Non andiamo in ferie, ma restiamo in citta' a votare per una Polonia piu' stabile ed europea".

Causa del risultato è stata anche la bravura di Jaroslaw Kaczynski, abile nel mobilitare il proprio elettorato, compattare il voto dei conservatori, senza disperdelo in altri candidati minori - Andrzej Lepper in primis, difatti votato da solo l'1,3% - e sfruttare l'onda di profonda commozione che ancora scuote la maggioranza dei polacchi a seguito della morte del fratello: l'ex-presidente, Lech Kaczynski, tragicamente scomparso lo scorso 10 aprile nell'incidente aereo di Smolensk, mentre, assieme ad altre alte cariche dello Stato, si recava a rendere omaggio alle vittime della strage di Katyn.

Durante la notte elettorale, l'atmosfera presso il suo comitato elettorale, nell'Hotel Europejski, letteralmente a due passi dal Palazzo Presidenziale, era di enorme soddisfazione. Ed anche nei giorni successivi, non solo tra i militanti, in molti sono convinti che Jarek - diminutivo di Jaroslaw - ce la possa fare.

"Ringrazio tutti i polacchi - ha commentato Kaczynski - che si sono recati alle urne. Ma, sopratutto, coloro che mi hanno votato. Al secondo turno la scelta sarà tra due visioni della politica e della Polonia. Perché di differenza ce n'è, e tanta. La nostra fede è la chiave per la vittoria finale. Dobbiamo vincere per la nostra patria, per la Polonia. La distanza con Komorowski, con cui mi congratulo per il buon risultato, è minima e colmabile, un dato significativo".

Altro fattore ha precisi nome e cognome. Grzegorz Napieralski. Il candidato socialdemocratico è stato votato dal 13,7% dei polacchi, sopratutto giovani e operai. Tale risultato, inaspettato, non solo lo rilancia sullo scenario politico internazionale, ma lo incorona vero e proprio ago della bilancia della competizione, consentendogli di sfruttare il partimonio elettorale a proprio vantaggio. Stando a molte indiscrezioni, Napieralski sarebbe pronto ad offrire la sua dote elettorale a Komorowski in cambio dell'ingresso nel governo dell'Unione della Sinistra Democratica, il suo partito, di alcuni ministeri e, sopratutto, della poltrona di vicepremier, finora occupata da Pawlak.

"In Polonia - ha sentenziato - la sinistra non e' morta. Si apre una nuova stagione politica in cui fare valere le nostre ragioni".

Per quanto riguarda il dato, definitivo, degli altri candidati, l'indipendente di destra, Korwin-Mikke è quarto con il 2,5%. Come già riportato, il leader del partito Popolare Polacco, Waldemar Pawlak ha ottenuto un insoddisfacente 1,8%, mentre il conservatore Andrzej Lepper, gia alleato di Diritto e Giustizia, l'1,3%, preceduto dall'indipendente di sinistra, Andrzej Olechowski, altro deluso con l'1,4%. Marek Jurek, conservatore, è stato votato dall'1% dei polacchi , ed il candidato di sinistra, Boguslaw Zietek dallo 0,2%. Chiude Kornel Morawiecki, indipendente, con lo 0,1%.

L'affluenza è stata del 54,94%. Un dato soddisfacente in un Paese tradizionalmente poco incline a recarsi alle urne in massa. A livello locale, le regioni piu ligie al dovere sono state la Masovia, la regione di Varsavia, la Malopolska, quella di Cracovia, e la Pomerania, cui capoluogo e' Danzica. Maglia nera, il voivodato di Opole.

Dunque, la partita è ancora aperta. A differenza delle apparenze. Komorowski è sì considerato come il male minore dalla maggior parte dei sostenitori di Napieralski, come confermato da diversi sondaggi, ma la corsa al voto di sinistra, cruciale per la vittoria finale, potrebbe paradossalmente premiare Kaczynski, molto più carismatico dell'avversario e vicino ai socialdemocratici su temi caldi come sanità ed economia. Inoltre, lecito ricordare come nelle scorse elezioni presidenziali del 2005 al primo turno vinse il liberale Tusk, ma al ballottaggio Lech Kaczynski riuscì a recuperare lo svantaggio e a ribaltare il risultato, vincnedo la competizione.

Pertanto, la vera chiave della porta della Casa Bianca polacca sarà l'affluenza. Gli elettori di Diritto e Giustizia sono tradizionalmente fedeli al voto, spesso esercitato in maniera automatica a messa finita. Mentre quelli della Piattaforma Civica, meno militanti, potrebbero sacrificare il proprio diritto al voto ad una giornata di vacanza, che tradizionalmente i polacchi amano trascorrere nelle dzialki fuori città. A conferma di tali timori, significativa è l'iniziativa della redazione di Olsztyn di Gazeta Wyborcza, quotidiano apertamente schierato in favore di Komorowski, che ha deciso di premiare il seggio cittadino più attivo.

Matteo Cazzulani

P.S: Concludo con questo post scriptum doveroso, e doloroso, in quanto alle elezioni polacche mi trovavo anche in veste di coordinatore della missione di "turismo responsabile" di AnnaViva. Alcune persone della nostra missione, giornalisti free-lance, tralaltro, sono state respinte dal comitato elettorare della Piattaforma Civica, Platforma Obywatelska per google alert. Questo, malgrado esse si fossero accreditate non solo via mail, ma anche di persona, due giorni prima, presso la sede dello staff della campagna di Komorowski, in ulica Wiejska, 14. Il tutto, secondo le regole.
Tale atteggiamento, giustificato con un "non siete nella lista, decisione dall'alto", vergognoso e provinciale, non è degno della cultura polacca. Né della tradizione di Solidarnosc e della lotta al comunismo, dittatura a cui, al contrario, si avvicina. Duole constatare che il partito della Piattaforma Civica, che è e si definisce liberale, ha impedito a liberi giornalisti, non ladri, peraltro di un'altra nazione e parlanti la loro lingua, di svolgere il proprio lavoro, per una completa informazione. Casualmente, verrebbe da dire felicemente, la vera notizia è stata la rimonta dell'avversario, fatto che ha reso la presenza dei membri della missione presso il comitato di Kaczynski - che ci ha trattato bene - maggiormente indispensabile.
Non è mia intenzione richiedere le scuse da parte di questi signori, che ora avranno molto da lavorare per evitare la rimonta dell'avversario. Ma sottolineare come, con la loro cecità e ottusità, abbiano penalizzato chi ha difeso sempre - ripeto, sempre - loro ed il Paese che si presentano a guidare, anche dalla presidenza, spesso contro la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica europea occidentale.
Infine, duole anche constare che chi nei nostri confronti è stato più ospitale, oltre alla Commissione Elettorale Centrale, a cui AnnaViva tutta invia il più sentito ringraziamento, è stato lo staff di Jaroslaw Kaczynski, che ha saputo applicare alla meglio una qualità alla base della cultura polacca. L'ospitalità.

2 commenti:

  1. Ottima analisi, va be' dai, anche da Kaczyński all'inizio non ci hanno accettato... Pero` il responsabile della Commissione Centrale era simpatico

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  2. A me hanno accettato subito. Ci mancava poco che mi stendessero il tappeto rosso, persino. Che delusione la Piattaforma Civica.

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