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mercoledì 16 giugno 2010

PICCOLA IMPRESA E LAVORATORI GLI ENNESIMI NEMICI DI JANUKOVYCH. DOPO I GIORNALISTI


Presentarsi alle elezioni con il programma "Ucraina per la gente", parlare di stabilità ed aumenti delle paghe sociali, governare con i comunisti, e privare di diritti sindacati e lavoratori. La verticale del potere Janukovych-Azarov è riuscita anche in questa, apparente, contraddizione. Che, in realtà, ben illustra il reale orientamento politico di chi, da febbraio, è tornato a governare sulle rive del Dnipro.

L'ennesimo atto è stata l'intenzione di approvare il nuovo codice del lavoro, su cui la maggioranza - Partija Rehioniv, Blocco Lytvyn e comunisti - ha lavorato nelle scorse settimane, elaborando una proposta che, de facto, limita i diritti dei lavoratori. Difatti, il testo prevede la concessione al datore di lavoro di una serie di poteri, quali la possibilità, senza obbligo di negoziazione coi sindacati, di prolungare la giornata lavorativa fino a 12 ore - ben al di sopra degli standard mondiali - l'emanazione unilaterale di atti normativi per regolare i rapporti di lavoro interni, e l'utilizzo di sofisticati strumenti, quali monitor, telecamere e registratori, per controllare l'attività dei dipendenti.

D'altro canto, la proposta toglie ai sindacati il diritto di ricorrere al Tribunale del Lavoro e di compiere inspezioni nelle fabbriche per tutelare i diritti dei lavoratori. Inoltre, le stesse organizzazioni sindacali sarebbero riorganizzate e catalogate in base alla loro rappresentatività o non-rappresentatività. Categoria, quest'ultima, ex lege esclusa dalla contrattazione collettiva ed impossibilitata a convocare scioperi di categoria.

Il progetto di legge è stato redatto, e presentato, da alcuni deputati del Partija Rehioniv, la forza politica di presidente e premier. Tra essi, Vasyl' Khara, segretario generale della Federacija Profsylok Ukrajiny, una delle organizzazioni sindacali più influenti, e vicina al governo. A lanciare l'allarme, invece, è stato Mykhajlo Volynec', deputato del Blocco Tymoshenko, il principale gruppo parlamentare dell'Opposizione Democratica. Un esperto del settore, dal momento in cui è anche presidente della Confederazione dei Sindacati Indipendenti, prevista nella categoria dei Non-rappresentavivi.

"E' una proposta imbarazzante - ha dichiarato - che per tutelare l'interesse di un solo sindacato, vicino al governo e troppo rinunciatario nei confronti dei grandi industriali, lascia il lavoratore senza tutele, privo di diritti socio-economici, ed in totale balia del datore di lavoro. Libero, così, di sfruttarlo. Negli scorsi anni abbiamo lavorato per una migliore variante del Codice. Che, tuttavia, è stata bloccata dal governo Azarov, appena insediato dopo l'elezione di Janukovych, e cambiata a tal punto da contrastare le regole del libero mercato, allarmando, persino, l'Organizzazione Internazionale del lavoro".

All'obiezione ha risposto un'altro dei firmatari della proposta, Oleksandr Stojan, sempre del partija Rehioniv, sicuro che la maggioranza è pronta a votare un codice che non lede affatto i diritti dei lavoratori, ma che, al contrario, regola i rapporti tra le sigle sindacali. Le quali, così, uscirebbero rafforzate nella lotta per la difesa dei diritti dei loro aderenti. "Occorre tenere conto sia degli interessi dei lavoratori - ha spiegato - sia di chi il lavoro lo da, sopratutto nelle grandi industrie. Il nuovo codice, che voteremo al più presto, consente una posizione accettabile per tutti".

Tuttavia, nel mirino del governo non ci sono solo i lavoratori. Anche i piccoli-medi imprenditori, sviluppati sopratutto nell'Ucraina sud-occidentale, sono continuamente svantaggiati in favore dei grandi industriali, radicati, al contrario, nel Donbass e nelle regioni orientali. Nella giornata di martedì, 15 giugno, il parlamento ha respinto una proposta di riforma del codice retributivo che prevedeva sgravi fiscali dal 15% al 25% per la piccola-media impresa, esenzione dalle imposte statali per l'avvio di nuove attività, incentivi per la concessione di crediti e prestiti ai soggetti in difficoltà. A favore della proposta, avanzata per superare la crisi economica che da tempo attanaglia il Paese, e che nemmeno il governo Azarov, malgrado le promesse elettorali di Janukovych, è riuscito a superare, hanno votato solo 164 deputati, 118 del Blocco Tymoshenko, 45 di Nasha Ukrajina ed uno del Blocco Lytvyn.

"Un'occasione sprecata - ha commentato uno dei firmatari del DDL, Mykola Katerynchuk - per dare un forte contributo a chi, nonostante le difficoltà, in Ucraina combatte la crisi nel contempo producendo e dando lavoro. E' chiaro che Janukovych opera solo per il bene dei grandi oligarchi, sponsor della sua attività politica".

Quasi per ironia, due giorni più tardi, giovedì, 17 giugno, la maggioranza ha varato un pacchetto di misure che introduce simili sgravi fiscali per i soli, grandi, imprenditori del settore energetico e metallurgico. La manovra, approvata in prima lettura da 247 deputati, prevede sconti sulle imposte fino al 25% per il 2011, al 17%, invece, per il 2014. Tuttavia, per diventare esecutiva necessita di una seconda approvazione, prevista per le sedute successive.

Matteo Cazzulani

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