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martedì 24 agosto 2010

24 AGOSTO: L'UCRAINA FESTEGGIA 19 ANNI DI INDIPENDENZA


Discorsi, commemorazioni, preghiere, arte, musica, sport, e qualche fuoco d'artificio. Non senza qualche polemica, che ravviva il confronto politico anche nella giornata più importante dell'anno. L'Ucraina festeggia 19 anni di Indipendenza, in linea con le caratteristiche del suo popolo: orgoglio, solennità, spiritualità, passione, e divertimento.

Era il 24 agosto quando la stragrande maggioranza dei deputati della Rada ratificò l'esito del referendum con cui, il Primo dicembre 1991, il 92% degli ucraini disse sì all'Indipendenza del Paese, dopo anni di terribile, e difficile dominio sovietico. Nella medesima giornata, il parlamento decise, fin da subito, di lanciare un forte segnale di rottura con il passato, approvando decreti che departicizzarono i beni dello Stato, misero fuori legge il Partito Comunista e ne trasferirono le proprietà alla Rada, ergo - almeno sulla carta - al popolo ucraino, e, infine, sciolsero il KGB, rimpiazzandolo con il Servizio di Sicurezza Ucraino - Sluzhba Bezbeky Ukrajiny, SBU. Seguiranno, anche sulla spinta del riconoscimento dell'Indipendenza del neonato stato da parte di tutte le 64 nazioni del pianeta, la Dichiarazione dei Diritti della Nazionalità Ucraina, il Primo di novembre, e l'adozione di bandiera, inno e stemma. Piaccia o meno, da allora l'Ucraina è uno stato indipendente, orgoglioso delle propria cultura e, consapevole della propria storia, proiettato verso l'Europa.

Il centro dei festeggiamenti, ovviamente, la capitale, Kyiv. Ricco ed articolato il programma: Alle ore 9, presso la Lavra Pechers'ka, tradizionale Preghiera per l'Ucraina, tenuta dal Patriarca della chiesa ortodossa ucraina, Filarete. Mezz'ora più tardi, posa dei fiori ai piedi dei monumenti a Taras Shevchenko - il poeta nazionale ucraino - e Mykhajlo Hrushevs'kyj - primo presidente ucraino, a capo della Rada Nazionale tra il 1917 ed il 1918. Alle ore 10, le canoniche celebrazioni, con i discorsi delle autorità, sul Majdan Nezalezhnosti: la principale piazza della Capitale, nota al Mondo per essere stata il centro della Rivoluzione Arancione del 2004, con cui gli ucraini, con le armi della non violenza, si opposero all'autoritarismo politico e, guidati da Julija Tymoshenko e Viktor Jushchenko, rivendicarono un'Ucraina giusta, democratica ed europea. Nel medesimo lasso di tempo, altri due eventi. Al Parco della Cultura e del Riposo, festival di design aereo "Carnevale dell'aria", dedicato, per l'occasione, all'Indipendenza Ucraina. Presso il porto fluviale sul Dnipro, invece, la tradizionale regata cittadina. Dalle ore 12 alle 22, ancora sul Majdan, esibizione dei principali gruppi del Paese nel concerto "Per te, Patria Indipendente". Terminata la kermesse musicale, in contemporanea con altre otto città del Paese - Sebastopoli, Odessa, Kerch, Leopoli, Zhytomir, Dnipropetrovs'k, Rivne e Vinnycja - fuochi d'articificio, finale pirotecnico permesso, solo dopo lunghe e dure trattative, da un decreto ad hoc del ministro della difesa, Mykhajlo Jezhel, inizialmente contrario.

Puntuali, come sempre, anche le dichiarazioni di Autorità ed esponenti politici e spirituali, del presente e del passato. Nella giornata di lunedì, 23 agosto - Giornata della Bandiera Nazionale - il presidente, Viktor Janukovych, ha espresso i canonici auguri a tutti gli ucraini, rappresentati nella sala dell'Ukrajins'kyj Dim, da ministri,deputati nazionali, rappresentanti diplomatici, alte sfere religiose ed amministratori locali invitati per l'occasione. Privo di originalità anche il contenuto del discorso, con cui il Capo dello Stato ha ribadito il leit motiv della sua campagna presidenziale, secondo cui, prima dello sviluppo in senso democratico, il Paese necessita della stabilità economica.

"Auguriamo al nostro Paese un avvenire ricco - ha esclamato in ucraino, non senza una punta di accento russo - non solo vogliamo un'Ucraina rinnovata e democratica. Ma, prima ancora,una terra in cui le persone vivono con un tenore adeguato. Affinché il Mondo possa contare su di noi. Credo che l'Ucraina entrerà presto tra gli Stati pianeta maggiormente stabili, e democratici". All'appuntamento, presenti anche i giornalisti. Non tutti, però. Come riportato dall'Ukrajins'ka Pravda, la corrispondente del sito di informazione indipendente, fondato dal compianto Girija Gongadze - giornalista, di opposizione all'ex presidentissimo Leonid Kuchma, assassinato nel 2000 - è stata bloccata ad una manciata di metri dal luogo della conferenza, in quanto appartenente ad uno dei media non ufficialmente invitati.

Sulla medesima linea il discorso pronunciato sul Majdan nella mattinata del Giorno dell'Indipendenza, in cui Janukovych ha dichiarato di condurre il Paese verso la stabilità economica, criticando, come da tradizione, il governo e l'amministrazione presidenziale precedenti. "Negli ultimi 5 anni - ha esclamato il Capo di Stato - il Paese ha vissuto instabilità. L'Ucraina ha sospeso il suo sviluppo. La mia amministrazione è volta a costruire un Paese nuovo, economicamente forte e stabile".

Più concreta, invece, l'anima dell'Opposizione Democratica, Julija Tymoshenko, che ha chiamato a raccolta tutti i cittadini che hanno nel cuore il proprio Paese in un meeting ai piedi del monumento a Taras Shevchenko, nel primo pomeriggio. Con una nota, pubblicata sul suo sito personale, la Lady di Ferro Ucraina ha evidenziato l'importanza della ricorrenza, in quanto, il 24 agosto di 19 anni or sono, gli ucraini hanno finalmente riottenuto il proprio Stato, tornando ad essere padroni della propria terra dopo un millenio di battaglie contro il dominatore, zarista prima, sovietico poi. Inoltre, l'ex primo ministro ha ribadito l'importanza di libertà di parola, diritti umani ed elezioni regolari: principi cardine della Costituzione ucraina, che rafforzano e garantiscono lo sviluppo del Paese in senso democratico ed europeo. E che occorre difendere, per superare al meglio le difficoltà del presente in campo politico ed economico.

"Dal giorno della nostra Indipendneza - ha comunicato la leader del principale partito di opposizione, Bat'kivshchyna - siamo diventati più consapevoli, sicuri e forti. Ricordiamo la nostra storia - ha continuato la Lady di Ferro Ucraina - e siamo consapevoli del fatto che oggi, dinnanzi a noi, si presentano difficoltà inaspettate ed indesiderate. Ma, credo fermamente, che insieme sconfiggeremo ogni intralcio al rafforzamento dell'Indipendenza della nostra Patria. Sono sicura, che vinceremo, insieme, e raggiungeremo la meta che abbiamo nel cuore: la costruzione di un Paese giusto e prospero, dove ogni cittadino si sente davvero libero e, padrone della propria vita, può migliorare il proprio futuro, sentendosi difeso e tutelato da una legge davvero uguale per tutti."

Improntato di ottimismo anche il pensiero del primo presidente dell'Ucraina Indipendente, Leonid Kravchuk, che, loscorso 21 agosto, in una conferenza stampa appossitamente convocata, ha assicurato che niente minaccia l'Indipendenza del Paese, status consolidato, ad oggi impossibile da cancellare. Anche Kravchuk ha sottolineato come vi siano problemi concreti che bisogna risolvere, sopratutto in campo politico ed economico, al pari del miglioramento delle relazioni internazionali con Paesi terzi, Russia in primis. Inoltre, ha denunciato il grado di crescente corruzione nel Paese, sopratutto negli ultimi mesi.

"Ci sono Paesi - ha dichiarato il Capo di Stato emerito - che riescono in maniera più incisiva dell'Ucraina a difendere la propria indipendenza, ed a tutelare i propri interessi nazionali. Come gli USA, ad esempio. Ma - ha continuato - occorre ammettere che oggi la situazione dell'Ucraina è nettamente migliore rispetto a quattro-cinque anni fa".

Documenti ufficiali anche da parte delle cancellerie estere. Scarno, sembrerebbe ironico, il commento inoltrato dal Segretario di Stato Americano, Hillary Clinton. La quale, dopo aver ricordato con enfasi la sua visita a Kyiv dello scorso luglio, ha lodato il cammino che il Paese sta intraprendendo per raggiungere un nuovo equilibrio democratico in nome di quei valori comuni con gli Stati Uniti d'America. In seguito, il capo della diplomazia USA ha espresso speranza per un futuro rafforzamento del piano di partnership strategica con Washington, incentrato su collaborazione economica, commerciale, energetica e comuni investimenti per rafforzare le strutture del Paese. "Gli Stati Uniti - ha dichiarato l'ex first lady - sono vicini a Kyiv nel raggiungimento di un nuovo equilibrio democratico. Washington non rinuncerà ai progetti di collaborazione già in essere tra i due Stati. Al contrario, li implementerà".

Con una nota congiunta, il presidente della Federazione Russa, Dmitrij Medvedev, ed il primo ministro, Vladimir Putin, hanno lodato la stabilità economica che Kyiv sta raggiungendo, definendola elemento-chiave per rinnovare relazioni di buon vicinato con Mosca, secondo quanto riportato dal Cremlino, di lunga tradizione. Inoltre, i due hanno ricordato come Mosca e Kyiv abbiano già intrapreso progetti di stretta collaborazione in diversi ambiti ell'economia, in primis, quello energetico. "Russia ed Ucraina - riporta la nota - sono unite da una tradizione pluriennale di amicizia e collaborazione. Siamo felici che Kyiv festeggi la sua festa nazionale in una situazione economica di rinnovata stabilità. La ritrovata partnership tra i due Paesi porterà benessere ai cittadini dei nostri Stati. Russi ed ucraini hanno comuni radici, storia e cultura".

Un'interpretazione storica, in chiave russa, che, purtroppo non rispecchia la realtà. L'Ucraina ha una propria lingua, cultura e storia. Purtroppo, puntualmente contrastate dalle dominazioni zarista prima e sovietica poi. Una guerra culturale continua, che i russi hanno già vinto agli occhi dei Paesi europei occidentali. I quali ieri hanno sistematicamente precluso ogni possibile integrazione di Kyiv nella NATO e nell'UE, ed oggi analizzano - si fa per dire - la situazione del Paese per mezo di corrispondenti da Mosca. Anche il giorno dell'Indipendenza.

Infine, doveroso sottolineare che quasi metà della popolazione non ritiene che l'Ucraina sia davvero indipendente. A sancirlo, un sondaggio realizzato dall'autorevole centro studi Razumkov, in collaborazione con l'agenzia di stampa UNIAN. Solo il 43,2% degli intervistati ritiene il proprio Paese pienamente indipendente, mentre il 44,7% ha sempresso forti dubbi a riguardo. Un dato, sottolineano i sociologi, in rialzo dal 2006, quando nel Paese regnava una forte delusione, sopratutto in seguito al memorandum con cui l'allora presidente, Viktor Jushchenko, candidato del popolo arancione, nominò primo ministro l'ex rivale, Viktor Janukovych, l'attuale Capo dello Stato, tradendo le promesse elettorali, gran parte dei suoi sostenitori, e gli ideali della pacifica rivoluzione colorata.

Ma, pur sempre, non ancora ai livelli del 2005, quando, terminata la Rivoluzione Arancione, il primo governo Tymoshenko, seppur minato da rivalità interne, lavorava per il rafforzamento dell'Indipendenza del Paese, e per la sua integrazione in quelle istituzioni euroatlantiche. Alle quali, lecito ricordare, l'Ucraina, per storia, cultura e tradizioni, ha pieno diritto di appartenenza.

Matteo Cazzulani

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