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martedì 10 agosto 2010

UCRAINA SECONDA DEBITRICE DEL FMI. IL GOVERNO ALZA ANCORA IL PREZZO DEL GAS PER LA POPOLAZIONE.


Previsto un ulterore rincaro dell'oro blu del 50% dal prossimo maggio per garantire l'erogazione delle prossime rate del prestito FMI. Il Blocco Tymoshenko: decisione pericolosa, il governo rispetti la nazione. Symonenko: terrorismo finanziario.

L'ennesima stangata, nonostante le promesse. In Ucraina, dal prossimo mese di maggio, il gas subirà un rincaro del 50%. Di nuovo, poiché un aumento, della medesima entità, è stato introdotto già lo scorso primo di agosto. A confermare la notizia, il sito ufficiale del Fondo Monetario Internazionale, che, a seguito dell'erogazione di 2 miliardi di dollari - la prima tranche di un prestito di 15,15 miliardi di dollari - ha pubblicato il contenuto del memorandum depositato dal governo ucraino al momento delle trattative.

Per stabilizzare il bilancio, ed assicurarsi anche la seconda e terza rata del prestito, Kyiv ha promesso un ulteriore incremento della bolletta dell'oro blu per la popolazione. Nello specifico, un'impennata costante, ogni anno e mezzo, almeno fino a quando le entrate non copriranno i costi di importazione. Ad essere innalzate, inoltre, le imposte per i servizi comunali, che, già da tempo il governo sta cercando uniformare per tutti i centri abitati, senza considerare le specificità locali. Infine, sempre stando al documento ufficiale, l'Ucraina ha promesso l'impiego del prestito per modernizzare il sistema infrastrutturale energetico del Paese, garantire le forniture di gas e, in ultimo, ripianare i buchi nel bilancio.

Immediata la reazione dell'Opposizione Democratica, indignata per l'ennesima menzogna raccontata dal governo e, sopratutto, per l'ulteriore inasprimento delle condizioni di vita di giovani, pensionati, lavoratori e piccoli-medi imprenditori. Con una nota, diffusa nella serata di lunedi, 9 agosto, l'esponente del Blocco Tymoshenko, Oleh Ljashko, ha ricordato come sia stato lo stesso presidente, Viktor Janukovych, ad aver escluso ogni aumento del costo del gas, a seguito della firma degli accordi di Kharkiv - con cui Kyiv ha concesso a Mosca il prolungamento della permanenza della Flotta Russa del Mar Nero in Crimea, in territorio ucraino, fino al 2042, de facto, perdendo buona parte della propria indipendenza militare.

"Ricordo - riporta la nota di Ljashko, pubblicata sul sito internet del Blocco Tymoshenko - il titolo del programma del Partija Rehioniv: migliorare la nostra vita già da oggi. Al posto di innalzare le pensioni e le paghe sociali, come promesso, vengono incrementate le bollette di gas e servizi locali. L'ennesimo rincaro è l'ultimo di una serie di colpi inferti da Janukovych, e dai cosidetti riformatori del suo governo, Azarov e Tihipko [rispettivamente premier e vice premier con delega agli affari economici, n.d.a.]. Per giustificare la svendita ai russi in eterno di Sebastopoli [città della Crimea ove la Flotta del Mar Nero è stata autorizzata a permanere, n.d.a.] il presidente ha garantito di aver ottenuto, in cambio, uno sconto sul prezzo del gas importato del 30%. Ma il suo costo, per la popolazione, dal Primo di agosto, è aumentato del 50%. E, dal prossimo maggio, lo sarà di un ulteriore 50%. Un atteggiamento antipatriottico, contrario agli interessi nazionali, e totalmente irrispettoso del popolo ucraino".

Simile la posizione del leader del Front Zmin, Arsenij Jacenjuk. Il quale, dal suo sito personale, ha ricordato come le promesse di Janukovych, e dei membri del suo entourage, hanno portato come logica conseguenza l'innalzamento del prezzo per il gas. "Altro che miglioramento della vita di ogniuno - recita la nota - la bolletta è sempre più cara".

Con toni ancora più aspri, hanno protestato anche i comunisti. Un fatto importante, poiché la Kompartija, assieme al Blocco Lytvyn, è nella maggioranza di governo varata dal Partija Rehioniv lo scorso febbraio, a seguito della vittoria alle elezioni presidenziali di Janukovych. Con una dichiarazione al veleno, il leader dei comunisti, Petro Symonenko, ha proposto un referendum popolare sulla collaborazione con il Fondo Monetario Internazionale.

"Se il governo - ha tuonato - non è in grado di opporsi alle pressioni del FMI e degli altri terroristi finanziari internazionali, allora proponiamo che a farlo sia il popolo, su cui ricadono i costi di una collaborazione onerosa. Il referendum è la maniera più efficace per ricordare a tutta la maggioranza che non si possono incrementare le tasse senza innalzare pensioni e provvigioni sociali".

Dal governo, bocche cucite. Janukovych è impegnato a coordinare le azioni di soccorso alla popolazione dinnanzi all'ondata di caldo eccezionale, che ha avvolto Kyiv - e non solo Mosca - in una cappa di nebbia, inaudita sulle rive del Dnipro. Azarov, invece, è in vacanza. L'unica dichiarazione, quella di chi ha materialmente condotto le trattative col Fondo Monetario Internazionale, Serhij Tihipko.

Nella giornata di martedi, 10 agosto, il vicepremier con delega agli affari economici ha convocato un'apposita conferenza stampa per respingere ogni accusa, mossagli da opposizione e colleghi di maggioranza, di essere il principale responsabile dell'incremento della bolletta. "Nei periodi di crisi - ha spiegato - è normale che ad essere colpiti siano gli strati più poveri della popolazione. Non temo di essere bollato come il responsabile dell'impennata del prezzo del gas. Temo solo di uscire dalla politica. E, così, di non poter attuare quelle riforme di cui il Paese ha necessità".

Riforme che davvero servirebbero, se adottate con criterio e giustizia. E non, come finora, varate sulle spalle degli ucraini, che pagano caro la situazione economica del Paese: con l'erogazione dei 2 miliardi della prima tranche del prestito, Kyiv ha scalzato l'Ungheria dal secondo posto nella classifica degli Stati maggiormente indebitati con l'FMI, guidata dalla Romania.

Lecito ricordare che, lo scorso 29 luglio, il FMI ha concesso all'Ucraina un prestito di 15,15 miliardi di dollari, previa stabilizzazione del bilancio statale. Il governo Azarov non ha aspettato, e, lo scorso Primo di agosto, repentinamente e con scarso preavviso, ha innalzato la bolletta del gas del 50%. Il giorno successivo, un ritocco al rialzo della bolletta è stato approntato anche per le industrie. Bat'kivshchyna, il partito dell'energica leader dell'Opposizione Democratica, Julija Tymoshenko, ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo di Kyiv - una sorta di TAR del Lazio italiano - per cancellare il provvedimento. Simile iniziativa è stata intrapresa anche dall'Unione dei Sindacati.

Inoltre, doveroso ribadire, negli ultimi mesi del 2009, il governo Tymoshenko ha redatto un decreto, ratificato dalla Rada, che congelava le tariffe dell'oro blu per popolazione ed industrie termoelettriche. Ciò nonostante, lo scorso 13 luglio la Commissione Nazionale per il Regolamento dell'Energia Elettrotermica ha eliminato tale decisione, dando il via libera all'innalzamento dei prezzi. In aggiunta al rincaro della bolletta, il governo Azarov ha varato un inasprimento delle pene per chi non onora i pagamenti entro le scadenze prefissate.

Matteo Cazzulani

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