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E' USCITO IL MIO LIBRO "LA DEMOCRAZIA ARANCIONE. STORIA DELL'UCRAINA DALL'INDIPENDENZA ALLE PRESIDENZIALI 2010", LIBRIBIANCHI EDITORE. Parte dei proventi finanzia l'Associazione AnnaViva.

venerdì 20 agosto 2010

STOP ALLA CENSURA. SOLIDARIETA AL 5. KANAL E AD ARTICOLO 21



Che cos'hanno in comune il 5. Kanal ed Articolo 21? Un nome con una cifra, direbbero i più simpatici. Osservazione davvero acuta, ma ad unire il canale televisivo ucraino ed il sito di informazione italiano c'è molto di più. Non solo l'amicizia e la vicinanza che li lega col sottoscritto, favorita dal comune impegno per la difesa della Libertà di Stampa e per la diffusione di democrazia e diritti umani. Entrambi - il 5 Kanal ed Articolo 21 - sono stati vittime di attacchi informatici che, seppur parzialmente e temporaneamente, hanno sospeso la loro quotidiana attività di libera e pulita informazione.

Nella giornata di martedi, 17 agosto, il canale delle informazioni oneste - come recita il motto della compagnia - è stato oggetto di un flusso di virus che ne ha intaccato i sistemi di trasmissione on-line, ed arrestato il sito internet. Una beffa, se si pensa che la Domenica, 15 agosto, ed il sabato precedenti, il 5. Kanal aveva scioperato, interrompendo le proprie emissioni per una manciata di ore. Scopo della protesta, la decisione da parte della verticale del potere Janukovych-Azarov di revocare diritti di trasmissione su alcune frequenze, per concederli alla rivale Inter. Canale, guarda caso, filogovernativo, appartenente ad un certo Valerij Khoroshovs'kyj, uno dei principali finanziatori del Partija Rehioniv, la forza politica, egemone nel Paese, a cui appartengono presidente, premier e quasi tutti i membri del consiglio dei ministri.

A differenza del Pershyj Informacijnyj - altro appellativo del 5. Kanal - non trasmette in continuazione notizie fresche, né ha dato un forte contributo alla rivoluzione arancione del 2004, con cui gli ucraini, guidati dall'anima del movimento, Julija Tymoshenko, e dal futuro presidente, Viktor Jushchenko, scesero in piazza per un Paese più giusto, democratico ed europeo. Tuttavia, è un ottimo strumento di libera informazione. Uno di quei siti da salvare nei preferiti, e da consultare con costanza, anche se ci si occupa di Ucraina e, più in generale, di mondo ex-sovietico.

Causa scatenante l'attacco informatico, la battaglia in favore della legalità, che il sito sta promuovendo, anche favorendo una raccolta firme a sostegno del presidente della repubblica, Giorgio Napolitano. Così, giovedi, 19 agosto, alcuni articoli sono stati cancellati, perduti per sempre. Significativa la dichiarazione del direttore della testata, Stefano Corradino, che ha anche promesso azioni legali contro ignoti, dal momento in cui non è la prima volta che il fatto si verifica.

"Da quando il sito di Articolo21 ha lanciato l'appello a sostegno del presidente Napolitano - ha dichiarato Corradino - e per promuovere una grande mobilitazione per la legalità, si è scatenata contro il sito la peggiore illegalità: quella dell'oscuramento, della manipolazione, della cancellazione delle riflessioni, delle idee, delle critiche. Nella giornata di oggi un pesante attacco hacker ha letteralmente devastato il sito eliminando definitivamente articoli, interviste, editoriali, commenti".

Ai lettori, probabilmente, è nota la posizione del sottoscritto, che di Napolitano - verso cui, malgrado tutto, nutre infinito rispetto, ed amor patrio per la carica ricoperta - condivide politicamente molto, ma molto poco. Così come è chiaro che, pur sostenendo che Italia ed Ucraina in molto si assomigliano, paragonare Roma a Kyiv purtroppo è azzardato, in quanto i nostri fratelli ucraini non sono ancora in Unione Europea - complice la politica del gas di Putin e la sudditanza dei nostri governanti, di ogni colore, da Prodi a Berlusconi. Ma il gestore di questo blog ritiene doveroso pubblicare queste poche, misere righe per esprimere solidarietà ai due enti di informazione, e ribadire che la Libertà di espressione è un valore da difendere ovunque, sempre e comunque.

Non a caso, a lato di questo blog campeggia il logo del movimento "Stop Cenzuri", a cui il sottoscritto ha aderito, che in Ucraina si batte proprio per la libera informazione. E, sempre volutamente, chi gestisce questo blog termina con le parole inviate, in una lettera privata, allo stesso Corradino, a cui rinnova vicinanza. Non essendo elegante l'autocitazione, l'autore del pezzo riporta quanto scritto sul suo blog da Andrea Riscassi, giornalista RAI, autore della prefazione del mio libro - "La Democrazia Arancione" - ma, prima ancora, grande amico a cui deve tanto e con cui condivide la battaglia per la democrazia nel mondo ex-sovietico, principio per cui con lui, ed altri, ha fondato l'Associazione AnnaViva.

"Questa - riporta Riscassi - la lettera di solidarietà che Matteo Cazzulani, a nome dell’associazione Annaviva, ha mandato ai responsabili del sito [Articolo 21, n.d.a.]: «Il fatto, peraltro già verificatosi in passato, è grave ed inaccettabile. Intaccare gli strumenti di informazione, con precisi scopi e con la chiara volontà di cancellare articoli ritenuti scomodi è una condotta non degna di un Paese libero, come, si suppone, sia l’Italia. Dinnanzi a tutto ciò, AnnaViva è sconcertata, ma determinata ad andare avanti nella sua battaglia e nel rapporto di collaborazione, ed amicizia, con Articolo 21. Battendoci per lo sviluppo di democrazia e diritti umani e, in ricordo di Anna Politkovskaja – e delle altre vittime del regime putiniano colpevoli di scrivere il vero - per la tutela della Libertà di Stampa nel mondo ex-sovietico siamo naturalmente vicini ad Articolo 21, ed accogliamo con profonda tristezza l’operato di loschi, e vigliacchi, personaggi, che, utilizzando un’espressione adottata già in passato da alte personalita, possono essere definiti solo come “turisti della democrazia”»".

Matteo Cazzulani

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