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giovedì 26 agosto 2010

MONUMENTO AI BOLSCEVICHI. PROTESTE IN POLONIA


FOTO POLSKA ZBROJNA Oppositori arrestano l'inaugurazione di un monumento in memoria delle vittime russe della guerra polacco-bolscevica, voluto da governo ed enti locali. I manifestanti: "rispettare la Polonia". Gli organizzatori: "il dialogo con Mosca va avanti".

Tra Polonia e Russia non c'è pace. Ogni tentativo di dialogo e cooperazione tra due popoli, divisi da secoli di odi, guerre e rivalità, sembra essere vano, inevitabilmente destinato al fallimento. Nemmeno dopo che la tragedia aerea di Smolensk - in cui, lo scorso 10 aprile, sono morti il Presidente, Lech Kaczynski, ed altre alte cariche dello Stato polacco - sembrava aver riavvicinato Mosca e Varsavia, in nome del condiviso cordoglio, e del comune impegno a far luce sulla vicenda intrapreso dai due premier, Vladimir Putin e Donald Tusk.

A provocare l'ennesima incomprensione, la decisione di inaugurare, nel cimitero di Ossow, un monumento alla memoria dei caduti russi nella Battaglia di Varsavia, cruciale capitolo - noto anche come "Miracolo sulla Vistola", immortalato nel celebre dipinto di Jerzy Kossak - della guerra russo-bolscevica del 1920, che vide contrapporsi i sovietici della settantanovesima brigata fucilieri ed i reggimenti trentatreesimo e trentaseiesimo della fanteria dell'esercito polacco, infine vincitore della contesa, e del conflitto.

L'iniziativa, promossa dal Consiglio per la Conservazione della Memoria della battaglia e dell'onore millitare, dal governo polacco, dalle autorità cittadine di Varsavia e da quelle locali di Ossow - tutte appartenenti al partito liberale "Piattaforma Civica", la forza politica del primo ministro, Donald Tusk, e del presidente, Bronislaw Komorowski - aveva già contemplato, lo scorso 15 agosto, la posa di una croce ortodossa in metallo: una prima fase, alla quale, il 23 agosto, avrebbe dovuto seguire l'inaugurazione ufficiale, con la presenza di rappresentanti dell'amabasciata russa.

Puntuali, militanti ed espopnenti di partiti di destra ed associazioni patriottiche polacche si sono presentati sul luogo all'ora prefissata, ed hanno presidiato l'area per impedire la cerimonia, definita come atto di vilipendio alla Polonia. Nulla da fare per gli organizzatori, che, con tanto di scuse alla delegazione russa, rientrata a Varsavia, hanno posticipato l'inaugurazione a data da destinarsi. Successivamente, con una nota congiunta, hanno dichiarato il proprio sdegno dinnanzi all'interruzione di un'occasione di dialogo, necessario, oggi quanto mai, per il miglioramento delle relazioni bilaterali tra Varsavia e Mosca.

Il Capo del Consiglio per la Conservazione della Memoria e del Coraggio Militare, Andrzej Kunert, ha sottolineato come l'omaggio ai caduti russi sia un atto moralmente pulito che non insulta affatto il popolo polacco. Più duro il sindaco di Zielonka, uno dei promotori dell'iniziativa, Piotr Wyszynski. "E' incomprensibile - ha dichiarato all'agenzia russa RIA NOVOSTI - gli stessi che pretendono, giustamente, commemorazioni dei caduti polacchi in ogni dove, sopratutto in Russia, Ucraina e Bielorussia, oggi hanno impedito una simile inizativa nei confronti dei russi. Ci vuole reciprocità - ha continuato - i nostri soldati non hanno combattuto contro animali, ma esseri umani".

Pronta la risposta dei manifestanti, che promettono impegno costante per evitare ulteriori prove di inaugurazione del monumento. Il leader del partito "Destra della Repubblica Polacca", Piotr Strzeborz, ha sottolineato l'inadeguatezza del carattere della commemorazione, dal momento in cui la posa del monumento è avvenuta il 15 di agosto, quando il Paese non solo ricorda la vittoria della battaglia di Varsavia, e con essa il sacrificio dei soldati polacchi, ma festeggia anche la Festa delle Forze Armate della Polonia. Un'occasione solenne, nella quale, proprio in questo anno, il neoeletto presidente, Bronislaw Komorowski, ha assunto la guida dell'esercito. Inoltre, ha aggiunto Strzeborz, il monumento ai russi è stato posizionato a poca distanza dal memoriale alle vittime della tragedia di Smolensk, creato nel cimitero all'indomani dell'incidente aereo.

"Sembra - ha dichiarato a Radio Liberty - che dalla tragedia di Smolensk buona parte degli esponenti della maggioranza si senta in debito con Mosca dinnanzi al cordoglio esternato dal primo ministro, Vladimir Putin. Ma non bisogna confondere la riconoscenza con l'asservimento. Quello di oggi [il 23 agosto, n.d.a.] è un gesto che rende sì omaggio ai russi, ma lo fa insultando la memoria polacca. La nostra è una posizione estremamente contraria. Non permetteremo il realizzarsi dell'inaugurazione".

Più ironico, ma altrettanto critico, un esponente del partito conservatore "Diritto e Giustizia", la principale forza di opposizione. Arkadiusz Muljarczyk ha evidenziato non solo l'inadeguatezza cronologica, ma anche stilistica dell'omaggio. Secondo il suo pensiero, una croce ortodossa mal rappresenta la reale natura dell'esercito russo che, appartenente alla neocostituita Unione Sovietica, combatteva sotto la bandiera rossa, la stella gialla, la falce ed il martello, e gli altri simboli del comunismo.

"Quel monumento - ha dichiarato, sempre a Radio Liberty - occorre cambiarlo. La croce non rende onore a soldati che la cristianità la combattevano, e che i fedeli li spedivano nei gulag. Il comunismo - ha aggiunto - in quanto a simbologia non è stato avaro. La gamma di scelta è ampia. Ci sia spiegato almeno il perché di questa scelta".

Gli organizzatori non intendono rivedere la scelta stilistica, e rendere giustizia storica ai caduti sovietici. Tuttavia, hanno promesso ulteriori tentativi di inaugurare il monumento, anche a costo di tenerlo segreto fino all'ultimo. Per rinnovare un dialogo, difficile, tra due popoli tradizionalemte avversari.

Matteo Cazzulani

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