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mercoledì 7 aprile 2010

IL GOVERNO AZAROV INCIAMPA SUL BILANCIO


L'FMI non eroga il prestito richiesto da Kyiv e l'esecutivo "blu" non trova le risorse per il pareggio di bilancio, rinviandone l'approvazione. La Tymoshenko si difende dinnanzi alla Procura Generale.

Il neoeletto presidente Janukovych era stato chiaro: il bilancio andava approvato "non più tardi dell'inizio del mese di aprile". Così aveva sentenziato dinnanzi alle telecamere dei principali media ucraini pochi giorni dopo aver affidato l'esecutivo al suo uomo di fiducia Mykola Azarov, che per l'occasione nella scenetta di sovietica memoria giocava la parte del bravo alunno intento a prendere appunti.

Peccato che al momento del compito in classe il premier russofono si sia presentato impreparato. Nella giornata di mercoledì 7 aprile il Kabmin (Consiglio dei ministri) non è riuscito ad approvare il budget per il 2010, eliminandolo persino dall'ordine del giorno della seduta. Un primo stop dell'esecutivo targato Partija Rehioniv che dimostra come il consistente sostegno da esso goduto in Parlamento (con l'appoggio dei comunisti e del Blocco Lytvyn) non sia sufficiente per governare un Paese così complesso quale l'Ucraina de facto è.

Causa principale è stata la decisione del Fondo Monetario Internazionale di non concedere il prestito richiesto da Kyiv per coprire la rata semestrale dovuta a Mosca per l'acquisto di gas naturale, pari a 360 Dollari per mille metri cubi. In una conferenza stampa appositamente convocata, il premier, visibilmente amareggiato, se l'è presa con il precedente governo, reo a suo dire di aver negoziato un accordo svantaggioso "a causa del quale l'Ucraina perde circa 3,5 miliardi di Dollari ogni anno".

L'approvazione del bilancio oltre ad essere un ordine del leader della nuova verticale del potere è anche un passo fondamentale per poter intraprendere ogni futura iniziativa a livello politico. Sopratutto per onorare le promesse elettorali fatte dallo stesso Janukovych durante la campagna presidenziale, in primis l'innalzamento delle pensioni, dei sussidi sociali e delle paghe minime.

"Il progetto del budget prevede l'adempimento delle promesse elettorali di Viktor Janukovych. Il nuovo corso della politica economica del Paese sarà improntato a combattere la crisi" ha dichiarato Azarov, cercando di giustificare l'impasse appena incassata.

A seguito del mancato prestito il governo non può ora che sperare in un nuovo accordo con la Russia per rinegoziare il prezzo dovuto per l'importazione di oro blu, oppure per dilazionare il pagamento in piccole rate che consentano il minore impatto possibile sulle uscite statali: una missione ardua che tuttavia è già stata iniziata da tempo. Nella giornata di lunedì 5 aprile lo stesso Janukovych ha approfittato di una visita privata all'amico Medvedev per negoziare un nuovo tariffario di favore. "Attendiamo proposte da Kyiv che a nostra volta valuteremo" è stata la secca risposta del presidente della Federazione Russa.

Successivamente, nella giornata di mercoledì 7 aprile il presidente si è recato in visita ufficiale ad Astana per mettere a punto una nuova strategia di collaborazione con il Kazakhstan, sempre in materia energetica: dai colloqui con l'autoritario presidente kazako è scaturito un accordo di collaborazione per due anni in base al quale l'Ucraina si impegna a garantire il transito verso l'Europa di 6 milioni di tonnellate di nafta proveniente da Astana in cambio di prezzi di favore per il carburante acquistato.

"Gli accordi appena firmati provocano una stretta collaborazione per i prossimi due anni. Non dubito sulla sua proficua longevità e sul vantaggio da essa derivante per l'Ucraina ed il Kazakhstan" ha dichiarato Janukovych a margine dell'incontro.

A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato anche Andrij Kljujev, primo vice premier con delega agli affari energetici che con tono ottimistico si è detto fiducioso in una pronta risoluzione della questione. "Dateci solo una settimana ancora, possibilmente 10 giorni, e risponderò a tutte le vostre domande in merito al nuovo accordo con Gazprom [monopolista russo del gas, n.d.a.]. Ritengo che ci accorderemo su punti contrattuali vantaggiosi sia per la parte ucraina che per quella russa. Bisogna solo sedersi al tavolo e trattare. I nostri amici russi sono ben disposti a rivedere condizioni, tariffe e clausole contrattuali. L'intera questione è in progresso".

Nel frattempo, la nuova verticale del potere continua ad ostacolare gli avversari politici con ogni mezzo a sua disposizione, inclusa la magistratura. Infatti, nella giornata di martedì 6 aprile la leader dell'opposizione democratica Julija Tymoshenko ha ricevuto una lettera di convocazione urgente dinnanzi alla Procura Generale per rispondere di alcune sue frasi circa la scarsa trasparenza dei giudici della Corte Costituzionale da lei pronunciate di recente.

"Sono stata convocata dalla Procura Generale dopo aver dichiarato che ai magistrati della Corte Costituzionale sono stati offerti milioni di Dollari affinché si pronunciassero a favore della legittimità della coalizione di governo varata dal Partija Rehioniv in pieno disaccordo con il regolamento della Rada. Nel 2008 un mio passato tentativo di formare una coalizione con la partecipazione di deputati indipendenti è stato giustamente respinto. Ma quello di Janukovych è stato accolto. Sono state prese due decisioni diametralmente opposte. Undici giudici hanno inspiegabilmente votato a favore. Ad essi è stato offerto del danaro, ne ho le prove" ha spiegato la Tymoshenko.

Presentatasi regolarmente, la Lady di Ferro ucraina si è difesa, dimostrando ancora una volta coraggio e determinazione nel battersi per un'Ucraina giusta, democratica e libera dalla corruzione.

"Non appena ho denunciato la questione sono stata convocata dalla Procura. Potete scrivere che il 7 aprile è l'inizio di una nuova repressione politica da parte di Janukovych e del suo establishment di oligarchi corrotti, già al potere durante l'era Kuchma" ha dichiarato alla stampa terminata l'audizione.

Matteo Cazzulani

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