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giovedì 1 aprile 2010

DALLE PAROLE AI FATTI: L'OPPOSIZIONE DEMOCRATICA SFIDA LA VERTICALE DEL POTERE JANUKOVYCH-AZAROV

L'indomani della prima seduta dello shadow-cabinet l'opposizione passa ai fatti con un ostruzionismo a tutto campo. Ritirati i membri BJuT dalle commissioni, Rada bloccata per diversi minuti contro l'usurpazione del potere e la dittatura del Partija Rehioniv.

Non è passato che davero poco dalla presentazione del governo-ombra dell'opposizione democratica che subito in Parlamento inizia un'aspra battaglia. Difatti, nel corso della sessione pomeridiana della seduta plenaria 25 deputati del Bloco Tymoshenko hanno occupato la tribuna principale della Rada, impedendone l'accesso e, di conseguenza, il proseguimento dei lavori.

Causa scatenante è stata la decisione della maggioranza di accantonare l'esame del progetto di legge proposto dal BJuT riguardo la convocazione delle elezioni per gli organi locali con cadenza fissa quinquennale per tutto il Paese. Ciò per dare precedenza alla ratifica della nuova composizione delle commissioni parlamentari dopo il varo del nuovo esecutivo: un passaggio puramente tecnico fortemente sponsorizzato dal Partija Rehioniv che avrebbe previsto il riconoscimento alla guida di tutte esse esponenti del solo partito di Janukovych, malgrado la prassi - ed il buon senso democratico - ne prevedrebbe la concessione della presidenza di un certo numero all'opposizione.

Il Blocco Tymoshenko ha contestato il comportamento della maggioranza, incolpando il Partija Rehioniv di voler usurpare il potere e di non garantire all'opposizione i diritti parlmentari che le spetterebbero. "In Ucraina sta avvenendo una prova di usurpazione del potere senza precedenti ad opera di un particolare gruppo parlamentare - il Partija Rehioniv. Per la prima volta dopo anni si ripalesa la minaccia di una dittatura che potrebbe portare alla nuova perdita dell'Indipendenza. Il Partija Rehioniv ed i suoi alleati intendono convertire l'organo legislativo dello Stato in uno strumento per favorire gli interessi di un determinato clan politico" riporta un comunicato ufficiale del gruppo diramato poco prima della protesta in aula.

Gli esponenti del Blocco Tymoshenko ricordano anche che da quando il nuovo esecutivo Azarov è stato instaurato dal presidente Janukovych "nel Paese è iniziata una campagna di limitazione della libertà di parola per mezzo del rafforzamento di strumenti repressivi, tra gli scranni del Parlamento sono cresciute corruzione, pressioni politiche, minacce e completa inosservanza delle leggi dell'Ucraina. Sia la coalizione di maggioranza che il governo sono stati varati per mezzo di grossolane infrazioni della Costituzione, ed ora tramite la revisione del regolamnto della Rada sulla composizione delle commissioni si intende estromettere l'opposizione da tutti gli organi decisionali e negare il suo diritto a partecipare e ad esercitare il proprio controllo sul funzionamento degli organi di potere".

In particolare, gli esponenti del Blocco Tymoshenko tengono a sottolineare come il regolamento parlamentare garantisce espressamente il pieno diritto dell'opposizione di osservare attivamente i lavori delle commissioni inerenti a tematiche sociali, al bilancio, al funzionamento della magistratura e al rispetto delle libertà di parola, stampa ed associazione. Per questa ragione, onde evitare "ulteriori speculazioni", il Blocco Tymoshenko ha deciso di ritirare tutti i propri membri dalle commissioni e dalle posizioni di responsabilità del Parlamento. "Compreso il vice presidente della Rada [Mykola Tomenko, n.d.a.]", come confermato da esponenti del BJuT, che richiedono ad alta voce l'esame in aula della proposta del Partija Rehioniv per apportarne opportuni cambiamenti "al fine di evitare l'inasprimento del confronto politico", di per sé già ad alti livelli.

Pronta è arrivata la condanna dello speaker Volodymyr Lytvyn, costretto a sospendere la seduta e a rinviarla al giorno successivo. Secondo il presidente del Parlamento la decisione del Blocco Tymoshenko destabilizzerebbe il funzionamento della Rada. Simili obiezioni sono state avanzate dal leader del gruppo parlamentare del Partija Rehioniv Oleksandr Jefremov, il quale ha contestato la decisione da parte del BJuT di esercitare l'ostruzionismo alla vigilia delle festività pasquali, un'atteggiamento che secondo lui sarebbe stigmatizzato anche dalle altre forze politiche della Rada.

Pronta la risposta del vice speaker del BJuT Mykola Tomenko, il quale si è dichiarato "pronto a rassegnare le dimissioni dinnanzi all'inaccettabile provedimento del partito di Janukovych che reinstaura in Parlamento una situazione di nepotismo" tipica dell'era Kuchma, contro la quale il popolo del Majdan ha lottato duramente già da prima del 2004, anno della rivoluzione arancione.

Matteo Cazzulani

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