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venerdì 23 aprile 2010

LEOPOLI RUGGISCE: IMPEACHMENT PER JANUKOVYCH

Dai flash-mob degli studenti alla votazione-lampo dei consiglieri comunali: la Rada cittadina ha votato una risoluzione di condanna della permanenza della flotta russa nel porto di Sebastopoli e nelle acque territoriali ucraine. "Decisione anticostituzionale". Prevista una manifestazione a Kyiv per chiedere le dimissioni del presidente.

60 minuti circa di seduta, 15 solo di dichiarazioni di voto, 82 i presenti, 79 i voti a favore, provenienti da tutte le forze politiche rappresentate, nessun contrario. La città di Leopoli ha condannato a stragrande maggioranza la decisione presa lo scorso venerdì da Janukovych e Medvedev circa il prolungamento della permanenza delle forze della marina militare russa in Crimea fino al 2049, richiedendo ufficialmente al Parlamento, alla Corte Costituzionale, al Consiglio per la Sicurezza e la Difesa e alla Procura Generale di rigettare l'accordo con Mosca e di avviare la procedura di impeachment a carico del presidente.

"L'accordo stretto il 21 aprile 2010 - recita il testo approvato - è una diretta infrazione dei principi della Costituzione. Tale passo testimonia il fatto che le nuove autorità stanno mettendo a repentaglio l'Indipendenza, la sovranità e l'autonomia dell'Ucraina, sempre più asservita al Cremlino".

L'iniziativa è destinata a non esaurirsi ad una semplice votazione locale. Infatti, per la giornata di martedì - quando la Rada dovrà ratificare l'accordo - i consiglieri comunali hanno deciso di recarsi a Kyiv per protestare direttamente contro un Capo di Stato che ha infranto i principi costituzionali, e che per questo deve essere sollevato dall'incarico. In particolare, i leopoliensi sono preoccupati per il progressivo allontanmento dall'Europa, per la sempre maggiore dipendenza da Mosca ed per il terrificante tentativo da parte del governo Azarov, instaurato dallo stesso presidente a propria immagine e somiglianza, di contrastare ogni forma di ucrainicità a favore della lingua e della cultura russa.

Gli accordi stretti a Khar'kiv - ha dichiarato il leader cittadino del Blocco Tymoshenko, Ihor Den'kovych - non sono che l'inizio della fine per l'Indipendenza e la sovranità del nostro Paese. In pochi mesi abbiamo concesso a Mosca di influire su troppi aspetti della nostra politica estera, in primis nostra collocazione internazionale. Ho in mente l'integrazione europea, sacrificata in nome di una politica di buon vicinato con la Federazione Russa che tradisce le legittime aspirazioni europee del popolo ucraino. Ma anche la politica interna risente dei diktat del Cremlino: la decisione di prolungare la presenza della flotta russa nel Mar Nero di altri 25 anni dal 2017 è una decisione apertamente contraria all'articolo 17 della nostra Costituzione [che prevede l'impossibilità dell'esistenza di basi militari straniere in Ucraina, n.d.a.]"

A giustificare l'atteggiamento del Presidente, e a difenderlo dalla richiesta di dimissioni, è la vice capo della sua amministrazione, Hanna Herman, che sottolinea come migliori rapporti con Mosca favoriscono non solo la situazione interna a Kyiv, ma anche la sua posizione internazionale ed i rapporti con la nuova amministrazione americana.

"Supporto la decisione di Janukovych di prolungare la presenza della Flotta Russa in Crimea. Del resto, in cambio abbiamo ottenuto pur sempre un prezzo meno caro per il gas. Inoltre, lo stesso segretario di Stato USA, Hillary Clinton, ha lodato pubblicamente l'intesa con Medvedev in quanto consente all'Ucraina di mantenere una posizione bilanciata tra Mosca e Bruxelles. Io sto con Janukovych e la Clinton".

La votazione del consiglio comunale leopoliense consolida il capoluogo della Galizia alla guida di un'opposizione alla verticale del potere sempre più forte. Nei giorni scorsi, proteste di studenti ed intellettuali hanno spinto Janukovych a non recarsi in città per la nomina del nuovo governatore della regione, Vasyl' Horbal' - obbligo che in Ucraina spetta al Presidente - provvedendo con un apposito decreto emanato più comodamente dalla sua residenza nella capitale. Inoltre, anche il consiglio della regione di Ternopil' ed altre realtà locali hanno votato una simile richiesta di impeachment a carico del presidente.

Lecito ricordare che il "Patto di Khar'kiv" - come è stato ribattezzato - prevede la permanenza della flotta militare della Federazione Russa nelle acque al largo della Crimea e nel porto ucraino di Sebastopoli fino al 2049. Tale concessione è stata imposta dal Cremlino in cambio di uno sconto sul prezzo del gas del 30%: un valore troppo basso per giustificare la presenza di soldati stranieri nel territorio nazionale ucraino, situazione che mette a repentaglio l'Indipendenza politica, militare ed energetica di Kyiv.

Matteo Cazzulani

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