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sabato 3 aprile 2010

REVISIONE DEI MANUALI DI STORIA E COMPLETO CONTROLLO DEL POTERE: ECCO LA SORPRESA DI PASQUA DI JANUKOVYCH AGLI UCRAINI


La verticale del potere ucraina da un lato occupa tutte le presidenze delle commissioni parlamentari, dall'altro intende rivedere i programmi scolastici inerenti alla storia e alla lingua ucraine. L'opposizione continua il blocco dei lavori alla Rada.

Per un gioco di calendario, nella giornata di Domenica 4 aprile 2010 eccezionalmente le chiese cattolica, protestante ed ortodossa festeggiano la Pasqua congiuntamente. Tuttavia, nell'uovo di Pasqua (o, per meglio dire, sulla tavola dello snidanok pasquale) gli ucraini hanno trovato sorpese amare dal punto di vista politico e culturale.

Nella giornata di sabato 3 aprile il ministro dell'istruzione Dmytro Tabachnyk ha dichiarato l'intenzione di istituire una commissione per la revisione dei manuali di storia dell'Ucraina che già dal prossimo anno scolastico saranno adottati nelle scuole del Paese. La notizia è stata comunicata solennemente dagli schermi della televisione Inter ed ha fin da subito allarmato la maggioranza degli ucraini, terrorizzati da un possibile ritorno di un'ondata di russificazione forzata della cultura nazionale.

Nello specifico, il ministro del governo Azarov ha spiegato che "i manuali per le scuole devono essere scritti da esperti di pedagogia e devono essere valutati da un'apposita commissione che [come ministero dell'istruzione, n.d.a.] intendiamo creare al massimo livello con la partecipazione dei migliori esperti nel settore dell'insegnamento e studiosi. I libri di storia dovranno essere improntati su un punto di vista obiettivo senza partigianeria alcuna".

Peccato che poco più tardi lo stesso Tabachnyk abbia dimostrato di non essere affatto immune da una visione di parte della storia, svelando ancora una volta le proprie tendenze ucrainofobe, filorusse e nostalgiche dei tempi dell'Unione Sovietica. Incalzato dalle domande dell'intervistatore, ha dapprima dichiarato la sua contrarietà alla nomina di Stepan Bandera a eroe nazionale in quanto "ai tempi non cittadino ucraino e collaborazionista con l'armata nazista durante la Grande Guerra Patriottica [denominazione sovietica della Seconda Guerra Mondiale, n.d.a.]" ma dall'altro ha definito come "legittima" la decisione della città di Zaporizhzhja di dedicare un monumento a Stalin.

"Si tratta di una legittima decisione di un consiglio cittadino che in maniera sovrana ha espresso la propria volontà. La quale va sempre rispettata" ha argomentato il ministro. Peccato che la tesi sulla collaborazione tra Bandera - che pure un santo non è, basti ricordare l'eccidio dei polacchi in Małopolska e Galicja orientale di cui è responsabile - e Hitler sia ancora tutta da dimostrare. E se davvero Tabachnyk fosse coerente con quanto detto, allora dovrebbe rispettare anche le decisioni di numerosi consigli regionali e cittadini nelle oblast' di Leopoli, Ivano-Frankivs'k, Ternopil', Khmelnyc'kyj, Vynnicja e Transcarpazia che nelle scorse settimane ne hanno richiesto ufficialmente le sue dimissioni in virtù delle sue tendenze ucrainofobe, pericolose per l'indipendenza politico-culturale dell'Ucraina.

Lecito ricordare che già in passato Tabachnyk si è contraddistinto per aver definito l'Ucraina occidentale "Polonia" e aver sostenuto che ogni galiziano potesse nella propria vita "al massimo ambire al mestiere di cameriere". Inoltre, il nome del ministro figura tra i responsabili della sparizione delle 44 lettere del primo presidente ucraino Michajlo Hrushevs'kyj dall'Archivio Nazionale Centrale di Leopoli. A conferma della sua pericolosità è stato anche il suo atteggiamento al momento dell'insediamento, quando non ha perso tempo e si è presentato nel suo nuovo ufficio con guardie del corpo al seguito incaricate di attuare controlli a tappeto sui documenti e sugli orari di pausa dei dipendenti: un clima di terrore che ha provocato le immediate dimissioni del vice ministro Pavlo Poljans'kyj.

Pietanze amare sono state servite sulla tavola pasquale degli ucraini anche sul piano più strettamente politico. Come recentemente riportato, il Partija Rehioniv - forza politica del presidente Janukovych - ha deciso di ricoprire la guida di tutte le commissioni parlamentari, non lasciandone alcuna all'opposizione sebbene il regolamento prevedesse il contrario. "Oggi voteremo per il nostro progetto circa la nomina dei membri e dei presidenti delle commissioni parlamentari della Rada. Esso prevede la sostituzione di vecchi membri con nuovi deputati. Inoltre proporremo nostri candidati presidenti per tutte le commissioni... e non dobbiamo concedere nulla all'opposizione. La stessa opposizione non ha avanzato alcuna proposta, solo pretese" aveva dichiarato il capogruppo del Partija Rehioniv Oleksandr Jefremov a margine della sessione plenaria di giovedì 1 aprile.

Pronta è arrivata la risposta del Blocco Tymoshenko, contrario all'infrazione del regolamento parlamentare ed allarmato dall'ennesimo tentativo del partito del presidente di assumere il pieno controllo degli organi decisionali dello Stato come ai tempi dell'autoritario presidente Kuchma. Subito gli uomini del BJuT hanno occupato l'aula e costretto lo speaker Volodymyr Lytvyn a sospendere la seduta serale, rimandandola al giorno successivo.

Ma anche nella giornata di venerdì 2 aprile i deputati nazionali del Blocco Tymoshenko hanno impedito la votazione delle nuove commissioni: sin dalla mattinata l'ingresso è stato occupato da una decina di essi, ed un'altra trentina è rimasta all'interno dell'aula per tutta la mattinata, decisi a non permettere l'inizio di un "golpe antidemocratico dannoso per l'indipendenza del Paese", come dichiarato dal premier ufficiale del governo-ombra dell'opposizione Serhij Soboljev.

In particolare, "il Blocco Tymoshenko richiede il rispetto del regolamento della Rada con la concessione della presidenza di un certo numero di commissioni parlamentari. In particolare, il BJuT gradirebbe quelle sul bilancio, sul regolamento parlamentare, sulla lotta alla corruzione, sulla giustizia e sulla libertà di parola" ha spiegato alla stampa il parlamentare Serhij Mishchenko.

L'ostruzionismo al tentativo autoritario del Partija Rehioniv ha dato i suoi frutti: il voto sulla composizione delle nuove commissioni è slittato a dopo Pasqua. Così, il Blocco Tymoshenko è riuscito a garantire una festività un poco più serena per chi in Ucraina si batte per il mantenimento della democrazia e del pluralismo politico.

Tuttavia, la questione è solo rinviata di qualche tempo. Nella speranza che, così come per quanto riguarda Tabachnyk, ad attivarsi non sia solo la coerenza di Julija Tymoshenko e dei giovani studenti degli Atenei dell'ovest del Paese, ma anche un'Europa che sempre più assetata di gas ben si guarda dall'aiutare il fratello popolo ucraino a difendersi dalle nuove ambizioni imperialiste di Mosca.

Matteo Cazzulani

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